Capitolo 28

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"No, caro non ti sei perso niente" gli rispondo con voce angelica
"Tu stai zitta! Jace, seguimi" dice lui con voce visibilmente alterata
"Stai zitta? Stai zitta a chi? Troglodita sottosviluppato"
"Io dico e faccio tutto quello che voglio, il tuo compito è soltanto quello di sottometterti alla mia volontà"
"Spero vivamente che tu stia scherzando. Io non sono di tua proprietà" gli rispondo con voce glaciale
"Tu sei mia e nessuno ha il diritto di toccarti o guardarti"
"Primo: non osare urlarmi addosso, secondo: te lo ripeto NON SONO TUA!"
Lui invece di rispondermi come avevo prevista fa qualcosa di totalmente inaspettato: si inginocchia davanti a me e mi prende in braccio sulle sue spalle come fossi un sacco di patate.
"Mettimi giù! Mettimi giù subito" gli urlo prendendo a pugni la sua schiena, ma lui invece di ascoltarmi rimane in silenzio mentre sfiliamo davanti all'intero branco.
Arrivati sulla soglia della villa lui si gira verso il branco che ci ha seguito durante l'imbarazzante tragitto e dice:
"Chiunque osi anche solo guardare la mia compagna verrà ucciso, sono stato chiaro?"
mentre dice con voce glaciale queste parole vedo il cielo scurirsi, come se stesse per arrivare una delle terribili tempeste che da sempre scuotono questi luoghi e allo stesso tempo vedo Dom diventare sempre più grosso e potente.
"Tesoro, mettimi giù" dico con voce dolce cercando di calmare la sua furia; so perfettamente che se non lo fermerò tutto il branco ne soffrirà. Lui molto lentamente mi riporta in posizione eretta io lo guardo e lentamente avvicino la mia mano al suo viso, lui al contrario delle mie aspettative strofina la sua guancia contro la mia mano, come se avesse davvero bisogno di quel contatto
"Ehi piccolo, li stai davvero spaventando" gli dico dolcemente tenendo sempre la mia mano sulla sua guancia "che ne dici se adesso entriamo in casa e ci calmiamo?"
Mentre lo dico gli prendo la mano e sempre lentamente lo porto verso l' entrata della villa e insieme attraversiamo i corridoi fino ad arrivare nella nostra stanza dove lascio la sua mano e mi siedo sul letto mentre lui mi guarda dall'alto
"Dobbiamo parlare" dico nonostante lui non sembri ascoltarmi "scusami se sono scappata -comincio titubante, ma da lui neanche una reazione- ho avuto davvero paura. Sai da quando sono nata sono sempre stata protetta da tutto e tutti, mia madre è davvero iperprotettiva e io non ho mai fatto niente per cambiare questa cosa, probabilmente l'unica cosa avventata che ho fatto in tutta la mia vita è stata entrare in quel cavolo di bosco e so che a te sembrerà patetico, ma è la verità. Quindi quando mi trovo davanti a tutto questo il mio primo istinto è quello di scappare ed è quello che alla fine ho fatto. Scusa, Scusami" quando smetto di parlare il silenzio nella stanza è assoluto e, alla fine, capisco: vuole che me ne vada così mi alzo e mi avvio verso la porta della stanza

"Non lasciarmi di nuovo, ti prego" dice Dom con voce sussurrata. Io mi giro istantaneamente e la mia mente si svuota, non so davvero cosa dire
"Io.....beh"
"Ora parlo io.
Quando te ne sei andata di corsa dalle prigioni non mi sono preoccupato più di tanto, o meglio, sapevo che avrei dovuto comprarti qualcosa di carino e mettermi in ginocchio e pregarti di perdonarmi,almeno è quello che ha detto Cam, ma appena sono entrato nella villa e non ho sentito il tuo dolce profumo aleggiare nell'aria sono andato completamente nel panico, ho pensato di tutto dall'omicidio al rapimento da parte di mio fratello, ma in realtà l'unica cosa che mi girava nella mente era che era stata soltanto colpa mia. Io dovevo proteggerti! Così la prima cosa che ho fatto è stata radunare tutto il branco e cominciare a setacciare tutto il territorio, dio, ero pronto a cominciare una guerra anche solo per riavere il tuo corpo su cui piangere, ma poi sei tornata abbracciata a lui e un altro sentimento ha preso il posto del dolore: la rabbia e la profonda gelosia. Ora dimmi la verità sei scappata con lui?"

Continua........

Alpha and his mateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora