9. -Slap-

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Levi, nel pomeriggio, si stava terribilmente annoiando. Era stanco di pensare ad Eren, dato che quest'ultimo era sicuramente dall'amante.

Decise di uscire di casa, riflettere sul luogo in cui il fidanzato l'avrebbe tradito, o pensare da quando tempo o come si fossero conosciuti i due, lo rendevano nervoso.

Salì in auto andando a prendere la cena, non l'avrebbe presa per il più piccolo. Quest'ultimo avrebbe mangiato o con l'amante, inventandosi una scusa con il corvino, oppure si sarebbe arrangiato una volta a casa.

Entrò nel supermercato più vicino cercando qualcosa di veloce. Passò a prendere anche una bottiglia di birra, mentre si accovacciava per afferrare quella che gli piaceva di più, incontrò la mano femminile di una ragazza.

Si voltò verso la persona che aveva afferrato la stessa bottiglia, d'istinto la lasciò alla rossa che sorridente lo ringraziava.
Il corvino la guardò negli occhi riconoscendo lo sguardo vivace della proprietaria del bar, in cui il fidanzato lavorava.

-Sei Levi?- Gli domandò la ragazza.

L'uomo si era piegato per afferrare un'altra bottiglia, mugolò una risposta affermativa riportando lo sguardo sulla più piccola.

-Magnolia? La cugina di Eren.- Parlò poi sforzandosi di non dar a vedere i problemi tra lui e il più giovane. 

Nonostante Levi sembrava non farlo notare, sapeva che tra il castano e lui c'erano dei problemi, non da poco.
Lo evitava apposta, e la coppia era traballante, non parlava con lui, gli rispondeva acidamente, ma non riusciva a non comportarsi così.

Levi pensava di essere nel giusto, ed Eren, dal canto suo, pensava lo stesso di se stesso.

-Si, come stai?- Sorrise la più bassa.

-Non c'è male...- Mormorò lui.

La domanda della ragazza era capitata nel momento giusto.
Come stava Levi?
Nemmeno lui conosceva la risposta, sincera. Ma ormai il suo castello di bugie, aveva messo le basi attorno a lui e doveva proseguire per completarlo.

-Tu?- Continuò il corvino.

-Tutto bene.- Ammise la rossa appoggiando la bottiglia nel carrello. -Eren è con Farlan al bar, se ti va puoi passare.- Suggerì al più alto.

-Forse più tardi.- Annuì il corvino, pur sapendo che lui non sarebbe andato dal castano.

Ma sapere che il fidanzato si trovava a lavoro, e non dal possibile amante lo calmarono, per un istante.

Era pomeriggio inoltrato, e lui doveva essere a lavoro, ma come aveva pensato poteva essere andato dall'amante prima. Anche lo sconosciuto gliel'aveva detto.
E il cliente poteva essere al bar, in quel momento.

Non era tranquillo per niente.

-Devo scappare, ho un sacco di altri giri da fare.- Lo salutò Isabel. -È stato un piacere incontrarti.-

-Anche per me.- Rispose distratto l'uomo.

-Ah!- Lo richiamò prima di correre alla cassa. -Congratulazioni per le vostre prossime nozze.-

-Grazie...- Balbettò il corvino, frastornato ricordando la proposta di più di una settimana prima.

'Siamo sicuri che voglia sposarmi?' Si chiese notando la ragazza allontanarsi.

-Sei a casa?- Scrisse il numero misterioso.

-Strano che tu non ne sia sicuro.-

-Non sono uno stalker.- Commentò lo sconosciuto. -Non con te.-

-Cosa vuoi?- Domandò Levi bevendo la birra.

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