capitolo 9

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Isa

mi sveglio per colpa della luce che filtra dalle tapparelle. è mattina. apro gli occhi e vedo Damon che mi sorride e ricambio.
D: non trovi che sia bellissimo svegliarsi così ogni mattina?
comincia a giocare coi miei capelli, annuisco e lo bacio.
D: che ne dici se oggi facciamo una gita?
mi schiarisco la gola prima di parlare.
io: e dove vorresti andare?
D: non so. da qualche parte. su qualche montagna sperduta del mondo.
dice scherzando. io lo guardo male. non ho intenzione di scalare una montagna. sono sempre stata pigra. e lui lo sa.
D: dai scherzo. che vuoi fare?
io: pensavo allo shopping. ho bisogno di vestiti nuovi. vuoi accompagnarmi?
D: potrò entrare in camerino con te?
dice guardandomi perversamente e io scoppio a ridere.
io: se ci tieni.
dico scherzando.
D: allora si.
ridiamo e poi mi bacia.
io: però posso chiederti un favore?
D: certo dimmi, tutto quello che vuoi.
io: possiamo fingere di essere una coppia normale per oggi? queste settimane sono state abbastanza piene di eventi...
D: soprannaturali?
io: esatto. vorrei che almeno per un giorno potessimo fingere di essere persone normali. senza parlare o pensare a tutta questa storia dei vampiri, ok?
D: si, è perfetto. disintossicarci da tutta questa situazione e dalla nostra vita frenetica. ci farà bene.
io: questo vale a dire niente dei tuoi trucchetti da vampiro.
D: d'accordo.
sorrido.
io: grazie.
verso le dieci di mattina usciamo e cominciamo a girare per negozi. Damon è molto bravo a consigliare vestiti. pensa come un ragazzo e quindi sa cosa piace ai ragazzi sulle ragazze, e in più ha ottimi gusti. alle quattro del pomeriggio ho già svaligiato mezza Bershka.
passiamo una giornata fantastica tra chiacchiere e baci.
D: possiamo fermarci un attimo in banca? devo prelevare alcuni soldi.
dice prima di imboccare la strada verso casa.
io: certo.
parcheggia ed entriamo. ci mettiamo in fila ad aspettare il nostro turno. dopo neanche dieci minuti sentiamo degli spari.
...: tutti a terra! è una rapina!
entrano dei tipi armati di pistole e fucili. ci buttiamo tutti a terra mentre alcuni si fanno dare i soldi cominciando a riempire delle sacche, mentre altri ci controllano, puntandoci le armi, per evitare che facciamo cazzate.
approfittandone del panico riesco a nascondermi dietro un armadio. da lì riesco a vedere tutto. tutte le persone sono accucciate per terra, bambini che piangono, madri, anziani, c'è perfino una donna incinta. cerco Damon, lo vedo. è tra la massa, si sta guardando intorno preoccupato, mi starà cercando. allora comincio a fissarlo. ho sempre pensato, fin da piccola, che se fissi qualcuno poi quest'ultimo ti avrebbe guardato. di solito funziona. dopo pochi secondi si gira e mi guarda. io mi metto l'indice sulle labbra per fargli segno di non dire niente. fa un sorriso forzato per rassicurarmi. so che è più preoccupato per me che per lui. infondo lui non può morire.
resto dietro l'armadio in silenzio, regolando persino il mio respiro in modo da non farmi sentire. sono in ansia. ho il cuore che batte a mille, ho paura che possa succedere qualcosa a Damon. mi sfilo lentamente il telefono dalla tasca e chiamo la polizia. quando risponde io sussurro a malapena.
Pol: polizia, qual'è la sua emergenza?
io: sono intrappolata nella banca in centro, c'è una rapina in corso. sono riuscita a nascondermi ma siamo tutti bloccati qui dentro, sono armati e...
una mano da dietro mi prende il telefono e riattacca. mi giro e c'è una dei rapinatori. mi strattona fuori dal mio nascondiglio, portandomi dove ci sono tutti gli altri. Damon non mi toglie gli occhi di dosso, conosco quello sguardo, è pronto per reagire.
...: Erik, non abbiamo molto tempo. questa qui si è nascosta e ha chiamato la polizia.
si avvicina quello che dovrebbe essere il "capo".
E: mh... interessante.
fa sfiorare la canna della pistola sulla mia gola.
E: tesoro, non mi piacciono i trucchetti. che ne dici, dovrei spararti ora o più tardi?
non dico nulla, ho paura. riesco soltanto a pensare al metallo freddo dell'arma sul mio collo che fa avanti e indietro.
E: non parli? hai paura?
mi sussurra all'orecchio.
E: sai, sei così una bella ragazza. potrei anche non ucciderti. magari potresti venire con me quando tutto questo sarà finito.
dice mettendomi una mano sulla schiena per poi farla scivolare sul culo.
io: in prigione? no grazie, sto bene qui dove sono.
dico cercando di sembrare il meno spaventata possibile.
E: poi non dire che non ti avevo dato una possibilità.
mi palpa il culo.
D: non la toccare brutto figlio di puttana.
si alza in piedi per venire verso di noi ma tutti gli puntano le armi contro e si ferma. uno di loro lo spinge giù per farlo sedere e lui non replica. sa che se gli sparano scoprirebbero che non può morire.
E: e tu chi sei? un baldo e coraggioso eroe pronto a difendere una donzella in pericolo oppure vi conoscete?
lo fissa per un po' sorridendo.
E: da come la guardi sembra proprio che non siete solo amici, ma molto di più. non è così?
dice rivolgendosi a me. non dico niente.
E: beh, non so chi tu sia. ma sarà meglio che freni le tue voglie di fare l'eroe perché in questo momento sono io che detto le regole.
D: se le fai del male giuro che io...
E: tu cosa? sei disarmato e se provi a fare qualcosa, uno dei miei uomini sparerà prima alla tua ragazza, e poi a te. vuoi davvero ucciderla solo per un capriccio? non credo proprio.
si allontana e la ragazza che mi stava tenendo mi butta per terra, Damon mi prende subito e mi abbraccia.
D: tranquilla, va tutto bene.
mi bacia la fronte e io mi stringo a lui.
io: e io che volevo passare una giornata normale...
dico ironicamente per sdrammatizzare un po'.
D: mi dispiace.
io: per cosa?
D: sono io che ti ho chiesto di fermarci qui. potevo benissimo venirci domani.
io: non è colpa tua. non potevi saperlo. nessuno di noi poteva. ogni scelta che facciamo ha un suo perché no? se abbiamo deciso di fermarci qui sarà il destino che vuole farci capire qualcosa.
D: o magari vuole solo ucciderci.
io: magari se non fossimo venuti qui avremmo avuto un incidente d'auto e io sarei morta.
D: come se due minuti fa non stessi per morire.
io: ma sono ancora qua.
mi bacia la fronte.
D: posso far finire tutto questo immediatamente. loro non si aspettano che io sia così forte, e i proiettili non mi uccidono.
io: non ti uccideranno ma ti provocheranno dolore. non voglio.
D: non mi faranno niente, sarò più veloce.
io: si e poi? ti metterai a soggiogare ogni persona di questa banca prima che arrivino tutte le volanti? e che dirai alla polizia quando ti chiederanno che è successo?
mi guarda senza dire niente.
io: Damon non fare niente. per favore. è già abbastanza incasinato senza che tu faccia qualcosa. resta qui.
annuisce e mi stringe a se.
vedo uno di loro che guarda fuori dalla porta vetrata.
...: sono arrivati gli sbirri.
Erik torna nella sala principale e guarda anche lui fuori.
E: pensavo che avremmo avuto più tempo. ma non fa niente.
prende una ragazza e le da un biglietto.
E: chiunque sia a comandare, dagli questo. e digli di chiamarmi al numero che ho scritto in fondo, capito?
lei annuisce tra le lacrime.
E: portala fuori.
dice a uno dei suoi compagni che la prende per il braccio e la trascina fuori.
Erik comincia ad andare avanti e indietro pensando. io lo fisso. quando se ne accorge sposta lo sguardo su di me e sorride.
E: che hai da guardare? ti piaccio?
dice abbassandosi alla mia altezza.
io: perché lo fai? cosa ci guadagni? lo sai che prima o poi verrete presi. credi davvero di uscire da qui senza manette?
E: se mi conoscessi bene avresti le risposte a tutte le tue domande.
mi accarezza la guancia guardando Damon e poi torna a guardare me.
E: non sai quanto mi dispiacerà doverti uccidere.
io: perché mi dovresti uccidere?
E: ti svelo un segreto?
dice abbassando la voce. annuisco titubante. lui si avvicina al mio orecchio e sussurra.
E: siete tutti morti.
io: che intendi?
mi sorride. mi mette una mano sulla guancia e si avvicina poi mi da un bacio sulle labbra. Damon gli tira un pugno e lo stende a terra.
D: non toccare la mia ragazza.
i compagni di Erik gli puntano i fucili addosso. Erik scoppia a ridere e si alza.
E: pensavo di essere stato chiaro con te. ma forse non hai capito. te lo ripeterò. se fai delle cazzate, lei muore e muori anche tu. è diffile capirlo?
Damon lo guarda in cagnesco.
E: a quanto pare per te si. vorrà dire che te lo spiegherò in un altro modo.
estrae la pistola e mi spara sulla coscia. sentendo una fitta lancinante alla gamba, urlo dal dolore come non avevo mai fatto prima. mi guardo la gamba, sta cominciando ad uscire sangue. tutti mi guardano spaventati, Damon credo che stia cercando di mantenere il controllo sentendo l'odore del sangue, ma non ci faccio molto caso. sono più impegnata a imprecare. istintivamente metto le mani sulla ferita per bloccare l'emorragia. in quel momento vedo entrare nella banca dei poliziotti con il giubbotto antiproiettile e cominciano a sparare sugli attentatori. vedo Erik cadere a terra, proprio davanti a me. mi fissa e mi mima un "mi dispiace" con le labbra. poi chiude gli occhi. dispiace anche a me per come è andata a finire, poteva essere diverso.
alzo lo sguardo e vedo dei paramedici che mi vengono in contro. da lì non capisco più nulla. sento le voci lontane e vedo tutto sfocato. mi caricano sulla barella e mi portano in ospedale. Damon è sempre con me. mi sta parlando ma non riesco a capire cosa dice. poi chiudo gli occhi e da lì, più nulla.

SPAZIO AUTRICE:
ehiii! ho voluto mettere un po' di suspense perché mi piace😌 spero che il capitolo vi sia piaciuto.
comunque ho aperto da poco una page fandom su instagram, si chiama "thequeenofmysticfalls", se vi va andate a seguirmi, ci tengo.😙
e noi ci vediamo al prossimo aggiornamento!👊💓

50 sfumature di DamonWhere stories live. Discover now