Batwoman: Mad soul, city (P. 3)

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Pov's Malerya

Il bar era piccolo e accogliente. Affacciato su un vicolo stretto, semi nascosto tra le vie del centro: era un gioiellino. Tavoli e sedie in legno, così come il bancone, e alcuni quadri di autori sconosciuti appesi alle pareti per decorazione.
Malerya e Kate entrarono quando la pioggia aveva appena acquistato velocità.
Entrambe le donne si avvicinarono al barista per ordinare ciò che desideravano
- Un caffè, per favore-
-Oh! Per me una cioccolata calda, grazie! Con della panna sopra, se possibile, e poi... oh!-
Malerya passò almeno un quarto d'ora a scegliere cosa avrebbe voluto per decorare la panna, tra smarties e granella di nocciola.
Raggiunse Kate al tavolo con un bicchiere alto e largo, con una quantità di panna esagerata e una cascata di smarties, contornata da granella di nocciola, scaglie di cioccolato fondente, pezzetti di cocco e addirittura dei marshmallow.
La giovane strega si avventò subito sulla sua ordinazione; le sembrò di notare uno strano sguardo sul volto della donna di fronte a lei, ma fu solo un attimo.
Era la realtà, o uno scherzo della sua mente? Ad ogni modo, decise di non dargli importanza: aveva del cioccolato davanti a sé, ora.
Quando finì di gustare la panna, notò che Kate aveva bevuto il suo caffè. Da quanto tempo aveva consumato la sua bevanda? Quando era successo? Malerya proprio non avrebbe saputo dirlo.
Assaggiò un paio di volte col cucchiaino la cioccolata per controllare che non scottasse troppo, poi si rivolse a Kate
-Allora, cosa fai nella vita? Oh, a proposito, come ti chiami?-

Pov's Kate

Il bar era perfetto, esattamente come lo ricordava; staff cordiale e clientela tranquilla.
L'unico problema in effetti erano loro due.
Appena la ragazza da poco conosciuta arrivò al tavolo con la sua cioccolata calda Kate, per un attimo, sentì il suo solito bisogno di domandare alla ragazza chi diavolo fosse realmente.
Probabilmente l'altra se ne accorse, la guardò di sottecchi come se avesse visto un'espressione strana,"preoccupata", sulla sua faccia; effettivamente in parte era così.
L'espressione partorita non era però causata dalla preoccupazione ma piuttosto dalla curiosità.
"Io sono Katherine Kane, puoi chiamarmi Kate, tu come ti chiami?"
Cercò di mantenere un tono neutro, non voleva tradire la sua espressione sicura con una voce traballante.

"Vivi qui vicino? Passo spesso su quella strada ma non ti avevo mai vista"

Mise due bustine di zucchero nel caffè e lo buttò giù tutto d'un fiato.

"Diciamo che nella vita mi mantengo facendo dei lavoretti per degli "amici""

La parola amici le uscì dalla bocca con un tono strano, un misto tra l'insicurezza nell'aver usato la parola giusta e la certezza che non fosse affatto così; non erano amici, per nulla.

"Tu cosa fai nella vita?"

Finita la frase, ebbe l'impressione che qualcuno la stesse osservando.

Non si girò, cercò di rimanere impassibile.

Probabilmente erano loro.

Batwoman: Mad Soul.Where stories live. Discover now