XII

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Passò un mese da quel giorno, ed io e Yoongi andavamo - stranamente - d'amore e d'accordo. Non mi sarei mai aspettato di vedere questa sua parte dolce e premurosa, ma da fidanzato Yoongi era proprio tutt'altra cosa.

Un giorno era capitato che stessi male, e dopo la scuola era venuto a farmi visita a casa. Era rimasto accanto a me nel letto, anche se gli avevo chiesto di spostarsi, o si sarebbe preso qualcosa anche lui.

Ma non mi ascoltò, e mi abbracciò tutto il tempo regalandomi piccoli baci sul collo, mentre accarezzava i miei capelli. Mi sentivo così al sicuro e coccolato, che avrei preferito stare malato per sempre.

Mia madre ci aveva visti, era venuta a portare del succo d'arancia e con sè anche la tachipirina da farmi prendere. Non ci aveva detto niente, aveva appoggiato sul tavolino al centro della camera e aveva sorriso, richiudendo la porta.

Rimase con me anche la notte, e avevamo persino dormito insieme. La cosa mi rese più che felice, potevo vedere il suo viso rilassato, e stare così vicino a lui mi riscaldava il cuore. La mattina non avevo voglia di alzarmi e andare a scuola, infatti tenevo Yoongi fermo, in modo che non si alzasse. Ma lui mi baciò, sorprendendomi.

Così per toccarmi le labbra lo avevo lasciato e lui aveva riso tirandosi su. Mi aveva lasciato un altro bacio sulla fronte e mi aveva detto di sbrigarmi a vestirmi. Lui intanto andò in bagno, e tornò vestito e profumato.

I giorni passavano in fretta, ormai la scuola stava finendo e ci sarebbero state le vacanze estive. Non vedevo l'ora. Mancava soltanto un mese per passare le vacanze soltanto con Yoongi.

Erano questi i miei piani.

Tornai a casa un giorno qualunque, e mia mamma si scusò infinitivamente appena entrai a casa. Aveva fatto prendere fuoco al bagno e a camera mia. Come? Aveva lasciato candele profumate vicino alle tende, che avevano preso fuoco.

Lei era uscita di casa e si era dimenticata. Non sapevo effetivamente dove avrei dormito io, non avevamo una stanza degli ospiti e il soggiorno era così piccolo che ci dovevamo dare il turno per passare senza rimanere incastrati.

Chiamai Yoongi al telefono dicendogli quello che era successo, lui si mise a ridere in un primo momento ma poi anche a lui balenò in testa la stessa domanda.

«Dove dormirai, Jimin?» Io gli dissi che non lo sapevo, e lui poco dopo arrivò a casa mia. Parlò con mia madre, mentre io cercavo di origliare qualcosa.

Mi aveva chiesto Yoongi di aspettare al piano di sopra. Dopo un po' mi richiamò mia madre, e mi fece sedere accanto a Yoongi.

«Ho deciso che andrai da Yoongi finché non sistemeremo la tua stanza, mi dispiace solo dare fastidio a questo giovanotto»

«Non si preoccupi, ho tanto spazio in casa mia, Jimin non sarà di certo un problema»

Dopodichè presi gli unici vestiti che non si erano bruciati dalla camera ed ero uscito dalla casa, salutando mia madre. Aveva detto che dovevo aspettare soltanto una settimana.

Ma io avrei aspettato anche due anni, avevo la possibilità di stare con Yoongi tutto il giorno. Dormire con lui, mangiare con lui, fare i compiti con lui, svegliarsi con lui.

Il paradiso.

Arrivati a casa sua mano nella mano, lasciai la borsa con i vestiti all'entrata, andando in camera di Yoongi testando il letto. Lui mi seguì ridendo alle mie strane mosse per potermi accertare che fosse abbastanza morbido.

«Quindi hai deciso di dormire con me?»

«Io pensavo di poter dormire con te»

«Non l'ho mai detto, Jimin»

«Ma..-»

«Scemo, certo che dormirai con me. Ho bisogno del mio piccolo e adorabile fidanzato per dormire bene» Lo guardai con un'espressione contrariata, prima di lasciare il letto e buttarmi tra le sue braccia.

«Sei crudele»

Sarebbe stata la miglior settimana della mia vita.

Wolf boy | yoonмιnWhere stories live. Discover now