-L' incubo-

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Entro a casa,sempre bagnato fradicio e in uno stato emotivo altamente confusionale:

"Perché non riesco a togliermela dalla testa, insomma.. non era niente di speciale in fondo, ne ho viste molte più belle di lei "
penso tra me e me.

Sto mentendo a me stesso.

Lei mi ha colpito dritto al cuore con quello sguardo e quegli occhi e io sono rimasto senza difese ed inerte,per non parlar poi della rabbia che ho dentro per aver scoperto pochi istanti dopo,che sono arrivato tardi,qualcuno ha già visto quella bellissima ragazza.

Stanco e avvilito mi avvio direttamente in camera mia, mi spiaggio sul letto ancora con i vestiti fradici e prendo dal mio comodino "Harry Potter e il Calice di fuoco",la mia copia del libro che avevo visto in libreria, il mio fedele compagno di giornate tristi, cercando conforto nella venticinquesima rilettura di esso,e ,cullato dalle sue pagine e dai suoi magici racconti, mi addormento profondamente dopo poco tempo.

"All' improvviso mi ritrovo di fronte ad un enorme drago : un leggendario ungaro spinato che mi guarda torvo con i suoi occhi minacciosi .

Dietro di lui,al centro dell' arena, una ragazza legata... ma quella ragazza io la conosco... ma sì... è la ragazza della libreria,la ragazza dagli occhi di cerbiatto!

La figura imponente e maestosa del drago si staglia sopra di me, ruggisce e mi inghiotte con la sua famelica e spietata bocca dotata di terribili fauci e denti aguzzi.

Neanche il tempo di urlare dopo aver realizzato di essere appena stato mangiato e deglutito dal bestione che mi ritrovo a precipitare dalla sua gola nel vuoto e nel buio assoluto finché con un enorme scroscìo precipito nell' acqua.

Una vasta e sterminata distesa d' acqua mi circonda, fredda,gelata,da togliere il fiato,cerco di risalire verso la superficie e intanto scorgo una figura legata sul fondo e circondata da creatiure marine...ma... è proprio lei,è di nuovo lei,è la ragazza con gli occhi da cerbiatto!

Stupefatto e quanto mai sorpreso mi fiondo alla massima velocità possibile verso il fondale per tentare di liberararla ma una cratura marina mi nota e mi trafigge brutalmente con i suoi aculei.

La mia ultima visione è il suo sguardo, il suo dolce sguardo che implora aiuto.

Mi risveglio sulla terraferma tutto intontito, sotto di me si trova un manto erboso,verde sbiadito, intorno a me siepi, verdi e fitte siepi, da ogni lato ed una nebbiolina avvolge il tutto fornendo al paesaggio una tetra sfumatura.

All' improvviso una raffica feroce e intensa di vento mi sbalza in avanti e mi trascina fino ad uno spiazzo con una grossa coppa al centro, la coppa Tremaghi,che si tremuta...comincia ad assumere sembianze umane...ed eccola...per la terza volta è di nuovo lei,quella ragazza!

Questa volta però lei non è sola, si sta baciando con un ragazzo corpulento...

"Nooooooooooooooooo"

Urlo.

Mi risveglio tutto sudato di soprassalto.

Guardo istintivamente il mio comodino : sono le dieci e mezza di sera, è stato tutto un incubo,per fortuna.

Cerco di tranquillizzarmi e non riuscendoci decido di andare in cucina per bere qualcosa.

Mentre scendo le scale vedo mio padre tutto indaffarato a cercare di infilarsi il cappotto cercando di fare meno rumore possibile, lo vedo molto agitato.

<< Stai andando da qualche parte papà ? >> esordisco io.

<< Si si Noah ... uff ma dove avrò messo il portatile... ah eccolo... starò via qualche mese per una ricerca ,ho avuto dei recenti sviluppi improvvisi,miraccomando fai il bravo e prenditi cura della mamma e ah si tieni questa, è una chiavetta usb,conservala, probabilmente ti servirà>> .

Detto ciò esce frettolosamente dalla porta con le valigie con sé con le mutande mezze chiuse fuori.

Normale prassi ,fa sempre così,anche se la storia del regalo è nuova.

Prendo un bicchiere d' acqua, risalgo,mi metto sotto le coperte e ripenso a quegli occhi.

Non l'ho più rivista,occhi di cerbiatto, neanche nei miei sogni o incubi,quello è stato l' unico giorno.

Lei è ancora nei miei ricordi mentre io probabilmente non sono mai entrato nei suoi.

Non l'ho più rivista fino a quel fatidico giorno, sabato dodici giugno, una data... paranormale.

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