⓵ Prologo

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Fu solo nel momento in cui le grandi porte si spalancarono che Luhan realizzò di essere finalmente entrato nella famosa scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Le pareti di pietra, le torce fiammeggianti sulle pareti, i soffitti alti e un leggero brusio di fondo: era come se l'era sempre sognata.

La professoressa urlò un "muovetevi e seguitemi" ed accompagnò il gruppo di nuovi arrivati alla cerimonia di Smistamento. Le mani del ragazzo dai capelli color fondente iniziarono a sudare, si aggiustò gli occhiali ed appoggiò la gabbia del suo prezioso Zelda - gatto europeo rosso e ciccione regalatogli dalla nonna - vicino agli altri animali e bagagli.
Seguì, poi, la lunga fila di studenti che uno ad uno entravano nella sorprendente Sala Grande.
"Suvvia Lu, stai tranquillo. Siamo così cool che finiremo sicuramente in Grifondoro" cercò di incoraggiarlo Baekhyun, l'unico suo amico.

Si erano conosciuti qualche mese prima, mentre entrambi stavano cercando i libri per la scuola al Ghirigoro ed improvvisamente si erano ritrovati a bere burrobirra e a fare acquisti da Madame Malkin: abiti per tutte le occasioni!

"Sai che queste cose mi mettono in agitazione. In realtà non mi preoccupa più di tanto in che Casa finirò quanto più se saremo nella stessa. Non conosco nessun'altro a parte te" sussurrò un sudato e rassegnato Luhan.

"Silenzio là in fondo!" la professoressa li zittì, posando un cappello a punta su uno sgabello.

"Quando farò il vostro nome - continuò la strega - venite qui e provatevi il cappello: allora saprete a che Casa appartenete" finì in tono solenne la vecchiaccia, prendendo una pergamena da sotto il mantello blu. La srotolò e cominciò a leggere i nomi degli studenti, uno ad uno.

A quel punto il povero Luhan si guardò intorno: quattro lungi tavoli, pieni zeppi di persone in divisa esultavano non appena acquisivano un nuovo membro. E se lui fosse stato di troppo? Ci avrebbe fatto una gran figura di merda e, dato che non conosceva nessuno, non avrebbe ricevuto alcun applauso. Migliaia di pensieri paranoici si insidiarono nella testa del ragazzo fino quando non sentì un nome che catturò la sua attenzione.

"Byun Baekhyun!" il nome echeggiò nella grande sala e l'amico si diresse verso lo sgabello, confidente di essere il migliore e di non poter essere giudicato da tutti quegli occhi indiscreti.

Guardò con aria incerta il cappello.

"Ecco. Senta, non è che può dirmi dove sono e basta? I cappelli, si sa, sono andati fuori moda! Oppure, se proprio avete questo feticismo per gli accessori, non è che ne avete uno meno vecchio e puzzolente?" aveva una palese aria schifata sul volto.

"Ommioddio, che la Befana Gaga mi fulmini, è persino a punta! Nono non posso indossare quella roba mi spiace è stato un piacere ma-..." cercò di levare i tacchi ma la vecchiarda lo costrinse a sedersi, minacciandolo con un 'occhio-Byun-che-vado-a-prendere-pure-il-mantello-coordinato'.

"Per quanto questo ragazzino sia impertinente..." il cappello cominciò la sua sentenza.

"Senti bello io non piaccio a te e tu non piaci a me quindi velocizziamo la cosa che così ti posso togliere dalla mia preziosissima testa. Ho fatto giusto ieri lo chatouche".

"...devo ammettere che il fegato non gli manca. GRIFONDORO!"

"Era ovvio, bitches."

Ecco che il coro di urla e schiamazzi si alzò di nuovo dal tavolo di Grifondoro e Baekhyun, dopo aver quasi lanciato via il cappello, andò sculettando a prendervi posto, facendo un pollice in su a Luhan.

Perfetto. Ora doveva solo entrare in Grifondoro. Ma come? Non era schietto come Baekhyun e nemmeno coraggioso o forte. Sarebbe sicuramente finito altrove.
Intanto la professoressa continuava a chiamare i nomi.

"Choi Junhong... SERPEVERDE!"

"Kim Jongdae... TASSOROSSO!"

"Kim Minseok... CORVONERO!" quante persone potevano ancora esserci?

"LuHan!" quasi gli partirono gli occhiali dallo spavento. Tuttavia cercò di non mostrarsi troppo agitato e con passo lento si diresse verso quel tanto temuto sgabello.

Svariati paia di occhi presero a fissarlo e sentì persino qualche risatina.

Il cappello puzzava di muffa e si, ora riusciva a capire perché l'amico si fosse tanto rifiutato di indossarlo. Se lo mise in testa, con leggero timore, e quello prese a parlare.

"Vediamo un po' cosa c'è in questa testa.... mhh... sei indubbiamente un ragazzo perspicace e dal grande cuore. Dunque non ho dubbi. GRIFONDORO!" Luhan spalancò gli occhi, che fino a quel momento erano rimasti chiusi per l'agitazione.

Un grande applauso si innalzò da uno dei tavoli e Baekhyun gli corse in contro abbracciandolo e trascinandolo al proprio posto.

Non poteva crederci: era entrato nella stessa Casa di Baekhyun e doveva ammettere che anche i suoi altri compagni sembravano simpatici.

"Ovviamente staremo in camera insieme, vero Lu?" domandò con una gomitata l'amico, specchiandosi poi su un cucchiaio d'argento, aggiustandosi l'eyeliner sbavato.

"Ovviamente".











⌘ Ꭺᴍᴏʀᴛᴇɴᴛɪᴀ ⌘Where stories live. Discover now