22 capitolo

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"Sei stata bravissima" mi sussurra David all'orecchio. Mi bacia sulla fronte chiudendo gli occhi. Respiro ancora un po' con l'affanno a causa dello sforzo, ma sorrido. In questa stanza ci sono almeno otto medici e non capisco il motivo, alcuni parlano, o meglio, sussurrano tra di loro ma le uniche parole che sono riuscita a sentire sono: 'perdere' e 'sangue'.

"Il papà vuole tagliare il cordone?" Chiede ad un certo punto l'ostetrica. David mi guarda come se cercasse approvazione e io annuisco.
"Si" risponde sicuro di sé.
"Aspetti un attimo, ecco le passo le forbici, tagli qui" gli spiega l'ostetrica.
"Così?" Chiede David insicuro.
"Si, bravissimo" risponde la dottoressa.
"Ecco qui, abbiamo fatto" dice l'ostetrica.
Mi sento stanchissima e molto debole, cerco di tenere gli occhi aperti ma non ce la faccio. La vista mi si annebbia, ho freddo e tremo, batto più volte le palpebre.
"Ally che succede?" mi chiama David scuotendomi il braccio.
"Io- pre- prendi la bambina" gli sussuro.
Fa quello che gli dico e poi buio.

Pov David

Prendo velocemente la bambina dal petto di Ally e inizio a chiamare i dottori, non capisco cosa stia succedendo.
"Presto la stiamo perdendo" sento dire da un'infermiera.
"Lei deve uscire" mi spinge fuori un medico prendendosi delicatamente la bambina dalle mie braccia.
Resto lì, fuori dalla sala parto, immobile, ho la testa bassa, le lacrime agli occhi e mi sento sprofondare.
Sento ancora le voci da quella sala:
"Carica 90"
"Libera" strizzo gli occhi, come se non volessi più sentire niente.

"Ehi fratellone allora? È nata? Dov'è? La vogliamo vedere" dice Jess alle mie spalle. Mi volto e quel sorriso smagliante comparso sul suo volto s'incupisce vedendo la mia espressione. Con lei ci sono anche Jake e Jennifer.
"Che è successo? La bambina sta male?" Mi chiede mia suocera.
"La bambina è nata, sta benissimo, quella che sta male è Ally" dico trattenendo le lacrime.
"O mio Dio cos'è successo?" Mi chiede avvicinandosi e portandosi una mano alla bocca.
"Io, ecco, io non lo so di preciso, dopo che è nata la bambina le ho tagliato il cordone e poi Ally ha iniziato a non sentirsi bene; a tremare sbattere troppe volte le palpebre, ha perso i sensi credo, non lo so non ci sto capendo niente, mi hanno fatto uscire" affermo tutto d'un fiato.

"È passato troppo tempo non riesco a stare qui sapendo che lei è lì dentro" dico tenendo i pugni stretti e alzandomi dalla sedia per il nervoso.
"I parenti della signorina Brown?" Esordisce un medico uscendo dalla sala.
"Siamo qui" rispondo andandogli incontro.
"Allora? Come sta? Cos'è successo?" Inizio a fargli delle domande a raffica.
"Adesso sta meglio si è svegliata, è stato un parto lungo e doloroso e di conseguenza ha perso molto sangue, questo l'ha portata a non sentirsi bene, insomma la stavamo perdendo, ma tranquilli adesso è tutto apposto" tiro un sospiro di sollievo e abbraccio mia sorella che per tutto il tempo mi ha accarezzato la schiena per calmarmi.
"E la bambina?" Chiede Jennifer.
"È in questa camera con la madre" indica il dottore.
"Possiamo vederle?" Chiedo con tono impaziente.
"Si ma non affaticatela è ancora un po' debole, ha bisogno di assoluto riposo per rimettersi completamente in forma, niente sforzi e niente stress per lei è stata davvero una lunga notte " mi raccomanda il medico.
"Si certo, la ringrazio" dico stringendogli la mano.
"Ah comunque congratulazioni è una bambina bellissima" continua sorridendo mentre scompare tra i corridoi.
"David, visto che prima non avete avuto modo, ti va se vi lasciamo un po' da soli? quando vuoi ci chiami noi vi aspettiamo qui" dice Jennifer.
"Va bene grazie, allora vado" dico sorridendo.

Sono davanti alla porta della stanza di Ally, faccio un sorriso enorme ed entro. È distesa sul letto con gli occhi stanchi, la testa poggiata sul cuscino, le braccia lungo i fianchi, e noto che uno di essi è collegato ad una flebo.
Arrivo accanto al suo letto e le prendo la mano, stringendola piano nella mia.
"Ehi" dico quasi sussurrando.
"Ciao" risponde con un filo di voce.
"Ho avuto così tanta paura" dico e mi scende una lacrima.
"Ehi, non piangere, adesso sto bene, vieni qui" mi dice e so per certo che non sta bene ma è solo un modo per farmi tranquillizzare, l'abbraccio come non l'ho mai fatto, stringendola forte a me, Ally sospira e mi accarezza la testa calmandomi.
"Sono così stanca, David ho avuto paura di non rivederti più, anzi di non rivedervi" dice accarezzandomi una guancia e un lamento mi riporta alla realtà.
"Quanto è bella" dico con occhi sognanti guardando la bambina e vedo che Ally sorride.
"La vuoi prendere in braccio?" Mi chiede entusiasta.
"Ho paura di farle male, di farla cadere, è così piccola" dico ed è la verità è un esserino di 2 ore circa ed è minuscola.
"David non potresti farle del male, dai, avvicinati al lettino, metti una mano sotto la sua testa e l'altra sotto la sua schiena per reggerla" mi spiega così mi avvicino alla culletta e prendo in braccio la mia bambina.

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