Capitolo 2 - La Pilotta

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La giovane, cingendogli il collo con le braccia, rispose:"E' un piacere vederti, mi sei mancato tanto!".

"Anche tu" sussurò Cesare con affetto.

I due rimasero amabilmente avvinghiati per alcuni istanti, poi il cugino si dileguò dalla dolce presa della fanciulla e abbracciò anche le sue sorelle.

"Che bello, ci sei anche tu!" esclamò Anna "Questo matrimonio, con te, sarà uno spasso!".

"Ti ringrazio per la fiducia" ridacchiò il giovane, divertito, poi, quando Beatrice prese la parola, le dedicò immediatamente tutta l'attenzione.

La ragazza domandò con entusiasmo:"Quando siete giunti a palazzo? E dov'è Ippolita?".

"Siamo arrivati ieri sera" rispose lui rivolgendole un largo sorriso "E mia sorella si sta intrattenendo con altri ospiti nel Salotto degli svaghi. Sai, i Farnese sanno davvero come divertirsi!".

Le tre sorelle risero di gusto, felici di aver rivisto una persona a loro tanto cara.

Non incontravano Cesare da un anno, all'incirca, ed erano contente di poter passare del tempo con lui e Ippolita durante i festeggiamenti.

"Ora, però, dobbiamo proprio andare, mi dispiace" bofonchiò Beatrice stringendo una mano al cugino "Ma saremo felici di incontrarti, più tardi".

"Ma certo" disse il giovane "Ci vediamo per cena".

Il ragazzo salutò le cugine e se ne andò, mentre le fanciulle continuarono a seguire la domestica.

Incontrarono altri servitori e nobili, tutti indaffarati, poi, finalmente, raggiunsero la camera di Beatrice.

La serva inserì una chiave nella serratura della porta, poi la porse alla duchessina.

"Tenete, questa è vostra" affermò invitandola ad entrare con un gesto della mano "Dentro ci sono altre cameriere pronte ad aiutarvi. Io accompagno le vostre sorelle nelle loro rispettive stanze".

La ragazza acconsentì, salutò la donna, Anna e Margherita e, mossa dalla curiosità, entrò nella sua camera.

Era molto grande, aveva le pareti violette e un bellissimo affresco sul soffitto e la giovane rimase piacevolmente stupita dagli interni.

Alcune domestiche, intente a pulire i mobili e sistemare i bagagli, smisero di lavorare non appena videro la duchessina e si inchinarono con rispetto.

"Benvenuta, vostra altezza" mormorarono quasi in coro le donne, ma Beatrice liquidò tutte le cerimonie.

"Salve a tutte" esclamò con gentilezza e subito la servitù si apprestò a porgerle, con educazione, alcune domande sul suo benessere.

"I vostri vestiti sono quasi tutti sistemati nell'armadio, volete cambiarvi?" chiese una cameriera che teneva tra le mani un suo abito di broccato sui toni del verde.

"O forse preferite prima farvi un bagno?" domandò un'altra.

"Gradite rifocillarvi, per caso? Il duca ha fatto portare della frutta fresca".

Beatrice sorrise a tutte e rispose:"Apprezzerei molto un bagno caldo. Sono davvero stanca per il viaggio".

Le donne si misero immediatamente all'opera, la aiutarono a spogliarsi, a togliersi il corsetto, a sciogliere l'acconciatura e a mettersi addosso una vestaglia.

"Da questa parte ci sono i vostri bagni" disse una terza domestica aprendo una porta che si affacciava sulla stanza e la duchessina ne rimase molto colpita.

"Avete persino i bagni!" esclamò la fanciulla con entusiasmo, entrando nel piccolo locale e dando occhiate curiose al vaso da notte, al lavabo e alla vasca in pietra "Sembra davvero di essere a Parigi!".

La duchessa della notteWhere stories live. Discover now