Capitolo 17

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"Jar, dovremmo mettere delle telec-" Raphael si bloccò sulle sue stesse parole, dopo essere entrato nella stanza di Jarred, senza bussare.
"Che visione celestiale"

L'altro inarcò un sopracciglio, continuando a passare l'asciugamano tra i capelli bagnati mentre il suo corpo nudo e grondante d'acqua era coperto da un misero telo in vita.

"Cosa stavi dicendo?" gli domandò invano, Raphael aveva già sbattuto la porta dietro di sé e lo aveva raggiunto, avventandosi su quel corpo, che un tempo, era stato suo.

"Che cazzo ne so" sbottò, facendo scorrere le mani prima sul suo petto, portando via tutte le goccioline, fino ai fianchi che strinse leggermente, sorpassandoli per giungere al sedere coperto.

"Concentrati, sembri un animale in calore" lo ammonì scherzosamente Jarred, ritrovandosi senza fiato quando la sua schiena sbatté contro l'anta chiusa dell'armadio.

"Io sono un animale in calore, dolcezza" sussurrò roco, perdendo il proprio autocontrollo.
Sapeva di dovergli stare lontano, soprattutto ora che era confuso con due ragazzi, ma come poteva resistergli se lo voleva così tanto?

"Raphael" tentò di scansarlo Jarred, poggiandogli le mani sui bicipiti, spingendolo leggermente lontano da sé.

"Li conosco quegli occhi Jar, conosco il tuo corpo, so come reagisce, non fare finta di non volerlo" mormorò Raphael, poggiando la fronte contro quella di Jarred, il quale schiuse le labbra a corto di risposte.

Il castano sorrise, conscio di averlo messo in trappola, inclinò il viso leggermente verso il collo, trovando vari segni di morsi e succhiotti.
"Possessivo il ragazzo" osservò ironicamente, riferendosi ai marchi lasciati da Jaycob.

"Se non ricordo male, anche tu eri molto possessivo" ribatté Jarred, ritrovando l'uso della parola.

Raphael sorrise maliziosamente, per poi far scorrere la punta della lingua lungo il collo fino ad un orecchio, dove morse e succhiò il lobo.
"Se non ricordo male, non ti dispiaceva farti marchiare" sussurrò, portando di nuovo le mani dietro la sua schiena e oltre il bordo del telo, per stringere le natiche nude tra le dita.
"In profondità"

Jarred quasi si abbandonò ad un gemito, quando sentirono bussare alla porta.
Raphael posò la fronte sulla spalla del biondo, sospirando frustrato e maldicendo chiunque fosse, per aver rovinato il momento.
Quando gli ricapitava di sedurre Jarred?!

Jarred sgusciò via dalla sua presa, andando a recuperare un paio di pantaloni di cotone che indossò velocemente, sfilandosi l'asciugamano, sotto lo sguardo combattuto e eccitato dell'altro.

"Tempismo del cazzo" sbottò Raphael, lasciandosi andare contro una poltrona.

Quando Jarred diede il permesso di entrare, Hyram timidamente fece capolino da dietro la porta, rimanendo sorpreso di trovare anche Raphael, il quale lo fissò in cagnesco.

"Disturbo?" mormorò, guardando prima uno, poi l'altro. Aveva sentito Raphael rientrare all'alba dalla palestra, quindi non era stato con Jarred o sì?..

Tutti quei dubbi lo stavano uccidendo, come poteva competere con Jaycob, il ragazzo perfetto e Raphael, il sesso in persona?

"No, certo che no. Hai bisogno di qualcosa?" domandò Jarred, passandosi una mano tra i capelli per tirarli indietro, scoprendo la fronte e gli occhi verdi.

Bello da svenire, pensarono gli altri due, ammirandolo quasi fosse lo spettacolo più suggestivo al mondo.

"Ehm.. No, volevo solo darti il buongiorno" disse, dandosi poi dell'idiota almeno duecento volte.

Six Letters 2Where stories live. Discover now