⓽ ⌜ ℕow we're even? ⌟

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Tornare nella propria camera fu uno degli aspetti più belli dell'essere guarito.

Il letto dell'infermeria era tremendamente scomodo e le tende – color pesca chiaro – facevano si che il sole appena sorto, alle quattro del mattino, svegliassero il nostro povero Kyungsoo, rendendolo subito di cattivo umore.

Al Corvonero piacque anche poter ritornare a vivere con quello scalmanato di Xiumin e quello tonto di Lay, i suoi migliori amici. Madame Sandara era un' ottima infermiera, ma anche molto occupata, e molte volte Kyungsoo si ritrovava in quella stanza enorme tutto da solo.

Se non fosse stato per Kim Jongin, beh, si sarebbe sparato lì, subito.

Il moro sorrise tra sé, appoggiando la felpona blu sulla sedia, ripensando a come il Serpeverde gli avesse tenuto compagnia in quei giorni. Veniva quasi sempre, verso le quattro – non che Kyungsoo fissasse l'orologio per ore aspettandolo, eh – appena finiva le lezioni, e gli raccontava tutto quello che si ricordava fosse successo.

"Oggi il professore ha fatto elencare a Yifan i tre incantesimi proibiti e il coglione ha risposto con: 1-Eessere più fico di me 2- Essere più cool di me e 3- Abracadabra."

Oppure.

"Questa mattina Junhong aveva tutti i ricciolini e il Cogliondoro si è messo a lanciargli palline di carta perché era geloso della sua permanente."

E infine.

"Il tuo amico Lay ieri si è disperso per una buona mezzora. Alla fine si è scoperto che era bloccato nella Camera dei Segreti perché aveva seguito le 'voci' nella sua testa. Se fossi in te lo manderei a fare controllare."

E ridevano insieme, ridevano come matti fino a quando il Serpeverde non 'sentiva caldo' e si sbottonava il colletto della camicia. E allora col cavolo, Kyungsoo partiva per la tangente, distratto da quel collo invitante, e non capiva più di cosa stessero parlando.

Anche se all'inizio lo riteneva una scocciatura il Corvonero non vedeva l'ora di poter tornare a fargli da tutor, dato che quello gli rivelava sempre quanto fosse peggiorato da quando lui non c'era.

Uscì dalla propria camera, per prendere una boccata d'aria prima delle lezioni, guardandosi attorno e cercando di evitare i teppistelli che l'avevano ridotto a una mozzarella ammaccata.

Mentre passeggiava per i corridoi una certa testa bionda sbucò fuori da un angolo, cogliendo di sorpresa il maghetto moro.

"Ehi, Kyungthoo. Sono contento di rivederti in piedi."

"G-Grazie..." la presenza dell'altro ancora lo metteva in soggezione, non sapeva come comportarsi: era pur sempre Oh Sehun. Ma da quando aveva incassato quel colpo al posto suo non poteva non sentirsi minimamente riconoscente, era una brava persona dopotutto.

"Devo ringraziarti sai? Hai alzato la media di Jongin, come ti avevo chiesto."

Cosa? Kai diceva che era ancora un disastro con Trasfigurazione e Storia della Magia.

"C-Che vuoi dire?"

"Voglio dire che è tre giorni che prende voti decenti. Ieri ha persino preso un 79 su cento. Un miracolo."

"Ma... Ma lui mi ha detto che è ancora una frana!"

Sehun si mise a ridere, quasi schernendolo.

"Aahahah, eh bravo Kai. E tu, ancora non l'hai capito? Wow e tu dovresti essere un Corvonero. Non chiede ancora ripetizioni perché ha bisogno di aiuto, le chiede per stare più tempo con te, genio."

□ □ □ □

Tre giorni. Due ore. Ventisette minuti e tredici secondi.

Luhan fissava l'orologio di camera propria, picchiettando le dita sul tavolino davanti a sé. Era una superficie liscia, il legno sarà stato probabilmente di ciliegio e-... e chi se ne frega, Oh Sehun non gli rivolgeva la parola da tre lunghissimi giorni.

⌘ Ꭺᴍᴏʀᴛᴇɴᴛɪᴀ ⌘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora