Six Letters 2

Epilogo

Tre mesi dopo.

Raphael tirò fuori il telefono dalla tasca dopo averlo sentito vibrare, sbloccò lo schermo continuando a camminare e sorrise nel leggere il nome del mittente.

Il messaggio era solo una foto che aprì con il cuore in gola, fermandosi sui suoi passi quando mise a fuoco un volto che non vedeva da mesi, delle labbra schiuse impreziosite dal piercing nero che non baciava da tempo e i capelli combinati sulla fronte che non accarezzava più.

Un altro messaggio comparì nella stessa chat aperta, stavolta era di testo.

È bellissimo mentre dorme, immaginavo lo volessi vedere. Gli manchi tanto, manchi tanto anche a me.

Mentre leggeva quelle poche righe, gli sembrò di sentire la voce di Jaycob che andava affievolendosi timorosa mentre pronunciava le ultime parole. Sorrise appena e si affrettò a digitare una risposta.

Lui è sempre bellissimo. Uno spettacolo. E mi manca da morire, anche tu. Ora devo andare, aspetto con ansia altre foto, buonanotte Jay.

Premette invio, soffermandosi a guardare fuori da una finestra dove il sole era raggiante in pieno pomeriggio. Sospirò a lungo, ancora non era abituato a quella città, alle facce sconosciute e al fatto di trovarsi dall'altra parte del mondo, senza il suo Jarred.

Continuò la sua camminata, afferrando tra le dita il badge che teneva al collo e lo passò davanti a uno schermo elettronico che decifrò i dati, facendo scattare la prima porta di sicurezza, ripeté il gesto nelle due porte successive e finalmente raggiunse il reparto più nascosto dell'edificio.

I suoi piedi lo portarono ad una stanza che ormai conosceva bene e passando lo stesso badge nella serratura automatica, la porta si aprì e lui avanzò con cautela, affacciandosi dapprima per poi entrare del tutto.

Chiuse la porta alle spalle e si avvicinò alla sedia posta davanti all'ampia finestra, da cui si poteva ammirare un bosco fitto di conifere.

Si abbassò lentamente fino a terra in modo tale da essere all'altezza della sedia e puntò lo sguardo al volto pallido e magro, contornato da capelli neri.

"Ciao Tim" sussurrò, allungando una mano per accarezzargli una guancia, senza ottenere nessuna reazione.

Il ragazzo inerme continuava a fissare fuori, gli occhi scuri immersi nel verde delle piantagioni alte e maestose.

Raphael aveva perso il conto dei giorni trascorsi lì con lui, alla ricerca di una sua parola o uno sguardo ma così come gli avevano comunicato i medici il suo cervello era in totale blackout da più di un anno ormai, ovvero da quando lo avevano rapito e fatto chissà cosa, riducendolo in quello stato. Ed era ancora più terribile per lui, metterlo al confronto con il ricordo che aveva, quello di un ragazzo solare, con il sorriso sempre stampato in faccia, che rideva per ogni cosa e sprizzava gioia.
Ma non aveva intenzione di arrendersi, sperava di poter recuperare in qualche modo il vecchio Tim, tirandolo fuori a forza da quel manichino inanimato che ne ritraeva le sembianze.

Raphael abbassò lo sguardo, sentendo una voragine al centro del petto, cosa avrebbe provato Jarred se avesse visto il suo Tim così?

Poi, all'improvviso, una voce che riconobbe come la sua mormorò due parole, le prime e forse le uniche che avrebbe mai sentito.

"Verde smeraldo" aveva sussurrato Tim, continuando a fissare il bosco e per un attimo Raphael smise di respirare, guardò nella sua stessa direzione, pensando in un primo momento che fosse riferito al verde degli alberi, ma quella tonalità di colore lui la ricordava solo negli occhi di una persona.

"Jarred" disse con una punta di dolore nella voce e per la seconda volta Tim sembrò uscire dal mondo nel quale era incastrato.

Voltò il viso verso Raphael e lo fissò senza dire niente, studiandolo con gli enormi occhioni scuri.

"Tu..Dio.. ti ricordi di Jarred?" gli domandò ma Tim non osò dire quel nome, si limitò a usare un nomignolo, quel suo modo di chiamarlo perché glielo ricordava, quel stesso simbolo che Jarred si era tatuato sull'avambraccio.

"Il lupo dagli occhi verdi"

Fine.