Batwoman: Mad soul (P. 10)

54 5 0
                                    

Pov's Malerya e Kate

-Ahimè! Poveri noi, allora. Anche i supereroi hanno perso le speranze.-
Malerya lanciò ancora uno sguardo alla cioccolata calda. Forse voleva berla, ma era ancora troppo orgogliosa per voler accettare platealmente quell'offerta di tregua. Si sistemò sulla sedia ed emise un lungo sospiro. Poi tornò a osservare i clienti: coppie di anziani, coppiette innamorate alle prime armi, famiglie più o meno numerose. Era tutto falso, ai suoi occhi; tutto ciò che vedeva la disgustava nel profondo.

-Capisco ciò che intendi.-
Disse, dopo un interminabile momento di silenzio.

-La tua rabbia, la tua amarezza, il tuo disprezzo. Ma sei nata come un'eroina, giusto? O almeno, questo è ciò che volevi essere. Adesso credi di poterli uccidere e basta? Ucciderli tutti, per giunta.-

Kate si prese un attimo per pensare. Era la prima volta che ne parlava con qualcuno.
Per molto tempo era rimasta da sola, nessun legame, nessuna famiglia.

-Non sono nata come un'eroina.-

Le parole uscirono dalla sua bocca lapidarie, quasi di rimprovero. Nessuna persona con un minimo di cervello avrebbe scelto quella strada. Solo gli idioti lo facevano, e lei lo era.

-Ho aiutato un uomo, nella mia vecchia città, a mantenere l'ordine, per un po'. Ho fatto sempre il possibile solo perché avevo più possibilità di altri e meno cose da perdere.-

Non era facile spiegare quella situazione. Continuò a fissare il caffè nero che, quieto, riposava nella tazzina.

-In seguito, fui costretta a "collaborare" con loro; fui ricattata. O la vita della donna che amavo, Maggie, o l'identità dell'uomo mascherato che vigilava sulla mia città. Scelsi Maggie, poi capii che l'agenzia voleva conoscerne la sua identità non per smascherarlo ma per ucciderlo. Portai loro le informazioni e poi tentarono di uccidere anche noi due.-

Vari ricordi affiorarono mentre raccontava quella storia.

Gli ultimi momenti in cui poteva essersi considerata "umana": i momenti in cui Kate tenne fra le braccia Maggie prima che spirasse.

Bevve tutto il caffè rimasto, come per mandare giù i sentimenti che sentiva risalire e ribollire dentro di sé.

Malerya restò in silenzio per qualche momento, poi continuò.
-Come credi che questo possa conciliarsi con la tua natura? Sei davvero convinta che, se anche riuscissi nel tuo intento, non ti tortureresti la notte ripensando alle vite spezzate, alle loro famiglie, ai parenti rimasti soli e che soffrono? Prima o poi, il dubbio che fossero solo persone che avevano commesso qualche sbaglio, né più né meno rispetto a te, s'insinuerà nella tua mente.-

Kate si prese qualche secondo per riflettere e poi disse:

-Non dormo da molto tempo. Difatti, quando chiudo gli occhi, vedo coloro che sono morti per me. Sognare chi li ha uccisi non sarà un fardello troppo grande da sostenere.-

Malerya la guardò, con espressione seria.

-Magari non per i capi, o l'intera testa dell'organizzazione, ma per gli scagnozzi, che certamente dovrai affrontare. Loro sono il prezzo da pagare per la tua vendetta, questo è inevitabile.-

-Se qualcuno vorrà vendicarsi, che venga pure a cercarmi. Dubito, però, che i parenti degli agenti della D.E.O. o le loro famiglie, sappiano del loro lavoro. Probabilmente verrà enunciata una scusa uguale per tutti e nessuno ci penserà più.-

-Ciò non toglie che priverai famiglie intere di cari che, indipendente dalle versioni fornite, avrai ucciso tu. Non importa che loro lo sappiano, lo saprai tu.-

Dopo una breve pausa, la strega lanciò per l'ennesima volta uno sguardo alla sua bevanda.

-Il sangue infetto, cara Kate, mi serve per riportare in vita, se tutto va bene, la mia fidanzata: Teresa.-

A quel punto, portò alle labbra la tazza di cioccolata e ne bevve un sorso.

Batwoman ascoltò con attenzione le parole di Malerya. Probabilmente aveva ricevuto anche lei una dose molto alta di sofferenza; lo aveva notato dal primo istante.

-La tua amata, Teresa, sarebbe felice di camminare ancora su questa terra, pur sapendo di non poterlo più fare?-

Forse Kate stava per fare una domanda troppo diretta.

-Pensi che sarebbe felice del tuo operato?-

L'altra posò la tazza sul tavolo.

-Teresa... lei aveva tutta una vita a disposizione. Non dubito che saprà cosa farsene, al momento opportuno, anche se lontano da me.-

Il suo sguardo era vacuo, totalmente assente. Aveva in mente il volto di Teresa e la possibilità che quello stesso volto potesse ripudiarla.

Kate pronunciò la frase senza interrompere il contatto visivo:

-Come funzionano di preciso questi esperimenti e in base a cosa scegli le perso...-

-E questo è tutto, credo.-

Malerya si alzò da tavola e scrutò la donna che aveva davanti.

-Sono sinceramente dispiaciuta per la tua perdita. Sul serio.-

Si diresse verso la cassa, pagò il caffè e la cioccolata e uscì dal locale.

"Chiacchierata interessante Kate Kane" pensò "ma ora devo tornare ai miei impegni".

Fulmini iniziarono a colpire le montagne circostanti. In alcuni punti, là fra le rigogliose foreste, scoppiarono un paio di incendi.
Si scatenò il panico tra gli spensierati turisti a passeggio, così la folla rese le strade caotiche e quasi impraticabili.
La giovane donna si allontanò per raggiungere la stazione, ancora incerta sugli effetti di quello strano incontro.

Batwoman: Mad Soul.Where stories live. Discover now