남진 2

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Pov's Namjoon.

Avevo scelto apposta di guardare un film horror. So quanto ne é spaventato Jin e l'idea che si sarebbe messo su di me per non guardare la televisione mi piaceva.
Avevo detto a Jin che era un film d'azione, per lasciarmelo mettere.

All'inizio era tutto tranquillo, ma quando dopo una serie di spaventi Jin si gira e mi guarda terrorizzato, scoppio a ridere avvicinandolo a me.

«Sei cattivo, avevi detto che non era horror»

«Su amore, non fa così paura» Mi da un pugno sulla spalla, ed io da bravo attore che sono faccio finta che mi abbia fatto davvero male così lui si avvicina preoccupato al mio braccio massaggiandolo.

«Jin, non mi hai fatto niente» Vedo la sua espressione cambiare e darmi le spalle tutta la durata del film, anche se si capiva che era spaventato.

Alla fine, ora di mangiare ordino due pizze, giusto per riempirci lo stomaco prima di dormire.

«Vuoi parlarmi, Jin?»

Nessuna risposta.

«Dai piccolo, scusa» mi avvicino a lui che ora era seduto sul tavolo della cucina, gli  lascio dei leggeri baci sul collo. Lui si lascia andare da subito, così più tranquillo inizio a vagare sul suo corpo con le mani.

Non so come é finito steso sul tavolo con la maglietta alzata. Lo guardo e la voglia di possederlo vince su tutto, così salgo sul tavolo e inizio a baciarlo, per un attimo non ricambia magari per la sorpresa, ma subito dopo essersi ripreso sento la sua lingua sulla mia muoversi in modo lento, facendomi impazzire.

Mi stacco dalle sue labbra, scendendo per tutto il suo corpo, gli sfilo la maglia ammirando i suoi muscoli. Ha solo sedici anni e ha un corpo pazzesco.

Mi abbasso leccandogli un capezzolo, facendolo gemere. Alzo lo sguardo per poterlo guardare e lui arrossisce facendomi nascondere un sorriso.

«Nam, non guardarmi!»

«Jin, non posso guardarti ma posso leccarti?»

«Hai rovinato tutto, stupido» Si alza, sedendosi nuovamente e cercando con la mano la sua maglietta. Lo guardo deluso, io ci tenevo davvero.
Faccio il broncio, lasciandolo da solo in cucina.

Dopo una ventina di minuti vedo Jin in camera, ai piedi del letto.

«Scusa»

«Per?»

«Non aver fatto niente»

«Scherzi?» Lui scuote la testa, ed io mi vorrei seriamente arrabbiare con lui. Certo, avrei voluto tanto farlo ma scusarsi? Questo ragazzo non ha ancor capito che é il mio ragazzo e non il mio giocattolino sessuale.

«Kim Seokjin, sei per caso stupido? Non devi scusarti, non é niente se non facciamo l'amore, per una volta. Tu sei il mio ragazzo, non uno schiavo sessuale, che ogni volta che ne ho voglia tu mi soddisfi. Io ti amo, mi basta passare le giornate con te, averti accanto. E sono il ragazzo più felice del mondo. É vero che magari hai frainteso siccome me ne sono andato in quel modo, e sono io quello a doversi scusare»

«Ma io lo volevo, solo che tu mi guardavi e mi imbarazzi..»

«Ti imbarazzo? Jin, ti ho visto più nudo di come ti ho visto prima»

«E dici questo cose aish..»

«Queste cose sono solo la realtà, piccolo. Ora puoi non essere piú arrabbiato con me e venire qua?»

Annuisce, venendo da me a gattoni sul letto. Si accoccola come un gatto, ma prima di metterci sotto le coperte sentiamo suonare alla porta.

Pizza.

Mi alzo, anche se avrei seriamente lasciato che quel tizio si portasse via la pizza. Prendo la pizza, pago e torno a letto.

«Questa é solo un'eccezione, non prendere l'abitudine di mangiare sul letto»

«Certo, capo!» Jin divora in dieci minuti la sua pizza e lo guardo sbalordito. Magari era meglio ordinare anche le patatine. Gli tolgo il cartone da davanti, portandoli velocemente in cucina.

Ritorno in camera e mi butto sul letto, prendendo Jin e mettendomelo addosso.

«Sono pesante, Namjoon»

«Ma smettila, polpettina»

«Appunto»

«Sei perfetto»

«Smettila»

«No»

«Sai che la perfezione non esiste?»

«Tu sei la mia perfezione. Sei unicamente perfetto solo per me»

«Quante frasi fatte, signor Kim»

«Sempre per lei, signor Kim»

«Sai, é strano avere il cognome uguale, quando ci sposeremo non cambierà molto, saremo i signori Kim e-» Si ferma, riflettendo nervoso. Lo riesco a capire per come continua a muovere le palbebre.

«Quindi mi vuoi sposare, Jin?»

«Mh..io non ho detto questo!»

«Ma se stavi parlando dei cognomi per quando ci sposiamo»

«Mh? Ah..»

«Jin io ti sposerei»

«Si? Beh, grazie»

«Tutto qui?»

«Anche io ti sposerei Namjoon»

«Allora che ne dici di aspettare ancora un po'? Ci sposeremo e vivremo insieme. Io vorrei tanto un bambino. Come lo chiameremo?»

«Hei, piano! Sono ancora soltanto un sedicenne. Bambini? Namjoon, non riesci neanche a passarti il filo interdentale»

«Ecco perché ci sei tu, amore. Jin eomma»

«Namjoon»

«Sono serio, ed io saró Namjoon appa. Mi amerà nostro figlio»

«Di sicuro amerà più me»

«Come mai lo pensi?»

«Beh, Jin eomma é bravo a cucinare, prenderó nostro figlio per la gola»

«Come hai fatto con me?»

«No, con te é bastato vantarmi della mia intelligenza in biblioteca. E ancora non riesco a capire cosa ti sia piaciuto, Namjoon»

«Ah, la biblioteca. Un giorno dovremo andarci, é da un po' che non ci andiamo»

«Ci sto»

«Peró hai capito cosa voglio fare?» Lo guardo con sguardo perverso, leccandogli la mano che era appoggiata sulla mia guancia.

«Nam!»

«Scherzavo, scherzavo»

Si accoccola sul mio petto, parlandomi della scuola e dei suoi amici. Io lo ascolto sempre, quello che fa mi interessa, e devo conoscere bene le persone che lo circondano. Mentre me ne parla si addormenta, ed io sorrido ancora come un idiota, coprendoci tutti e due con la coperta.

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