Salgo le scale del palazzo a due a due rischiando di slogarmi la caviglia un paio di volte. Maledetta fobia per gli ascensori. Apro la valigia e metto dentro alla rinfusa dei cambi che possano essere consoni alla serata che mi aspetta, ma lo faccio senza il minimo criterio.

Siamo seduti sull'aereo, il viaggio per Milano durerà un'ora e poco più. Accanto a me Alessandro Tamborra, per gli amici Tambo, il secondo bodyguard di Fedez.

Mi ha ignorata e al primo richiamo corro come se non stessi aspettando altro da giorni.Il che è vero, ma potevo dimostrare un minimo di carattere in più.

Ma ha mandato persino la sua guardia del corpo a prenderti! Non lo giustificare, sono giorni che ti ignora.

Avrà avuto degli impegni, e magari anche lui sta tentando di metabolizzare cosa è successo a Capoverde! Si mettendo di continuo post su quanto stia bene con la sua fidanzata!

Oh taci!

Cerco di zittire la discussione in atto nella mia mente. Tanto ho deciso di andare, quindi mi beccherò tutte le conseguenze del caso e basta. Scrivo un messaggio ad Ale, dicendolo che stasera non andrò da Bea. I dettagli glieli spiegherò più tardi, ora sento solo il bisogno di scaricare la tensione accumulata in questi giorni abbandonandomi a questo comodo sedile.

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Scorro con le dita le etichette dei vari prodotti del bagno. E' incredibile ci sono esattamente tutti quelli che uso io, persino una crema per i capelli che compro vicino casa mia e che non credo facciano a Milano. Non so cosa giri nella mente di Federico ma di sicuro mi ha osservato bene e questo pensiero mi rallegra. Dedico che un bel bagno caldo spazzerà via i residui di tensione.

Torno in camera e ammiro il bellissimo vestito color panna appeso alla gruccia. E' lungo, con degli spacchi laterali, luminoso. Chissà se l'ha scelto proprio lui. Spero mi stia bene, non ho molta scelta su cosa indossare.

Mi chiedo se sarò all'altezza di tutti coloro che saranno lì e mi sale un'ondata di panico. Un leggero ma insistente picchiettare sulla porta mi riporta alla realtà. Strano, non sapevo di star aspettando qualcuno.

Non faccio in tempo ad aprire la porta che una nuvola di profumo dolciastro mi avvolge, metto a fuoco una deliziosa ragazza dai capelli rossi che tiene in mano due mini trolley.

"Dobbiamo sbrigarci è tardissimo. E Federico odia i ritardatari. Fammi vedere il vestito presto!"

Benvenuta, io sono Viola, piacere di conoscerti. Tu sei? Come mai sei qui? Perché conosci Federico?

La guardo studiare attentamente il capo appeso all'esterno dell'armadio. E' alta e minuta, e quella mise total black la fa sembrare fragile come un bicchiere di cristallo. Inizia a frugare nelle piccole valigie che ha tirato fuori dai trolley e poggiato sul letto. Resto in piedi a distanza di sicurezza, non so cosa aspettarmi.

"Bingo!"

Si gira facendo una mezza piroetta, tiene in mano delle palette di trucco e mi guarda sorridente come se avesse appena trovato qualcosa di molto prezioso. Mi accorgo solo ora dei tatuaggi colorati, ne ha ovunque. Mi fa segno con la mano di avvicinarmi a lei.

"Questo color bronzo è perfetto con il tuo incarnato"

Rimane a fissarmi il viso a distanza tenendo una mano sotto il suo mento, come fossi un quadro o un insetto misterioso. Non so perché ma la lascio fare, non mi ritraggo.

"Scusami non mi sono nemmeno presentata, sono Serena e sono qui per renderti uno schianto!"

"Ah menomale!"

Fiori di Ciliegio || Fedez FFWhere stories live. Discover now