<Extra> -14 Febbraio- Tempo fa.

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Alzo distrattamente gli occhi dal mio foglio, la matita ferma a mezz'aria.
Frederick si è appena seduto nei banchi davanti e la sua fidata spalla, Freddie, proprio accanto a lui.
Maledico il non aver portato gli auricolari.
Non solo mi sono dovuto sorbire un lungo sermone della professoressa su come gli studenti non si applichino più come una volta, ma prevedo un discorso tra questi due e Daniel; un discorso inutile e senza senso.

Mi comporto da bravo amico e li accolgo con un sorriso smagliante, uno di quelli riservati solo a chi non mi conosce veramente. Il falso Damien è di nuovo all'opera, e stavolta chissà per quanto riuscirò a tenere su le labbra prima che le guance inizino a farmi male.
Rick si china in avanti in una posa cospiratoria. Non prevedo nulla di buono.
Ho già maledetto la mia dimenticanza a proposito delle cuffie?
Be', lo sottoscrivo.

«Allora, Daniel... Quale ragazza cadrà quest'oggi tra le tue grinfie?» mormora esibendo un ghigno che dovrebbe essere malizioso, o almeno credo.
Le smorfie di Rick non riesco ancora a definirle.

Daniel si stringe nelle spalle e fa un'espressione incerta.
Da quando si è lasciato con la sua ultima ragazza, -Debora, una tipa dalla risata squillante al pari di una chitarra scordata e le unghie affilate come rasoi-, non l'ha ancora rimpiazzata.
Corrugo la fronte.
Per quale ragione dovrebbe andare a caccia di ragazze proprio oggi?

Ripercorro mentalmente ogni giorno del mese e alla fine ci arrivo.
Ah, già. Il quattordici febbraio.
Come dimenticare il classico e mai tramontato: San Valentino.

Una giornata inutile dove uomini e donne sentono il bisogno di rafforzare il loro amore, scambiandosi cioccolata, fiori profumati fino a sfiorare la nausea o affannandosi per prenotare il locale perfetto dove altre coppie festeggeranno la stessa ricorrenza.
Io non la comprendo, no di certo.
Un giorno vale l'altro e la cioccolata può essere regalata tutto l'anno.
Poso di nuovo l'attenzione sul foglio laddove il mio paesaggio scuro è in attesa dell'ultimo ritocco.
Cerco di estraniarmi, perché non ho proprio voglia di ascoltare una parola di più.

«Mah... quest'anno sono votato all'astinenza» scherza Daniel mentre finge di tratteggiare il suo disegno fermo in quello stato da almeno mezz'ora.

Rick gli ride in faccia. «Tu in astinenza? Dov'è finita la tua grande caccia alle donne per provarne ogni gusto?» esclama con una strizzata d'occhio e io non posso fare a meno di storcere la bocca in una smorfia, nascondendola subito dietro la mano salita a grattare il naso per un prurito inesistente.

Cavolo, non hanno argomenti più seri di questo? La famosa caccia alle donne o agli uomini, poi, è una frase capace di racchiudere l'ambigua situazione dell'essere umano e la sua innata disperazione a non voler restare solo.

Daniel ride a sua volta. Una risata sgradevole e odiosa, la solita di quando deve pavoneggiarsi con gli amici.
Sposto lo sguardo nella classe, ma della professoressa neppure una traccia.

Diamine, non c'è mai quando serve.

Dovrò sorbirmi le loro battute ancora per molto.
Freddie assume la stessa posa di Rick, i suoi occhi scuri sono increduli.

«E come hai intenzione di passare questa giornata? Non posso credere che non andremo in giro noi tre assieme.» Muove le braccia e indica i diretti interessati.

Sono stato escluso dal circolo e questo dettaglio mi fa un immenso piacere.
Non sarò costretto a inventare una qualsiasi scusa per darmi malato, un incidente all'ultimo minuto o un dolore credibile da lasciarmi senza fiato e incapace di muovermi.
L'anno scorso mi convinsero a partecipare alla festa in un locale.

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