19.Un mese dopo

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Apro un occhio, poi l'altro, guardandomi intorno.

Che cosa ci faccio in ospedale un'altra volta?

Sento delle voci tutti intorno a me, così cerco di mettermi a sedere, ma la gamba e il braccio appesi a un'asse me lo rendono abbastanza difficile.

«Evelyn! Tesoro, ti sei svegliata! Finalmente! Non ci speravo più!» Mia madre mi corre incontro in lacrime, fiondandosi su di me e stritolandomi in un abbraccio. «Dicevano che non ti saresti più svegliata, che dovevamo staccare la macchina entro le cinque di oggi. Ho pregato con tutte le mie forze e ha funzionato!»

Che cosa? Allontano mia madre e la guardo confusa. «Cosa?»

Si passa le mani sulle guance, asciugandosi le lacrime. «Tesoro, l'aereo ha avuto un incidente, siete precipitati e siete rimasti nell'oceano per un giorno intero. Tu e un'altra ragazza siete gli unici sopravvissuti.»

«Ma che stai dicendo? No, sono arrivata a Los Angeles benissimo! Ho anche finito il college, e ho incontrato Justin, e sono finita in ospedale dopo essere andata sotto un camion perchè Serena mi ha spinta!»

Vedo tutti scambiarsi degli sguardi scioccati, poi mio padre parla per primo. «Sei stata in coma per due settimane, Eve. Hai delle brutte ferite, ti ci vorrà del tempo per ricordarti tutto. Probabilmente era solo un sogno.»

Spalanco gli occhi, poi mi guardo intorno, vedendo Vanessa, Grace, Jimmy e mia madre lì.

Niente Chad, Connor, Serena... Justin.

«E Chad?» Chiedo piano.

«Chi è Chad, Eve?» Vanessa corruga la fronte, pettinando i capelli di Grace.

Guardo fuori dalla finestra. «Non importa. Dove sono?»

«A Los Angeles.» Mia mamma mi bacia la fronte e sospira. «Vado a chiamare il dottore. Dalle da bere.»

Mio padre annuisce e prende il bicchiere, mettendolo davanti alla mia bocca.

Scuoto la testa leggermente. «Non ho sete.»

«Eve, so che sarà difficile, ma devi cercare di rimuovere tutto ciò che ti è successo. La vita va avanti, e due settimane non sono poi così tante.»

«In queste due settimane io ho vissuto interi mesi! Ho avuto Justin Bieber come ragazzo, ho finito la scuola con il massimo dei voti, sono andata sotto un camion e ho conosciuto una stronza che faceva riti satanici contro i ragazzi!» Quasi urlo, catturando gli sguardi di qualche infermiere e paziente che passavano accanto alla stanza.

Mi ributto a letto e sospiro, asciugandomi le lacrime.

«Tesoro, passerà. Era solo un sogno, non è successo niente di quello.» Mi rassicura mio padre, accarezzandomi piano il braccio.

Mi allontano da lui e cerco di sdraiarmi sul fianco, fallendo miseramente. «Lasciatemi da sola.»

«Il dottore aveva detto che avrebbe subito dei cambiamenti. Dai, andiamo. Diamole del tempo per digerire la situazione.» Jimmy si alza e prende in braccio Grace, uscendo dalla stanza.

Mio padre e Vanessa lo seguono, chiudendosi la porta alle spalle.

Quindi non ho incontrato Justin Bieber, non sono finita sotto un camion e non ho passato gli esami con il massimo dei voti.

Però in compenso sono precipitata con un aereo e sono sopravvissuta, mi sembra già un buon inizio.

Un mese dopo.

«E io che pensavo che non avrebbe più avuto fame!» Ride Jimmy, porgendomi un altro piatto di patatine fritte.

«Io ho sempre fame.» Mugugno, infilandomi le patatine in bocca e bevendo il mio succo all'arancia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 22, 2016 ⏰

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