CAPITOLO 70

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Il fumo della solitudine.

Cammino fino al ponte di Londra, mentre fumo una sigaretta.
Mi stringo meglio nella mia felpa.
Oggi l'aria è molto fredda.
Raggiungo all'incirca la metà del ponte e ammiro l'orizzonte davanti a me.
Sfumature di arancione si scontrano nelle acque azzurre del fiume.
Piccole barche sono incatenate ad un palo al lato del muro, mentre qualche macchina sfreccia lungo le strade.
Faccio l'ultimo tiro e getto a terra la sigaretta calpestandola.
Guardo dritto a me ed espiro quella nube di fumo, che va a mescolarsi nell'aria inquinata della città.
E pensare che è stato proprio in questo punto che stavo per commettere la cazzata, anzi le due cazzate, più grandi della mia vita!
Per mia fortuna le cose non sono andate esattamente come dovevano andare.
Ancora penso...cosa mi avesse spinto a quelle scelte, o meglio, cosa mi avesse spinto a non compiere.
Sento il telefono vibrare nella mia tasca e mi ritrovo un messaggio da parte di Anne in cui mi diceva che stavano per tornare a casa.
Ripongo l'oggetto nuovamente in tasca ed mi incammino per la strada di ritorno.

FLASHBACK

《Che cazzo ti è preso?》

《Non lo so!》 Urlo con le lacrime agli occhi.

《Perché adesso?》

《Non lo so...》

《Promettimi che non lo farai mai più? !》

《Non posso...》

《Perché?!》 Mi chiede con una voce strozzata.

《Non posso mentirti! Non un altra volta...E ora vattene!》

《Io non ti lascio sola! Tu hai bisogno di me!》

Lo stringo forte.
Ha ragione ho bisogno di lui.
Lu c'è sempre stato in questo periodo di merda ed io per ringraziarlo, l'ho sempre mandato a quel paese.
Mi soprende ogni secondo di più.
Come può continuare a difendermi ed a volermi bene, dopo tutto ciò che ha passato a causa mia?
Come fa a capire il mio stato d'animo, nonostante non passi mai del tempo con me?
Come fai ad amare un errore come me?

***

*3 settimane prima*

È da due giorni credo che mi trovo qui. Nella mia vecchia casa.
Lontana da tutto e da tutti.
Sono scappata un altra volta, ma stavolta non me ne pento. Non ora per lo meno.
Mi hanno tradita. Ma stavolta mi hanno colta di sorpresa!
Che posso fare adesso?
Se non accettare in faccia la realtà...
L'unica cosa certa è che non rimarrò seduta in silenzio come fanno gli spettatori. Se ci sarà bisogno di urlare, urleró con tutte le mie forte!
Mi farò sentire!
Mi accendo una sigaretta e mi siedo sul mobile della cucina guardando il triste passaggio grigio che mi mostra.
Sento la nicotina entrare nel mio corpo è mi sento come un groppo alla gola, ma non gli do tanto vado e faccio un altro tiro.
Guardo il fumo uscire dalle mie labbra e mi sento quasi sollevata.
È strano. Non provo alcuna emozione: né di felicità né di tristezza, né di malinconia o solitudine, né di preoccupazione rassegnazione.
Ecco cosa succede, quando si dà troppa importanza alle cose. Anzi peggio, quando si dà troppa importanza alle persone!
Si finisce col diventare apatici. Diventiamo come statue: belle da guardare, ma che non sono in grado di esprimere le proprie emozioni.
Non voglio essere una statua.
Voglio essere solo una persona è credere che tutto possa andare bene!
Mi chiedo spesso come sarebbe andata la mia vita se adesso avessi affianco ancora i miei genitori...
Sarebbe stata una vita con più rose e fiori o sarebbe stato un inferno?
Beh, una cosa è sicura: forse non avrei sofferto, ma di sicuro non avrei mai imparato cose fondamentali per la vita, ora non sarei così forte ed autonoma e non avrei mai capito che da una semplice gesto d'affetto, si possono realizzare moltissime cose, che passerebbero inosservate.

Faccio l'ultimo tiro e spengo la sigaretta nel portacenere.
Mi faccio una doccia, mi metto il pigiama e mi corico nel letto per guardare un film dell'orrore dal mio computer portatile.
Durante la visione sento strani rumore provenire dall'esterno.
Guardo fuori dalla finestra, ma per mia fortuna il rumore sordo che avevo udito pochi secondi prima, provenivano dallo sbattimento di alcuni rami contro il muro della casa, a causa del forte vento.

Perché questi piccoli infarti?
Maledetta quella piazzola di una ciabatta!
Non mentre guardo questo genere di film!

Scleri mentali a parte...
Mi ranocchio maggiormente sotto le coperte e continua a guardare il video, portando però attenzione a tutto ciò che mi circonda.

01:12

Sento uno strano cigolio provenire dal piano di sotto.
Mi alzo mezza rincoglionita e mezza incassata dal letto e prendo una mazza da baseball, che tenevo per sicurezza nell'armadio (visto ciò che era accaduto non molto tempo prima).
Scendo lentamente scale e cerco di vedere qualcosa, ma non essendoci molta luce, e non essendo io un gatto, inciamo su un qualcosa, finendo con la faccia spiaccicata al suolo.
Mi rialzo in fretta ed inizio ad agitare la mazza di qua e di là tenendo gli occhi chiusi.

"Chiunque tu sia ti ordino di andartene altrimenti potrei ferirti gravemente!"

"Se non la smetti subito rischierai di fare del male solo a te stessa!"

Mi blocco all'udire quella voce.
Accendo in fretta e furia la luce e mi volto verso la sagoma misteriosa, che in questo momento ha il viso coperto dal cappuccio della felpa.
L'unica cosa che si riesce a scorgere è quel suo sorrisino fastidioso che solo a guardarlo mi verrebbe voglia di prenderlo a sprangate!

Non cambierò maiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora