4 capitolo

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Mi svegliai di soprassalto. Avevo la testa pesante le palpebre che non si volevano aprire e sentivo uno strano calore provenire da qualcuno steso accanto a me, a questo punto sbarrai gli occhi, poi mi tornarono in mente dei flash della sera precedente: io... La discoteca... Un tizio ubriaco... E...David in camera mia. O mio Dio cos'ho fatto?

"Già sveglia?" Mi chiede David con la faccia rivolta verso il cuscino
"Scendi subito dal mio letto" affermo.
"Se ti ricordi bene eri tu che ieri sera mi hai pregato di rimanere proprio in questo letto"
L'avevo detto davvero ma non potevo dargliela vinta.
"Non ho pregato proprio nessuno e se mai avessi detto una cosa simile sarà stato di certo a causa dell'alcool" alzo lo sguardo e noto sul suo volto un'espressione di... Tristezza?
"Come stai?" Mi chiede preoccupato interrompendo il silenzio tombale che si era creato
"Sto bene, ho solo un gran mal di testa e comunque grazie per ieri non so cosa sarebbe successo se tu non fossi arrivato" lo ringrazio ed è vero senza di lui non so proprio cosa avrei fatto.
"L'importante è che non sia successo niente" detto questo prendo il cellulare  e vado in bagno. Lo sento scendere le scale.
Accendo il cellulare e compaiono 20 notifiche tra cui messaggi e chiamate di Jake e di mamma. Decido di leggere quello della mamma:
Ciao amore tutto bene? Mi dispiace stare via così a lungo devo rimanere qui ancora un po' appena ho notizie di quando arrivo ti faccio sapere. Comportati bene e studia mi raccomando, ti voglio bene.
Mamma.

Le rispondo che va tutto bene e di non preoccuparsi e passo ai messaggi di Jake:

Ally dove sei? Per favore  rispondimi sono preoccupato

Ho provato a chiamarti hai sempre il telefono staccato dove sei?

Ally ti ho cercata dappertutto nel locale ma non c'eri dove sei finita?

Mi dispiace non sono un buon amico.

È inutile leggerli tutti tanto vale che lo chiamo, e così faccio

1...2...3...4...5 squilli e poi finalmente risponde:

"Ally O mio Dio sei viva"
"Jake tranquillo sono a casa, ieri non mi sono sentita bene e una specie di amico ha accompagnato a casa"
"Ma è successo qualcosa? ti sento strana"
"No non preoccuparti sto bene"mento
"Okay non ti credo ma per ora lasciamo perdere mi devi raccontare tutto, chi è questo ragazzo?"
"Uno stronzo segue vari corsi con me si chiama David Johnson mi ha solo accompagnato a casa tutto qui, ora devo andare ci sentiamo dopo" riattacco senza aspettare una sua risposta altrimenti continuerebbe a formulare domande a raffica e non sono preparata a rispondergli. Decido di farmi una doccia rilassante. Ripenso alla sera scorsa a quel bastardo alle sue mani, mi sento sporca, così,  prendo dell'abbondante bagnoschiuma e mi strofino con forza fino a quando la mia pelle non comincia inizia ad arrossarsi. Mi sento già meglio quindi esco dalla doccia, avvolgo attorno al mio corpo un asciugamano e mi dirigo verso la cucina, trovo David alle prese coi fornelli, appena mi vede sgrana gli occhi e io guardo verso il basso tirando sempre di più l'asciugamano verso l'alto e stringendolo  al seno.  Ci sediamo in cucina e lui mi mette davanti un bicchiere di succo d'arancia, un'aspirina accompagnata da un bel bicchiere d'acqua e dei pancakes.
"Grazie" dico mettendo la medicina nel bicchiere
"Mangia"
"Non ho fame"
"Va bene fa come vuoi" si alza da tavola, va a prendere le sue cose e si avvicina sempre di più alla porta.
"Ma perché sei sempre così stronzo?" Lo guardo dritto negli occhi
"E tu perché sei sempre così dannatamente bella?"
A quelle parole il mio cuore inizió a battere più forte.
Si avvicina sempre di più a me arrivando quasi a sfiorare le mie labbra, faccio dei grandi respiri per calmarmi, ci guardiamo e poi lui fa un passo indietro andandosene.
Cos'è successo? E soprattutto perché ero così agitata, a me non piace David, è solo uno stronzo. Mi convinco.

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