|capitolo ventisei.|

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"Eleanor, com'era l'incantesimo per arricciare i capelli?" Urlai dal bagno della mia camera.
"Non dirmi che vuoi davvero farlo! Diventerebbero peggio della criniera di un leone! Fatteli crescere!" Urlò lei di rimando.
Le mie corde vocali imploravano pietà. Tutto questo perché lei era troppo pigra da alzarsi dal suo letto per venire a darmi una mano.
"E come si fa a farli crescere?"
"Si aspetta e si evita di tagliarli ogni volta che si torna a casa."
"Oh, va all'inferno." Borbottai, sorridendo.

Uscii dal bagno, rassegnata all'idea di dover rimanere con i capelli lisci.
Corsi subito verso l'armadio, nella speranza di trovare qualcosa di elegante da indossare e non le solite magliette larghe e comode.
Alla fine optai per dei pantaloni neri e per un maglioncino argentato. Le scarpe sarebbero state rigorosamente basse, perché non avevo voglia di camminare guardando a terra per paura di cadere da un momento all'altro.

"Angel, devi andare in biblioteca a fare ripetizioni di Pozioni. Perché ti acconci tanto?"
"Perché dopo devo uscire." Sentenziai solenne.
"Con chi?"
"Te lo sto dicendo da due giorni: con il mio insegnante di Pozioni, comunemente conosciuto come Draco Malfoy." Quasi urlavo dalla felicità.
"Sì, amica, ma placa i tuoi ormoni o lo spaventerai."
"E che dovrei fare? Come gli parlo? Cosa gli dico?" Chiesi allora, nel panico più totale.
"Sei totalmente persa."

Alle sei meno dieci ero già in biblioteca. Dovevo appuntarmelo da qualche parte. 12 gennaio 1996: Angel arriva addirittura in anticipo ad un appuntamento e non è quindi costretta a sentire le lamentele di chi di solito è costretto ad aspettarla dai cinque ai venti minuti.
Non sapevo come intrattenermi, anche perché ero convinta che Draco non sarebbe arrivato in anticipo perché non era proprio sua caratteristica.

Poi il da farsi mi venne spontaneo. Quasi non me ne accorsi. I miei piedi andavano da soli, totalmente disconnessi dal cervello.
Arrivai davanti al mio scaffale e con mani tremolanti afferrai il libro.
Non sapevo perché avevo così tanta paura. Forse ero abituata a trovare una risposta e il libro vuoto mi avrebbe spaventata. O forse avevo paura di ciò che avrei letto dopo aver svelato il mistero dell'anonimo.
Ci avevo sperato così tanto, e alla fine ero contentissima del fatto che fosse Draco.
E avevo capito che non ero innamorata solo del suo aspetto fisico e del carattere, ma anche di ciò che nascondeva in fondo e che aveva avuto il coraggio di esternare su carta.

"Angel,
ricominciamo insieme.
Dal vivo.
Questo sarà il mio ultimo biglietto, spero.
Ci vediamo.
Draco."

Era scritto in modo diverso rispetto ai biglietti precedenti, lo spazio bianco ricavato nei ritagli di rigo lasciati andando a capo.
Il piccolo foglietto era già scritto e, da quello che riuscii a cogliere, sembravano appunti di Incantesimi.
Mi piaceva la sua grafia. Non era per nulla difficile da leggere. Era elegante, magra e stretta, le lettere quasi accavallate una sull'altra ma perfettamente chiare. Non c'erano cancellature né segni di incertezza.
Tutto era perfetto.

"Ehi Angel." Una voce alle mie spalle che, come al solito, mi fece sobbalzare.
"Ciao, Draco."
Mi sorrise e si sedette sulla sedia accanto alla mia, abbandonando le sue braccia sul tavolo come se fossero un peso di cui voleva disfarsi.
"Il tuo libro." Si limitò a dire.
"Il nostro libro." Lo corressi, facendo scivolare la copertina sul tavolo fino a farla urtare contro il gomito del biondo.
"Beh sì, penso sia più appropriato." Sorrise.
Sorrisi anche io. Mi veniva spontaneo.

"Adesso esco il mio libro di Pozioni e tu esci la tua spiegazione, perché voglio almeno una E con Piton e se non la prenderò sarà colpa tua."
"Uuh, che paura." Borbottò e iniziò a spiegarmi come si preparava l'Amortentia e quali erano i suoi effetti.
Sarebbe stata la pozione che avremmo studiato e prodotto nella lezione di Pozioni seguente, il professor Piton aveva avvertito Draco in modo da avvantaggiarmi ed evitare una T.
Perché sì, una volta riuscii a prendere un 'Troll' in Pozioni.

Draco parlava in modo convinto, con un'espressione di sicurezza stampata in volto.
E mi dispiaceva un sacco, ma non stavo seguendo molto ciò che diceva. Cioè, sì, prendevo appunti per fargli vedere che stavo più o meno attenta, ma le sue labbra che ondeggiavano per comporre le parole erano assolutamente uno spettacolo migliore.

"E quindi l'Amortentia ha un odore diverso per ogni persona che lo sente, secondo le fragranze che gli piacciono di più, anche se la persona non si rende conto che la fragranza le piace. Solitamente la persona sente l'odore del soggetto che l'attrae di più, o di cui è innamorata." Rimase in silenziò e mi guardò per interminabili attimi.
"Mh, sì, continua." Dissi mentre scrivevo la parola 'Innamorata' sui miei appunti.
Ero consapevole che non ci avrei capito nulla, ma poco mi importava in quel momento.
"Ehm... avrei finito."
"Ah. Infatti, l'avevo capito." Annaspai.
"Ti vedo distratta, Angel."
"Naaaah." E feci un gesto stupido con la mano, quasi a volere che si staccasse dal polso come la testa di Nick-Quasi-Senza-Testa.

Ripiegai il foglio con cura e lo riposi nel libro di Pozioni, alla pagina in cui era scritto ciò che Draco mi aveva spiegato.
Era stranissimo come lui riuscisse a rendere chiari e concisi dei concetti che il libro spiegava in una colonna di testo incomprensibile.
Il libro di Pozioni era il libro più complesso e articolato che avessi mai letto in tutta la mia vita. E credo che questa cosa non valesse solo per me.
Tutti avevano difficoltà. Tranne Hermione perché lei aveva qualcosa di paranormale nel cervello.
E poi c'era Draco, il preferito di Piton, che andava inspiegabilmente bene.

"Andiamo?"
Non mi ero accorta che il biondo non sedeva più accanto a me, ma si era avviato già verso l'uscita della biblioteca.
"Sì, arrivo." Mi alzai in piedi e lo raggiunsi, mettendomi al suo fianco.
A quel punto, lui intrecciò la sua mano con la mia, avvolgendola completamente e trasmettendole calore in modo istantaneo.

Guardai per un po' le nostre mani, poi mi soffermai sul suo volto e su quel sorrisetto soddisfatto che aveva dipinto sulle labbra.
"Che c'è, non ti piace?" Mi chiese, stringendo un po' di più le dita attorno alle mie.
"Mi piace." Dissi io.
In realtà avrei voluto dirgli che era una cosa che aspettavo da anni, la sua mano intrecciata alla mia, ma sarebbe stato abbastanza stupido esternare il fatto che mi facevo filmini stupidi sulla nostra ipotetica relazione.

"Dopotutto, chi ha le mani fredde ha semplicemente bisogno di qualcuno che gliele scaldi, no?" Citare il mio libro non faceva altro che far aumentare la mia voglia di saltare e urlare come una forsennata dalla felicità.
"Già." Confermai con gli occhi pieni di ammirazione.
"Beh, credo che tu abbia trovato qualcuno che è disposto a riscaldartele. Anche per sempre."

Hidden words. |Draco Malfoy|Where stories live. Discover now