8. Stars in your eyes, stories in mine

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«Harry, mi accompagni?»
Louis alzò lo sguardo alla voce di Niall, fissando il biondo abbracciato a una gamba del riccio.
«Cosa diavolo stai facendo?»
«Hazza non vuole accompagnarmi, così lo tormento finchè non cede.» spiegò Niall con un gran sorriso, spostandosi un po' per sedersi sul piede di Harry.

«Io non capisco perchè tuo padre ti lasci ancora lavorare qui dentro. Non fai niente.» sbuffò Louis.
«Ehi! Non è vero.» protestò piccato il biondo «Prima ho preparato un panino.»
«Te lo sei anche mangiato, se è per questo.» replicò Harry, aprendo la lavastoviglie e mettendoci dentro i boccali impilati nel lavandino.
«Avevo fame!» si giustificò Niall «E comunque sono ancora arrabbiato con voi.»
Louis roteò gli occhi. «Dovresti sul serio andare oltre, Neil. Ormai sono passate almeno ventiquattr'ore.»
«Ventiquattr'ore senza la mia unica banconota da cinquanta sterline.» piagnucolò il biondo.
«Così impari.» rispose Louis.

La porta del pub si aprì per l'ennesima volta durante quel sabato sera, facendo entrare un gruppo di ragazzi rumorosi e un paio di uomini che si diressero subito al bancone, chiedendo due birre a Bobby. Poi arrivò anche Liam, con un'espressione abbacchiata che attirò subito l'attenzione dei tre amici.
«Ehi, Payne, cos'è quella faccia?» esordì Louis, battendo una mano sullo sgabello accanto a sè per invitare l'altro a sedersi.
Harry preparò subito un tè mentre Niall, ancora stretto alla sua gamba, allungava il collo per riuscire a vedere oltre il bancone.

«Niente, sono solo stanco. Io studio, al contrario di tutti voi sfaticati.» borbottò Liam, appoggiandosi al bancone e sospirando con aria afflitta.
«Ehi!» protestò Louis «Io e Hazza lavoriamo. Non darci degli sfaticati.»
«Perchè non hai incluso anche me?» domandò Niall.
«C'è davvero bisogno di chiederlo?» ironizzò il maggiore.
Harry scosse la testa divertito, porgendo a Liam la tazza di tè bollente e scrollando un po' la gamba nell'inutile tentativo di liberarsi del biondo. «Oh, e va bene.» cedette infine «Ti accompagno.»
«Yay» gioì Niall, mollando finalmente la presa e alzandosi in piedi per poi spolverarsi la maglia e i pantaloni. «Non farmi fare brutta figura, eh.»

Harry inarcò un sopracciglio, mentre Liam fissava la scena perplesso.
«Di cosa parlano?» chiese a Louis, ma il maggiore si limitò a scuotere la testa.
«Ho chiesto a Hazza di farmi da spalla mentre mi presento a quella ragazza laggiù.» spiegò Niall, indicando con un cenno del mento una morettina seduta con il suo gruppo di amiche.
Liam sembrò improvvisamente cento volte più demoralizzato a quella notizia, ma nascose immediatamente la sua espressione dietro un sorriso un po' tirato. «È carina» osservò con lieve esitazione.
Il biondo però non sembrò notarlo, lo sguardo ancora posato sulla ragazza. «Sì, è carina.» annuì sorridendo.
Liam non aggiunse altro e Louis e Harry si scambiarono un'occhiata confusa, dopodichè il maggiore decise di passare all'argomento che gli interessava veramente.

«Quindi, perchè proprio Harry?» saltò su, rivolto a Niall.
Il biondo si riscosse e scrollò le spalle come se quella fosse la domanda più stupida che avesse mai sentito. «Per distrarre le altre, naturalmente.» spiegò in tono ovvio.
«"Distrarre le altre"? Cosa diavolo vorrebbe dire?»
«Avanti, Lou, guardalo» disse Niall indicando il riccio «Questo attira più ragazze di quanto il cibo attiri me.»
Louis aggrottò la fronte. «E perchè non posso venire io al suo posto?»
«Scusa, amico: la tua gayezza è percepibile a miglia di distanza.»
«Perchè invece Harold sprizza eterosessualità da tutti i pori!» esclamò ironicamente il maggiore «E poi "gayezza" non è nemmeno una parola esistente.» brontolò a voce più bassa.

Niall roteò gli occhi, mentre Liam sorrise divertito di fronte al modo in cui Harry stava guardando Louis, tanto intensamente da non accorgersi nemmeno dei commenti che quest'ultimo aveva fatto su di lui.
«Avanti, Hazza, andiamo!» esultò Niall agitando un pugno in aria, dopodichè prese il riccio per un polso e se lo trascinò dietro.
Liam e Louis rimasero in silenzio per qualche attimo, poi «Pft, peggio per lui, Harold non sa fare da spalla» commentò il maggiore «Guardalo, sta lì in piedi senza fare niente.»
«Beh, almeno sta distraendo le ragazze...» tentò Liam, mentre Louis sbuffava e scuoteva la testa, evidentemente infastidito da qualcosa che non c'entrava nulla con "l'essere la spalla".
«Basta, adesso gli faccio vedere io come si fa.» sentenziò saltando giù dallo sgabello, e Liam alzò gli occhi al cielo sospirando rassegnato.

Solitary Run || L.S.Where stories live. Discover now