Capitolo 9

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"Cristo!"  imprecò Jaycob, affondando le unghie nel legno della mensola che aveva di fronte, aggrappandosi ad essa come unico appiglio, mentre Jarred affondava brutalmente in sé ancora e ancora, riempiendolo con la carne dura.

Il corpo vibrava di puro incendio, stretto a quello del suo vero amore, l'uomo imperfetto, perfetto per lui.

I gemiti rochi di Jarred sovrastavano quelli spezzati di Jaycob, mentre il bacino sbatteva ritmicamente contro il sedere tondo.

"Dio! Ancora lì!" urlò di piacere, sentendo la punta del grosso membro colpire il fascio di nervi sensibile, che lo portò in tutt'altra dimensione.

In mezzo al godimento, Jaycob sorrise, inarcando ancora di più la schiena, assecondando le spinte, ritrovandosi a pensare in quel barlume di lucidità che Jarred era lì, intenso e travolgente, pieno di amore e di sesso, tutto ciò di cui aveva bisogno.

"È un anno che aspetto di sfondarti" sussurrò lascivo il biondo, sfiorando la pelle sotto l'orecchio con il piercing della lingua, causando nell'altro, un mugolio quasi disperato.

Lui conosceva il suo corpo, sapeva i punti deboli, sapeva tutto di Jaycob e non c'era centimetro che non lo facesse impazzire.

Jaycob fu sul punto di urlare quando la mano libera di Jarred andò a coprire la sua bocca, zittendolo in parte, mentre l'altro braccio lo sorreggeva alla vita.

Morse il palmo della mano con forza, sentendo il calore al basso ventre irradiarsi lungo il membro in tiro, che schizzò subito dopo caldi fiotti di sperma.

Jarred ringhiò nuovamente al suo orecchio, aumentando la velocità delle ultime stoccate, prima di raggiungere l'orgasmo, sbattendo un palmo oltre la testa di Jaycob, sul muro e riversandosi con abbondanti schizzi, al suo interno.

Jaycob spalancò le labbra, a corto d'aria, sentendo il liquido caldo dentro le proprie pareti, un marchio che solo Jarred poteva lasciargli.
Avvertì un vuoto quando lo sentì sfilarsi lentamente da sé e abbandonare la presa al suo corpo, illanguidito dal potente orgasmo.

Sentì la zip dei pantaloni venire tirata su e lo ringraziò mentalmente, quando le sue mani si premurarono di sistemargli addosso i vestiti che avevano tolto a metà, troppo presi dalla voglia di unirsi.

"Non era esattamente come lo avevi immaginato" sussurrò Jarred, facendolo voltare verso di sé, lentamente, mantenendolo come se potesse cadere da un momento all'altro.

"Oh no, farmi scopare in dispensa, per di più incazzato fino al midollo, è il mio sogno da sempre" rispose ironico, allungando le dita verso quel dannato cerchio al labbro, che lo aveva fatto impazzire tutto il tempo.
Lo afferrò, tirandolo verso di sé fino a rilasciarlo del tutto, per poi sorridere e appoggiarsi meglio al petto più ampio del maggiore.

"Quella si chiama gelosia" gli fece notare Jarred, mettendo su la faccia da schiaffi, saccente e stronzo.

"Non sono geloso di quel ragazzino. Semplicemente non capisco perché tu dall'oggi al domani decida di tornare a vivere qui, portandoti dietro quel coso!" sbottò Jaycob, esternando palesemente la sua gelosia.
Non era stupido, aveva visto come Hyram guardava Jarred e come quest'ultimo avesse un senso protettivo nei suoi riguardi.
"Te lo scopi, vero?"

Jarred scosse la testa, continuando a mantenere gli occhi incollati in quelli azzurri del suo piccolo angelo.
Il moro assottigliò lo sguardo, quasi a volergli leggere l'anima ma trovò solo sincerità in lui, in fondo Jarred nel bene e nel male, non gli aveva mai mentito. Nascosto un sacco di cose, sì ma mentito, no.

"Ma?" lo esortò, volendo saperne di più, almeno su quello.

"L'ho baciato" affermò subito Jarred, non tentennando neanche stavolta.

Six Letters 2Where stories live. Discover now