19. Notifiche Whatsapp

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VIOLA

Il traffico di Roma sembra non possa nulla contro il mio buonumore. Non riesco bene a spiegare questa sensazione che mi pervade. E' come una linfa vitale che mi scorre nelle vene. E' come se stamattina svegliandomi avessi messo piede in una vita diversa.

Scorro tra le solite strade, il solito panorama, le stesse abitudini, gli stessi visi ma al contempo tutto è diverso. E' una sensazione che mi fa sentire addirittura bella, a me che soffro della sindrome del brutto anatroccolo da sempre. Mi sento appagata per la semplice ragione di aver incrociato la sua strada, anche se solo per qualche giorno. E' come vivere in un cerchio perfetto che gira senza interruzioni e dal quale non vorrei mai scendere.

A noi donne, per natura eterne insicure - non importa l'età -, a volte basta solo un là per renderci conto che non siamo poi così male. Questo mi ha fatto pensare Fede in questi giorni. Nonostante i miei comportamenti spesso abbiamo oscillato tra l'imbarazzo e la goffaggine ho saputo comunque lasciargli qualcosa di mio. Una piccola impronta che spero porterà con sé. Non sono così pazza da pensare che lui possa ricordarsi all'infinito di me, o darmi il peso che mi ha dato in questi giorni. Ma sono sicura che un piccolo, minuscolo segno l'ho lasciato. E ne sono orgogliosa. Ho deciso che non devo rimanerci male se scomparirà, l'ho messo in conto. Spero di saperlo anche mettere in pratica.

La giornata passa veloce, il lavoro non lascia scampo ai miei soliti viaggi mentali. Ore a parlare come al solito con decine e decine di persone, un fiume di volti a cui ormai sono abituata. Penso a come mi vedono oggi gli altri, chissà se ho davvero una luce diversa, perché io mi sento luminosa. Loro mi chiedono di telefoni, prezzi ed io vorrei dirgli solo di quanto è simpatico Fede, di come sia realmente paranoico, ipocondriaco. E tenero, e bello da morire. Ok, Viola. Menomale che non erano previsti viaggi mentali oggi.

Lo sguardo verso il cellulare non è mancato, ma nessuna notifica rilevante all'orizzonte. Non devo farmi rovinare l'umore da queste cose, me lo sono promessa. Anche se le promesse a me stessa non sono il mio forte. In fondo sono stata io a non rispondergli più. Sono quasi tentata a farlo. Dovrei scrivergli su Snapchat, anche perché non ho il suo numero, e lui nemmeno il mio. Avrebbe dovuto avere la causa nel tardo pomeriggio. No lasciamo stare così va. Preferisco che si rifaccia vivo lui.

Ale mi ha chiamato per chiedermi che gusto di pizza voglio per cena. Capricciosa, ovvio. Mi chiedo come dopo anni ancora non l'abbia imparato. Comunque tutto ciò significa solo una cosa: finiremo ad oziare sul divano per tutta la sera. E non mi dispiace affatto.

Arrivo a casa e getto la borsa per terra, mi sfilo le scarpe e mi lancio in cucina dove la mia amica mi aspetta.

"Ecco la mia pigrona"

"Niente proprio non ce la fai a non chiamarmi così è?"

"Preferisci Bradipo?"

"Ha parlato Miss Dinamismo"

"Muoviti rosicona, che altrimenti questa pizza diventerà di gomma"

Non appena Ale apre i cartoni, la cucina si riempie di un aroma spettacolare. Pizza, ti Amo. Se un giorno dovessi rinunciarsi, penso diventerei pazza.

"Insomma che mi dici del farmacista?"

Le si illumina subito il viso.

"Innanzitutto ha un nome "

"Si ma preferisco non pronunciarlo"

"Non è che tutti i Marco del mondo sono degli stronzi come il tuo ex"

"Stronzo è un complimento!"

Inizia a fare piroette sul posto, sembra pazza.

"Comunque Marco è fantastico. Sai penso potrei mettere la testa a posto per lui!"

Fiori di Ciliegio || Fedez FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora