Batwoman: Mad soul (P.18)

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Pov's Malerya

Dunque quella era opera della D.E.O., com'era prevedibile. Quegli stronzi sapevano di sicuro come essere fastidiosi.
Malerya accettò molto volentieri la tazza di tè che Kate le porse. Annusò il liquido cercando di riconoscere l'odore.
<che gusto è?> Chiese curiosa.
<è tè verde> rispose l'altra senza scomporsi.
<ah, mi sembrava infatti. E tu servi agli ospiti del banale tè verde?> La rimbeccò la strega.
<il tè verde non è mai banale.> Chiosò Batwoman.
<oh, be': touché.> Concluse Malerya, osservando pensierosa la tazza di tè.
Sì sedettero entrambe al tavolo della cucina e bevvero in silenzio per un po'. Quando vide che la tazza conteneva ormai solo metà del liquido originario, decise di aprire la questione spinosa per la quale si era scomodata tanto da rintracciare Kate.
<dunque: il fatto è che qualcuno si è messo a giocare con troppa imprudenza, finendo così per mettermi i bastoni fra le ruote.> Osservò la donna di fronte a lei. <questi simpatici bambini sprovveduti si chiamano agenti della D.E.O., e stando a quel che mi ha raccontato uno di loro durante la merenda delle 17:00, da qualche parte, in uno dei loro edifici, c'è Yemel.>
<e chi sarebbe?>
<la mia maestra, una fra le streghe più sagge e potenti che esistono.>
Kate rimuginò un poco su ciò che aveva appena scoperto. Chissà cosa le stava passando per la testa in quel momento: la sua espressione era indecifrabile.
<perciò, come puoi ben capire>
Concluse la giovane strega sorseggiando il tè <...ora è una questione personale.>

Pov's Kate

"La merenda delle 17.00"

A Kate venne da ridere sentendo come la ragazza raccontava con nonchalance ciò che aveva fatto.

"Deduco che non si possano più chiedere a quest'uomo altre informazioni. Sai, cerchi di atteggiarti a ragazza distaccata e di marmo, preoccupata solo a riportare la propria ragazza in vita e invece. Il tuo lato umano continua a sorprendermi."

Appena Kate finì di parlare si rese conto di quanto fosse stata indelicata:

"Scusa, mi dispiace. Alle volte esagero nel parlare."

Malerya aveva ormai finito il tè.

"Io devo necessariamente aspettare domani per recuperare il mio equipaggiamento. Anche io, come ben sai, devo andare a sistemare la "faccenda D.E.O.". Se vuoi possiamo andare insieme, conosco quel posto e, una persona con dei "poteri" magici, potrebbe essere solo in un padiglione. Sei fortunata, lo conosco molto bene. Se riusciamo ad uccidere il capo la D.E.O. smetterà di esistere automaticamente, taglia la testa e ammazzerai il drago."

*E questa, Kate, sarà l'ultima "buona" azione che farai. La domanda è: come ti senti nel prendere coscienza di questo dato di fatto?*

"Ora, tutta la roba che può interessarti sta su questo piano: bagno,camera e cucina.

A meno che qualcosa non sia sul pavimento, puoi mangiarla. Fai come se fossi a casa tua tranne per il piano di sotto, rimarrò là fino a domani, non voglio nè vedere nè sentire nessuno. Fai la brava."

Detto questo Kate si avviò verso il piano di sotto.

"Dove ero rimasta?" Kate prese la foto di Maggie, era appoggiata su un piccolo tavolino, la spostò sulla scrivania dove stava per mettersi a pianificare l'attacco.

"L'ultima volta riuscimmo a uccidere Bones pur avendo passato la notte in bianco.

Vediamo di andarcene con stile."

Pov's Malerya

<il mio lato umano?> L'espressione sul suo volto era un misto tra il sorpreso e il divertito.
<ma certo. Come quello per gli anziani della casa di cura a Salice Terme; come quello per gli sposini novelli di Saint Tropez; o per la noiosa coppia snob di Monaco; ma forse...>
Si battè la fronte con il palmo della mano destra.
<perdonami! Ecco, magari ti riferivi ai ricercatori svizzeri? Oppure alla famigliola di Sevenoaks?>
Fissò la sua interlocutrice con un accenno di sorriso ad animare le labbra.
<proseguo? Come quello per i liceali di Austin, o il comitato "mamme unite" di Aspen; come quello per la donna di qualche giorno fa.> D'improvviso era diventata seria.
<ricordi il cervello?> chiese con finta noncuranza.
<o i clienti di quel bel centro commerciale, giusto ieri.>
Malerya guardò l'altra negli occhi perché sapesse che le sue parole erano veritiere.
<non confonderti, signorina Kate: tu e il resto del mondo non siete sufficientemente simpatici perché me ne freghi qualcosa delle vostre vite.>
Ciò che più fece imbestialire Malerya fu che la donna rimase pressoché impossibile. Non sembrava minimamente toccata da quel discorso, come se non avesse preso sul serio le intenzioni della strega, o considerato serie almeno una parte delle sue parole.
<bene, chiarito questo, ribadisco ciò che ho detto poco fa e torno al piano di sotto.>
Così scomparve allo stesso modo in cui era apparsa.
"Oh, di quello che hai detto prima, poi." Pensò Malerya stizzita. "Vogliamo parlarne? A meno che qualcosa non sia sul pavimento, puoi mangiarla. Oh, grazie genio della lampada! Quale elevato intelletto nel constatare ciò. Di cosa mi avviserai la prossima volta, degli asini incapaci di volare?" Più ci rimuginava su più si sentiva di malumore.
<... Rimarrò là fino a domani. Non voglio né sentire né vedere nessuno> borbottò Malerya scimmiottando la voce di Kate.
<e chi sono io, la domestica?>
Si domandò stizzita.
Guardò l'ambiente che la circondava. Le stanze disordinate per colpa della D.E.O.
<"Fai la brava." Ma per favore!>
Recuperò la borsa in salotto e ne estrasse Koba. Il povero animaletto era lì da fin troppo tempo e sgranchirsi le gambe gli avrebbe certamente fatto bene. Afferrò il suo bastone da passeggio, dopo di che decise di dare una sistemata alla casa.
<in fondo, perché non rendersi utili quando possibile? È bello poter essere d'aiuto. Sono sicura che il mio lato umano sarebbe d'accordo con me.> Esclamò con un sorriso.

Batwoman: Mad Soul.Where stories live. Discover now