3 capitoto

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Mi giro di scatto arrabbiata per il gesto compiuto da David.
"Mi spieghi che problemi hai?" Mi rivolgo a lui acida.
"Non dovresti bere così tanto" mi dice calmo
"Ah sì e tu chi sei per impedirmelo?" Gli domando.
"Non sono nessuno sto solo dicendo che tra poco ti sentirai male e vomiterai tutto"
detto questo scendo dallo sgabello su cui ero seduta e perdo l'equilibrio, mi gira tutto ho la vista sfocata.
"Hei Ally tutto bene?"
Mi sta sorreggendo altrimenti sarei già caduta per terra, non mi sento bene forse ha ragione ho bevuto troppo. Ma io sono una persona troppo orgogliosa così appena mi sento meglio vado in pista e mi scateno, non ballo molto bene quindi seguo i movimenti delle altre ragazze roteando i fianchi e alzando le braccia.
Ad un certo punto sento due mani scorrere sui miei fianchi, no non può essere non di nuovo. Cerco di allontanarmi ma questa persona mi tiene stretta a sé.
Ad un certo punto ci muoviamo ci stiamo dirigendo verso il bagno.
Ho paura comincio ad urlare cercando di sovrastare la musica ma non ci riesco. Arriviamo in bagno...il tizio puzza di alcool, è ubriaco.
"Adesso farai quello che ti dico io"
"Ma chi sei lasciami andare, per favore" le lacrime iniziano a rigare le mie guance
"Vieni qui" mi avvicina a sé e mi alza il vestito
Le sue mani sono troppo grandi e pesanti non riesco a togliermele di dosso. Sono impotente non posso fare niente così mi rassegno e chiudo gli occhi non voglio guardare più niente.
Ad un tratto non sento più le mani di quel bastardo addosso così apro un occhio e lo vedo steso a terra e David in piedi davanti a lui. Appena mi vede mi viene incontro, mi abbraccia e io non posso rifiutare quel suo gesto.
Sono con la testa contro il suo petto inizio a piangere di nuovo non ce la faccio a smettere.
"Hei va tutto bene è tutto finito"mi prende il viso tra le mani rassicurandomi.
Mi porta fuori e ci appoggiamo ad un muretto. Io sto ancora piangendo.
"Com'è successo?"
"Io-sta-vo bal-lando e... Lui.. Era dietro di me...".
Continuo a piangere più forte e lui si avvicina di nuovo vede che ho la pelle d'oca e inizio a tremare così senza chiedere niente mi offre la sua giacca mettendomela sulle spalle.
"Grazie ma tu non" non mi lascia finire che prosegue.
"Non ti preoccupare sto bene così, andiamo ti porto a casa" arriviamo alla sua macchina e una volta saliti cala il silenzio.
"Ally siamo arrivati " sento una voce maschile ma ho troppo sonno per aprire gli occhi. Non mi ero nemmeno accorta di essermi addormentata.
All'improvviso sento la portiera della macchina aprirsi e due braccia forti sollevarmi dal sedile. A questo contatto apro subito gli occhi.
"Ce la faccio a camminare" dico io a disagio
"Non credo proprio, prendi le chiavi"
gliele passo e non so come riesce ad aprire la porta con me in braccio e portarmi al piano di sopra proprio nella mia stanza.
'Menomale che mamma non c'è' penso fra me e me.
"Piccola hai bisogno di dormire, riposati, se hai bisogno di me chiamami, ti ho memorizzato il numero sul cellulare" dice lui.
"David puoi fermarti a dormire qui?" È l'alcool che parla per me. Forse mi sto giustificando con me stessa, forse.
"I tuoi genitori?" Domanda lui.
"Mamma è partita per lavoro papà... Beh ecco... lui è..." Non riesco a finire la frase.
"Va bene ho capito, rimango a dormire qui tu intanto stenditi e riposati" la sua voce è così premurosa.
"Buonanotte David".
"Buonanotte piccola".

Un amore straordinarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora