CAPITOLO 73

130 7 0
                                    

«Ti amo»

Mi sveglio sentendo un corpo pensate accanto a me.
Provo a muovermi, ma non riesco minimamente a svolgere alcuno spostamento, poiché ho come un koala avvinghiato a me.
Lentamente apro gli occhi e cerco di intravedere qualcosa a causa della mancanza di una luce sufficiente.

"La smetti di muoverti?" Mi domanda bonfocchiando contro la mia pelle un tantino infastidito.

"E tu vuoi scollarti da me?!" Cerco di alzarmi, ma lui mi attira a sé facendomi cadere sopra di lui, stingendomi ancora di più.

"Perché devi essere stronza anche alla mattina?"

"Hai vinto l'offerta due per uno!" Mi sorrido in modo angelico

"Vorrei restituire il buono se possibile..."

"No mi dispiace! Non si può!"

Riesco finalmente a liberarmi dalla sua presa.
Mi avvicino all'armadio ed indosso i primi indumenti che mi passano tra le mani.
Sento lo sguardo del ragazzo ancora sdraiato sul letto, puntato su di me.
Con la coda dell'occhio lo vedo mordersi il labbro inferiore cercando di trattenere dei gemiti.
Decido di rallentare ogni mio possibile movimento mentre mi metto la maglietta per farlo soffrire.

"Tu mi farai impazzire!" Getta la testa indietro coprendosi con la coperta fin sopra il naso.

Finisco di vestirmi continuando a ridacchiare di sottecchi.
Una volta che ho finito mi avvicino a lui e gli sposto leggermente la coperta.

"Se stanotte non fossi entrato di nascosto in camera mia, ora non saresti in quelle condizioni..." gli sussurro all'orecchio accennando al piccolo problema formatosi sotto ai suoi pantaloni.
Dopodiché scendo le scale saltellando in stile Heidi.
Decido di preparare qualcosa da mangiare per entrambi.
O almeno ci provo.
Ad un tratto sento due braccia muscolose cingermi i fianchi e la sua testa posarsi sulla mia spalla.

"Che stai facendo?"

Il suo tono di voce basso mi trasmette come una vibrazione per tutto il corpo.

"Ehm...provo a fare qualcosa di commestibile"

Ridiamo entrambi per ciò che ho appena detto, ammirando il disastro che stavo preparando.
Per fortuna Jason mi aiuta a cuocere le uova, prima che rischiassi di incendiare la casa.
Riusciamo a salvare un po' di cibo giusto per sfamarci.

"D'ora in poi cucineró sempre io ok?"

"Perfetto!"

***

"È strano che non ti abbia già sbattuto fuori di casa." Affermo dopo un momento di completo silenzio.

Io e Jason siamo sdraiati sul mio letto ad ammirare il soffitto bianco.

"Posso farti una domanda?" Mi giro di fianco per guardarlo e lui si volta verso di me accossentendo. "Ti ricordi di quella famosa sera che mi avevi portata in quel posto fantastico?"

"Si.."

"Perché poi non mi hai più risposto al famoso messaggio?"

Fa un respiro profondo e torna a guardare il vuoto più totale.

"Fa niente ho capito!" Borbotto alzandomi dal letto dirigendomi in cucina senza badare ai suoi richiami.

Prendo un bicchiere e lo riempio di vodka e butto giù tutto in un solo sorso.

"Che cazzo stai facendo?!" Mi rimprovera rubandomi la battigia di mano e gettandola nell' immondizia.

"Che problemi hai adesso?! Io faccio quel che mi pare e piace!" Sputo acida ormai piena di collera per il suo comportamento infantile.

"Tu non fai proprio un bel niente se significa distruggerti!"

"La finisci!"

"Di fare cosa?"

"Di preoccuparti di me cazzo! Non capisci che così mi illudi e basta? Mi fai pensare che infondo tu mi ami ancora facendomi sentire quelle cazzo di farfalle nello stomaco ogni volta che ti vedo sorridere. Mi fai impazzire quando mi abbracci e mi dici quelle tenerissime parole dolci che mi fanno sentire per una volta tanto speciale.
È porca puttana! Ti detesto con tutto il mio cuore perché nonostante tutto ciò che mi hai fatto passare, io non riesco a smettere di pensarti! Non riesco a mettermi in testa che io non ti voglia più vedere! Ma soprattutto odio me stessa... Perché io ti amo ancora.
L'ho finalmente ammesso: IO TI AMO JASON! Sfortunatamente non riesco a levarti dalla mia fottuta testa e dal mio piccolo cuore..." sospiro.

Non riesco a crederci di avergli detto di amarlo.
Non riesco a crederci di averlo finalmente ammesso a me stessa!
E ora che accadrà?
Non voglio scoprirlo.
Corro in camera mia lasciandolo lì immobile come una statua.
Non sapeva che dire ed io non saprei come reagire ad una sua possibile risposta al mio discorso.
Mi chiudo in camera e mi lancio sul letto sprofondando con la testa nel cuscino.
Non so più chi sono.
Non so cosa fare.
Jack dimmelo tu!
Dammi una risposta a tutte le mie domande!
Donami la forza di ritornare a quella che ero, ad avere delle certezze.
Mostrami la felicità!
Ti prego.

Non cambierò maiWhere stories live. Discover now