|capitolo sei.|

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"Fudge, Fudge, svegliati." Qualcosa, o meglio qualcuno mi scuoteva bruscamente.
"Malfoy, che vuoi?" Aprii gli occhi. Vedevo tutto sfocato.
"Sono le sette. Andiamoci a preparare prima che qualcuno ci veda." E se ne andò, inciampando nel tappeto.
Ridendo, mi diressi in camera.
Pansy Parkinson e Millicent Bulstrode dormivano ancora.
Non le avrei svegliate.
Se si fossero svegliate in ritardo, la colpa sarebbe stata solo loro.
Eppure mi sentii in colpa, così svegliai Millicent. Era meglio se stavo alla larga dalla ragazza-carlino.
Lei si svegliò relativamente serena, maledisse solo me e mia madre, non si spinse oltre.
Mi vestii e uscii subito da lì.
Non ci volevo tornare. Avrei preferito dormire ogni giorno su quella poltrona, che era anche abbastanza comoda.

Mi lasciai cadere sulla mia poltrona, sbadigliando rumorosamente.
"Ciao Angel."
"Buongiorno Blaise, alla buon ora."
"Mi ha svegliato Draco in modo alquanto brusco. Quel ragazzo è strano, è tornato solo stamattina."
"Oh, sì, ha dormito qui." E indicai la poltrona.
"E tu come lo sai?"
"Perché io ho dormito su questa."
"Ah." Fece lui, e andò via.

"Buongiorno Serpeverde!" Fece il Prefetto. "E signorina Fudge." Aggiunse poi.
Tutti si voltarono a guardarmi. Mi sentii avvampare. Ero terribilmente timida quando troppa gente mi guardava.
Qualcuno alle mie spalle si mosse.
"Volete che vi faccia un autografo o potete girarvi?" Sbottò il biondino che, intanto, mi aveva affiancato.
"Grazie." Farfugliai.
"Dai, andiamo."

Salimmo due rampe di scale, svoltammo due volte a destra, una a sinistra, poi dritto, destra, sinistra.
Non me lo sarei mai ricordato, ma sembrava che Malfoy, accanto a me, sapesse benissimo dove andare e come muoversi.
Fuori alla Sala Grande c'erano un sacco di studenti che si vantavano dello stemma della loro Casa cucito sulla divisa.
Io guardai la mia.
Non aveva nessuno stemma.
Non ero nessuno.

"Angel!" Una chioma rossa mi veniva incontro a braccia spalancate. Erano per me.
"Fred!" E mi ci fiondai addosso.
Era il mio migliore amico, gli volevo un mondo di bene.
In quel momento desiderai di essere una Grifondoro solo per abbracciarlo e vederlo più spesso. Lui e George erano come dei fratelli maggiori.
"Come è andata la notte? Comodi i letti serpenteschi?"
"Non saprei. Posso dirti che le poltrone sono morbide."
"Hai dormito su una poltrona?"
"Oh, sì. Le mie coinquiline sono abbastanza insopportabili e vorrei evitare di essere contaminata."
Scoppiò a ridere. La sua risata era così contagiosa che, dopo pochi secondi, mi unii a lui.

"Fudge, mi dispiace interrompere la conversazione con Weasley, ma Silente ti cerca."
Aveva pronunciato il cognome di Fred con così tanto disprezzo che mi si rizzarono i capelli.
Ma chi si credeva di essere quel biondo platinato? Solo perché era mio 'amico' non aveva certo il permesso di parlare così ai miei veri amici.
"Sì, Malfoy, grazie. A dopo, Fred." Lo abbracciai e lui si allontanò.
"Anche io sono tuo amico. Non mi abbracci per averti avvisata?" Fece il labbruccio e sapevo che mi stava prendendo in giro.
"Dovresti andare in biblioteca ed informarti bene su cosa significhi essere amico, Malfoy. Ti farebbe bene."
E me ne andai.

"Signorina Angel!" Silente era radioso come sempre, proprio come mi aveva descritto mamma.
Aveva in mano il Cappello Parlante. Le mie gambe cedettero, ancora.
"Buongiorno, professor Silente."
"Il Cappello vuole parlare con te."
"Ah." Dissi e non feci in tempo ad aggiungere altro, perché era già sulla mia testa.

"Bentrovata, signorina Fudge."
"Salve."
"Ha preso la sua decisione?"
"Era lei che doveva decidere, in realtà."
"Oh, giusto." Fece il Cappello. "Ma vuole proprio che io scelga una Casa campata in aria, o ha qualche preferenza?"
"Beh..."
"Vedo che ha dormito su una poltrona, che il signorino Malfoy disprezza i suoi amici e che ha desiderato, per un istante, di essere una Grifondoro. Ebbene, Serpeverde non le garba?"
"Non è proprio così. Sono le persone di Serpeverde, non la Casa in sé. Non voglio essere una di loro, signor Cappello. Non credo di essere così perfida e cattiva, così odiosa, pidocchiosa, e non mi credo assolutamente superiore agli altri. Non sono sfacciata e né offendo perché non ho niente di meglio da fare. Mi capisce?"

"Sapevo che avrei raggiunto il mio obiettivo con largo anticipo, signorina Fudge. Sa, quando io smisto i ragazzi nelle proprie Case, loro nel profondo sanno già a che Casa saranno assegnati.
Lei no. Lei era spaesata e avevo bisogno che conoscesse se stessa, prima di smistarla da qualche parte. Non volevo sbagliare, ecco."
"E ora ha deciso?"
"Certo che ho deciso. Ti metterò proprio in Serpeverde."
"No, la prego. Non sono come loro."
"Non m'importa." E poi urlò alla sala: "GRIFONDORO!"

Il tavolo dei Grifondoro scoppiò in un applauso fragoroso. Fred, George e Ron si sbracciavano. Le braccia si sarebbero staccate da un momento all'altro. Harry sollevò una mano in segno di vittoria, Eleanor mi fece un cenno.
"Mi prende in giro?" Sussurrai al Cappello.
"No, volevo solo vedere se avresti accettato la mia decisione o se avresti lottato. E hai lottato, proprio come una Grifondoro."
Silente sollevò il Cappello dalla mia testa e mi fece cenno di andarmi a sedere con i miei nuovi compagni.

Hidden words. |Draco Malfoy|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora