IX

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Arrivati ad un caffè Yoongi ordinò praticamente di tutto, dal salato al dolce e questo da parte sua era davvero strano, a scuola vedevo che non mangiava quasi niente.

Io presi soltanto una brioches vuota, erano ormai le sei di sera, mangiare prima di cena non mi avrebbe fatto mangiare poi a tavola. Arrivate tutte le cose ordinate, parlammo del più e del meno, come due vecchi amici. Certo, avevo quel chiodo fisso di sapere che cosa nascondeva quel ragazzo.

Infatti Yoongi se ne accorse, perché diventò all'improvviso più serio e si sedette più comodo, e iniziò a fissarmi.

«Se vuoi chiedermi qualcosa, è la volta buona che tu lo faccia, cagnolino»

Certo, per lui era troppo difficile chiamarmi per nome. Riflettei su quello che potevo chiedergli, anche se lui mi aveva dato la possibilità di chiedergli qualsiasi cosa, avevo comunque paura di usare parole sbagliate.

«Voglio solo sapere di cosa parlava Jackson. Il tuo passato, Yoongi. Cos'é successo di così brutto a non parlarmene? Certo, tu fai solo finta di essere il mio ragazzo, ma vorrei sapere qualcosa sul tuo conto. Io..mi sento di uscire con un perfetto estraneo, ed è vero perché la maggior parte di questo casino è dovuto a me! Ma ti prego di aprirti un po' di più con me»

«Oh, cagnolino ne stai facendo proprio una questione importante. Comunque, Jackson sicuramente ti voleva parlare di qualche anno fa quando gli ho rubato la ragazza. Non è colpa mia, ovviamente. È lei che è venuta da me. È ovvio che io sia meglio di quella specie di umano. Quella ragazza mi raccontò anche che ero molto più bravo io a letto. Ma lo sapevo già»

Tutte quelle parole non sembravano vere, eppure mentre raccontava aveva sempre quel suo ghigno malefico sul volto. La gelosia, o il fastidio prese possesso del mio corpo e gli lanciai il bicchiere di acqua che avevo vicino, prima di scappare da quel posto.

Ero stato uno stupido a pensare che mi potessi innamorare di una persona così.  Lo lasciai da solo, bagnato mentre chiamava il mio nome.
In strada mi lasciai andare alle lacrime, il mio cuore faceva male. Tutte le mie convinzioni su quel ragazzo erano svanite.

Era solo un fottuto don Giovanni che rubava ragazze agli altri. E per di più si vantava di saper fare sesso!

Sentii il mio cellulare vibrare, segno che mi fossero arrivati dei messaggi. Lo presi, e guardai. Era lui.

"Jimin, cosa cazzo è successo?

19:03"

"Torna immediatamente indietro.

19:05"

"Dove sei?

19:06"

"Jimin, dimmi dove sei.

19:10"

"Bene.

19.12"

Mi venne quasi da ridere perché sembrava si stesse preoccupando per me. Tornai a casa con gli occhi gonfi dal pianto, quel ragazzo non mi faceva per niente bene. Dissi a mia madre che non avrei mangiato, e mi rinchiusi in camera per fare un sonnellino prima di cominciare a fare i compiti per scuola.

Almeno mi avrebbero tenuto la mente occupata.
Stavo per addormentarmi quando sento mia mamma aprire la porta e salutare qualcuno, dicendo che io fossi in camera mia.

Ed ora chi è?
Mi misi composto sul letto aspettando che quella persona facesse il suo ingresso.
Sentii i passi sulle scale fino a fermarmi alla mia porta. Presi un respiro profondo, non sapendo neanche il perché, poi quando si aprì la porta volevo nascondermi.

Yoongi era a casa mia. Dentro casa mia, nella mia camera.
Preso dalla rabbia gli lanciai un cuscino in pieno volto, e soddisfatto lo guardai prenderlo e guardarmi confuso. Chiuse la porta dietro di se, non dicendo ancora nessuna parola.
Si avvicinò al mio letto, e senza chiedermi il permesso ci si sedette sopra. Perfetto, proprio educato sei.
Lo guardai aspettando che lui parlasse, sicuramente non ero io quello che si doveva scusare.
Rimanemmo nel silenzio per un po' prima che lui decidesse di parlare.

«Non so che cosa ho fatto, ma mi dispiace Jimin.»

«Non sai che cosa hai fatto? Prima di tutto hai rubato la ragazza ad una persona e secondo ti sei vantato che fai sesso meglio. E quella troia poi! Poteva almeno lasciare prima Jackson»

Lui rise per qualche strano motivo, prima di riprendere parola.

«E da quando tu dici parolacce? Comunque Jimin, non volevo vantarmene ma ti stavo solo spiegando come sono fatto io. E forse è meglio che..sì, finiamo con questa cosa prima che uno dei due ne rimanga ferito»

Oh, ma era già successo. Io sto male per colpa tua. Mi sono innamorato della persona più strana e complicata di questo mondo.

«Direi che è meglio così, sì. Posso anche dire che ci siamo lasciati a Jin e Jungkook, ormai non importa più. Fai finta che io non esista, e io farò lo stesso»

Mi stava per venire da piangere, e non sapevo neanche il motivo. Volevo realmente questo? Volevo svuotarmi del mio tempo con lui? Lui mi prese il volto e mi guardò negli occhi, come se stesse cercando di leggermi dentro.

Scosse la testa, come se stesse dicendo qualcosa a lui stesso, e sentii le sue labbra sulle mie. Min Yoongi mi stava baciando. Le sue labbra screpolate erano così diverse dalle mie, ma erano così belle lo stesso. Non sapevo come muovermi, non avevo mai baciato nessuno.

Yoongi chiese l'accesso alla mia bocca picchiettando con la lingua sul mio labbro inferiore. Io schiusi le labbra, e seguii i suoi movimenti. Non sapevo esattamente a cosa era dovuto quel bacio, ma potevo sentirne la tristezza. Le lacrime ormai scivolavano sul mio volto.

Se dovevi baciarmi, perché lo hai fatto in un momento così triste, Yoongi? Lasciai quelle labbra per riprendere fiato, interrompendo quell'incantesimo.

Lui si alzò dal letto ed uscì dalla stanza, senza dire niente. Io rimasi immobile, ripercorrendo con il dito le mie labbra che ora erano gonfie dopo il contatto avuto con quelle di Yoongi.

E pensare che questo sarebbe stato il primo e l'ultimo dei nostri baci.

Wolf boy | yoonмιnWhere stories live. Discover now