13. Qualcosa da recuperare

359 25 4
                                    

VIOLA

Guardo dal finestrino scorrere a tutta velocità le mille luci che illuminano Roma di notte. Mi sento un po' frastornata. Luca voleva che mi sedessi dietro, ma io non amo le regole imposte, soprattutto quelle che non comprendo. Lo osservo guidare serio e tranquillo, come se stesse andando a 50 Km/H. Appoggiate intorno al cambio riconosco le Sue Beat arancioni e viola e il mio cuore ricomincia ad accelerare.

Ok, stiamo calmi, va tutto bene. Respiriamo a fondo. Sono in macchina con Luca che mi sta portando da Fede. E' tutto vero. Vorrei urlarlo al mondo intero, ed invece sono in questa situazione di ovattato silenzio. O meglio Luca è silenzioso ed evasivo. Perché io un po' di domande gliele ho fatte. Ora mi sono arresa, mi godo questo comodo sedile di pelle e aspetto di arrivare a destinazione.

Riguardo di nuovo il telefono, non ho ancora aperto la notifica e non lo farò. Ho deciso, tanto a breve lo vedrò. Sicuramente tutti i miei propositi di cantargliene quattro scompariranno appena ce lo avrò davanti. Non che mi abbia fatto qualche promessa, ma sparire così non è giusto.

"Viola allora adesso noi entreremo dal retro del locale per non dare nell'occhio. Mi hanno assicurato che non dovrebbe esserci nessuno. Ma la notizia che Fede sta nel locale penso sia già circolata, quindi restami incollata ... - lo guardo e annuisco, lui mi sorride completando la fase "Ma non troppo, sono una ragazzo impegnato"

Sorridiamo entrambi, stemperando questa strana tensione.

"Agli ordini signore!"

In verità le parole di Luca ed il suo atteggiamento serio e professionale mi hanno un po' preoccupato. Non so dove stiamo andando, ma so per certo che se c'è Fede ci sarà una confusione infernale.

"Pronta?"

Praticamente Luca mi trascina alla velocità della luce nel locale passando dal retro. Sembra tutto tranquillo. Strano. Ed infatti non faccio in tempo a pensarlo che vengo travolta da una musica pazzesca e da un vociare incessante. Dire che il posto è pieno è un eufemismo. Il proprietario ci indica il nostro privè e Luca mi fa cenno di avviarmi. Praticamente mi abbandona, e menomale che dovevo stargli incollata.

Sono una talpa e non riesco a distinguere bene i visi nell'oscurità del locale. Cammino tra la gente guardando in terra, vorrei essere trasparente. Peccato che le mie Vans multicolor si vedono penso a kilometri di distanza.

"Ma che belle scarpe"

Prima di girarmi a guardare da chi provengono quelle parole, percepisco il braccio che mi sta circondando le spalle e una mano tatuata penzolante. Ho visto troppe volte quella farfalla colorata per non riconoscerla. E' Denny! Inizio a sudare freddo. Non ci fermiamo, anzi lui mi indirizza verso un tavolo. Ed io lo seguo come un'automa.

"Io sono Denny, ma sicuramente mi conoscerai perché la mia fama mi precede"

Però che autostima penso. Però che sorriso anche lui.

"Ma non dargli retta, Denny sei il solito spaccone"

La frase è accompagnata da un sonoro ceffone.

"Ahi!"

"Te lo meritavi!"

E' Sopreman. Non riesco a capire se sono sveglia o se mi sto immaginando la scena. Denny mi lascia andare, mentre l'altro fa gli onori di casa.

"Lei è Viola, l'amica di Giorgia che ha aiutato Fede con il telefono!"

Giro velocemente lo sguardo e riconosco Vivian, Dj Zak e la bassista del gruppo. Accenno un timido saluto accompagnato da un banalissimo Ciao. Un'entrata in scena degna di nota insomma. Sembra che ci siano quasi tutti, eccetto Lui. Ma dov'è?

"Cara!!!"

Riconosco Giorgia avvicinarsi con un cocktail in mano. Un viso familiare, mi sento un po' più tranquilla.

"Che bello averti qui!"

"Già!". Niente stasera veramente sono capace di conversazioni brillanti.

Gli altri si siedono sui divanetti e cominciano a fare i cretini ridendo sguaiatamente.

"Non abbiamo più avuto modo di vederci, volevo ringraziarti per avere aiutato me e Fede. Noi domani verso ora di pranzo andiamo via..." - Noi, tutti tutti ? Cosa intendi per noi? Mi sento improvvisamente triste, so che quel noi comprende anche lui. - "...ci faceva piacere averti con noi stasera per festeggiare insieme"

Ah, quindi non mi ha voluto solo Fede qui. Vabbè d'altronde ci sta, sono io che volo troppo con la mente. La mia tristezza aumenta, anche se so celarlo più o meno bene.

Decido di godermi comunque la serata. Mi siedo, ordino un mojito e seguo le conversazioni del gruppo. Zak si era allontanato poco prima e siamo rimasti in cinque. Di Fede nemmeno l'ombra. Sono sempre più perplessa. Ma nemmeno Luca è mai arrivato al tavolo. Ma dove sono finiti? Anzi dov'è finito Luca, perché a questo punto ho i miei dubbi che Fede sia nel locale.

La pista sta veramente scoppiando, non riesco a capire perché ma si è creata una calca davanti alla consolle del Dj. Persone ammassate, che si sbracciano come ossesse. Dall'alto la scena fa quasi impressione, sembra un mare in tempesta. Guardo meglio nella zona consolle e intravedo la testa pelata di Luca. Cosa ci fa lì? La musica rallenta fino a fermarsi, le luci girano. Mi appoggio alla balaustra di acciaio del prive e strizzo gli occhi per mettere a fuoco meglio la scena.

All'improvviso tutti all'unisono urlano un solo nome. FEDEZ, FEDEZ, FEDEZ... Ma non mi dire che?!

La cannuccia del cocktail mi scivola via dalle labbra. Mi si bloccano anche i pensieri quando lo vedo arrivare sul palchetto. Ha su il New Era e un bomberino nero, si tiene la visiera con la mano. Il locale sta esplodendo, ma io sento solo il mio cuore battere al rallentatore.

"Prova, prova... Buonasera a tutti ragazzi, so che non era prevista la mia presenza stasera, ma spero che qualcuno apprezzi lo stesso..." - sorride a trentaduemila denti come solo lui sa fare. Ha tutte le luci puntate addosso - "...scusate l'intrusione ma una mia amica deve recuperare un mio DjSet e quindi ora ve lo beccate anche voi, vai Zak ! "

Si volta e fa cenno al Dj di far partire la base.

Mi copro la bocca con la mani come se con quel gesto potessi bloccar l'ondata di stupore che mi aveva appena travolto. Non ci posso credere, è pazzo. Il mio sorriso è incontenibile. Penso che le mie guance sono diventate bordeaux, menomale che siamo al buio.

Non avevo nemmeno visto che Giorgia si era messa praticamente di fianco a me. Mi giro e mi fa segno di ok con la mano. Che stronza (in senso positivo), sapeva tutto. Avevano organizzato tutto. Ecco perché Luca era così silenzioso, aveva paura che gli sfuggisse qualcosa.

Sta cantando per me, è talmente assurdo che stento a crederci. Se lo raccontassi a me stessa, non crederei nemmeno alle mie stesse parole.

Alzo le mani al cielo al ritmo della musica e mi unisco al resto della folla. Una canzone dopo l'altra. Un ritmo dopo l'altro. Canto ogni pezzo. Mi pizzico la guancia perché mi voglio assicurare che sia tutto vero. Ogni tanto Fede alza lo sguardo verso il privè, ma è impossibile che mi veda in mezzo a questo delirio. Comunque gli sorrido, non si sa mai!

Lo vedo fotografare la folla che canta con il telefono che gli ho venduto proprio io qualche giorno fa. Non è il suo solito pubblico adorante eppure tutti sono rapiti. Credo che questa cosa lo gratifichi più di tanto altro. Ha un'energia pazzesca, che coinvolge chiunque. Il suo sorriso è contagioso. Traspare tutta la passione che ci mette in ogni singola parola ed in ogni singolo gesto. Fare questo è la sua vita, lo si percepisce all'istante guardandolo ora.

Sono stregata. Mi perdo nella sua voce. Vorrei che questo momento non finisse mai.

Fiori di Ciliegio || Fedez FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora