capitolo 14

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Isa

le vacanze finiscono presto e torniamo a Milano. dopo quella notte io e Tyler abbiamo sempre più legato, mi fa ridere e cerca di non farmi pensare più a James e questo Damon ha dovuto accettarlo, non sono amici ma almeno non si urlano più contro al solo vedersi. io e Damon non siamo più molto affiatati, e dopo quello che mi ha detto James voglio saperne di più. perché non mi ha mai raccontato del suo momento buio, di quando ha spento i sentimenti? capisco che magari non voglia parlarmene perché pensa che io non sia pronta, ma avevamo detto che ci saremmo detti tutto, quindi perché non dirmelo?
io e Tyler stiamo giocando alla play sul divano e ovviamente lui mi batte ancora.
T: ahah, non riesci a battermi!
dice ridendo ed esultando, io faccio la finta offesa e allora lui comincia a farmi il solletico. proprio in quel momento arriva Damon che torna a casa con la pizza. appena ci vede lancia i cartoni della pizza sul bancone con furia.
D: ma sì, ti sei preso il mio posto in tutto, perché non ti prendi anche la mia ragazza?
dice per poi chiudersi in camera infuriato.
T: sarà meglio che vada.
io: no... scusalo. ora ci parlo io.
busso e poi entro chiudendomi la porta alle spalle.
io: che hai?
D: me lo chiedi anche? sta dormendo sul divano da giorni, tu stai più con lui che con me, secondo te che ho? voglio che esca subito da questa casa.
io: Damon... è il mio migliore amico, è ovvio che sto del tempo con lui. e dorme qui perché si preoccupa per me.
D: ci sono io, di cosa si deve preoccupare? ormai l'hai superato il lutto per James no? o è ancora la scusa per stare più tempo con Tyler?
sentendo queste parole mi si contorce lo stomaco. in tutto questo tempo ha pensato che io fingessi di star male solo per stare con Tyler? seriamente?
lo guardo schifata e allo stesso tempo delusa e lui probabilmente se ne accorge.
D: no... piccola non intendevo...
io: guarda non dire nulla... hai già detto abbastanza.
lui sospira e cerca di abbracciarmi ma io mi ritraggo.
io: per favore vai via.
lui all'inizio mi guarda confuso ma poi se ne va senza dire nulla. appena sento la porta d'ingresso sbattere mi trovo davanti Tyler.
T: che è successo?
lo guardo con le lacrime agli occhi e poi mi fiondo tra le sue braccia.
T: ehiehi, calmati.
si siede sul letto e mi fa sedere sulle sue gambe, mi asciuga le lacrime con il pollice.
io: lui non capisce. deve sempre girare tutto intorno a lui, e io devo sempre aver torto. continua a fare il geloso, perché fa così?
dico esasperata.
T: gli passerà, no? è sempre così, si arrabbia per nulla e poi risolvete sempre, non preoccuparti.
dice accarezzandomi il viso.
T: che ne dici se guardiamo un film con il gelato?
dice giocando con le mie dita, io sorrido e annuisco. lo sa che adoro guardare film mangiando gelato.
finiamo la serata così, addormentati sul divano. io appoggiata al suo petto mentre lui mi accarezza i capelli.

la mattina dopo quando mi sveglio sento la sua voce calda che mi da il buongiorno. sorrido alzando lo sguardo.
io: buongiorno.
mi tira su cingendomi i fianchi con le mani e mettendomi a pochi centimetri dal suo viso.
T: hai dormito bene?
annuisco senza riuscire a parlare. sento il mio cuore impazzire, mi sto davvero agitando per la vicinanza con Tyler?
decido di alzarmi per togliermi dall'imbarazzo. e vado in bagno, mi siedo sul bordo della vasca, e mi metto le mani tra i capelli. non posso innamorarmi di Tyler. io amo Damon, lo so che lo amo.
mi alzo, mi sciaquo il viso e dopo aver fatto un bel respiro, esco. Tyler è ai fornelli e sta preparando il caffè. sorrido. è sempre così premuroso con me, mi mette sempre al primo posto. in questo momento ho la testa in totale confusione.
mi siedo al bancone e lo guardo versare la bevanda nelle tazze, me la porge e io sorrido.
io: grazie.
T: tutto apposto?
io: sisi.
T: ti piace?
lo guardo male.
io: chi?
lui ride.
T: il caffè.
guardo la mia tazza e poi gli sorrido.
T: non l'hai ancora bevuto.
io: già, scusa.
comincio a sorseggiarlo.
T: di chi pensavi stessi parlando?
io: non lo so...
CAZZATA! è ovvio che pensavo che stesse parlando di Damon...
T: pensi di chiamarlo?
lo guardo male.
T: Damon...
io: oh, si... Damon... non lo so. sono stanca della sua gelosia. cioè, io lo amo, però a volte è così insopportabile!
T: dovresti chiamarlo.
dice fingendomi un sorriso. so che non vuole che io lo chiami.
io: che ne dici se stasera andassimo in qualche locale a divertirci? così, per svagarci un po'.
dico per cambiare argomento.
T: d'accordo.

50 sfumature di DamonUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum