Kuchel aveva intuito che tra i due c'era qualcosa che non andava. Aveva notato come il più giovane si sforzasse di comportarsi come se nulla fosse accaduto, ma agli occhi della donna non era sfuggito questo particolare.

-Grazie.- Riuscì a mormorare, a malapena, il ragazzo.

-Appena ho sentito il tuo nome ti ho collegato a quell'incidente, ma non ne ero del tutto sicura che fossi il figlio del dottor Jaeger.- Riprese la madre di Levi.

-Conosce mio padre?- Si stupì il ragazzo.

-Certo.- Annuì la donna. -E non lo ringrazierò mai abbastanza per aver salvato, anche, mio figlio.-

Il giovane era sempre più stordito. Kuchel aveva ammesso che gli Ackerman erano coinvolti in un incidente, ma persino gli Jaeger ne facevano parte.
Eren pensava che fosse stato lo stesso Levi a causare l'incidente, dato che la donna come parente stretto aveva solo il figlio.

Ma se non era Levi, il colpevole, chi era?  
E cosa sapeva il padre di Eren?

-Posso chiederle di raccontarmi l'incidente?- Chiese il castano volendo far chiarezza.

-Credo che Levi ti stia cercando.- Indicò la madre, notando il figlio spuntare dalla camera da letto. -Magari domani mattina.- Aggiunse più sottovoce.

Eren vide il 'fidanzato' appoggiato al muro, con le braccia incrociate, pareva essersi calmato e aspettava che il castano lo raggiungesse.

Il giovane si alzò dal divano ringraziando Kuchel, la quale sorrise scusandosi ancora per i problemi che la sua visita aveva portato.

Eren raggiunse il 'fidanzato' che lo costrinse a seguirlo in camera da letto.

-Perché?- Gli chiese il corvino, richiudendo a chiave la porta.

-'Perché'? Cosa?-

-Perché hai fatto restare mia madre qui? Ti ho detto che io con lei non voglio più avere a che fare.- Disse inarcando un sopracciglio.

-Lei ti vuole bene, me l'ha detto anche adesso. Ed è felice di vederti star bene.- Ammise il giovane causando un risatina nel più basso.

-Per due frasi fatte non la perdono, e questo lo sa. Fammi un piacere, smetti di parlarle e di assecondarla.- Gli ordinò sedendosi sul letto.

-Puoi essere più gentile. Non solo con lei, ma anche con me. Io nemmeno dovrei essere qui.- Obiettò il castano, innervosito.

-Con te, solo con te, sarò gentile.-

-Avevi detto che avresti fatto qualsiasi cosa, se io avessi accettato di fingermi il tuo ragazzo.- Gli ricordò il castano.

-Si, mi ricordo. Cosa vuoi?- Domandò il corvino.

-Che tu sia più gentile e che, in futuro, passerai del tempo  con lei.-

-Vorrai scherzare?!- Sbottò l'uomo rialzandosi dal letto. -Tutto, mi va bene tutto, ma non questo.-

-L'alternativa è che il mese di possibilità che hai, per riconquistarmi, finisca appena tua madre se ne sarà andata.- Disse incrociando le braccia, il ragazzo.

Levi sbuffò chiudendo gli occhi, poi annuì.

-Va bene. Passerò del tempo con lei.-

-E?-

-E sarò più gentile.- Aggiunse il professore stendendosi sul letto.

Eren fece per andare in bagno a cambiarsi, ma si ricordò in quel momento di non aver un pigiama.

-Levi?-

-Cosa?-

-Hai un pigiama?- Chiese arrossendo.

Il corvino lo guardò accigliato, poi negò.

-I tuoi non ci sono?- Chiese il più grande. -I miei non ti stanno.-

-Se ci fossero non te l'avrei chiesto.-

Levi alzò le spalle.

-Dormi in boxer, tanto è caldo.-

-No!- Esclamò imbarazzato il castano, non passando inosservato al corvino.

-Non c'è niente che io non abbia già visto.- Commentò malizioso, l'uomo.

Eren sbuffò sbottonandosi la camicia.

-Ti odio.- Borbottò tra sé e sé.

-Non è vero.- Sghignazzò il professore.

Il più piccolo si stese accanto al 'fidanzato', come mesi prima, coprendosi con le lenzuola.
Spense la luce, sentendo il corvino augurargli la buona notte.

-Anche a te.- Mormorò voltandosi, dando le spalle al professore.


//🐙🙈 Gianni Morandi😂

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