10.Fa una torta alle mele che é la fine del mondo

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«Allora...» Tentenna Connor, come se cercasse in ogni modo di farmi parlare, dato che in un'ora non è riuscito a farmi dire una parola.
«Allora...» Continuo io, incucchiaiando il gelato nella mia coppa e immaginando che siano Serena e Justin.
Jerena, si chiamano. No, ma dico, che palle! Non è neanche bello, porca miseria.
Sembra sirena, ma quella dell'ambulanza.
Ok, non devo prendermi per il culo da sola: suona bene.
«Sei silenziosa, c'è qualcosa che non va?»
Minchia, Connor. Tu sì che sei un genio.
Proprio perspicace.
Accenno un sorriso e butto la coppetta piena di gelato nel cestino. «No, tutto bene. Ho solo un po' di mal di testa.»
Annuisce apprensivo, mettendomi il braccio intorno alle spalle. «So che hai avuto parecchio da studiare, ma ora siamo liberi di uscire e divertirci.»
Smetto di ascoltarlo appena ricomincia a parlare dei Lakers e di come abbiano giocato schifosamente la scorsa volta, quindi cerco con gli occhi una cosa qualsiasi che possa distrarlo mentre andrò a cercare un carro armato per buttare giù la casa di Serena, e poi la Ferrari di Justin.
Quella stronza ci è salita, e io no.
Non è giusto, se contiamo il fatto che Justin doveva innamorarsi di me.
«E allora John si è alzato e ha cominciato a saltare sui divani, ed è finito a testa in giù nel secchiello che usi in spiaggia!» Connor scoppia a ridere, tenendosi una mano sul petto per continuare a respirare.
Mi affretto a ridere, ma sto già programmando un piano per uccidere anche lui.
Mi passo una mano tra i capelli, increspando le labbra. «Forse è meglio se mi riporti a casa.» Dico infine, facendolo fermare nel bel mezzo della strada.
«Perchè? Ho detto qualcosa che non va?» Scuote la testa. «É perchè abbiamo sostituito il sidro di John con la pipì di Oscar, vero? Ma non l'abbiamo fatto per cattiveria, sai? Anzi, non penso ci sia rimasto neanche male!»
Aggrotto al fronte. «Cosa? No! Che schifo!»
Fa spallucce. «A John è piaciuto. Ha detto che ha quel retrogusto di... Di...»
«Di pipì?!»
Schiocca le dita, sorridendo. «Sì, esattamente.»
Mi limito a guardarlo, incrociando le braccia, finchè non vedo Justin e Serena che passeggiano dietro di lui.
Merda, cazzo, minchia, troia!
«Ecco, ora sono sicura che dobbiamo andare a casa. Forza, spariamo, non mi piacciono i negozi.» Afferro Connor per un braccio e cerco di trascinarlo via.
Ovviamente, da buon idiota che è, non capisce e mi ferma. «Che succede, Evelyn? É una settimana che ti comporti così; mi eviti e quando usciamo vuoi andartene via. Ho fatto quaclosa che non va?»
Mi farebbe quasi pena, se non fosse che in questo momento non mi importa nulla di lui. «No, è che è stata una settimana impegnativa, e voglio solo stare in casa a ripos-»
Vengo interrotta prontamente da Justin. «Ehi, ragazzi.»
«Eve! Ho provato a chiamarti per chiederti se uscivi con noi, non hai ricevuto le mie chiamate?» Serena mi lancia le braccia al collo e non ho altra scelta se non abbracciarla.
Come non le ho ricevute? 16 messaggi, 10 chiamate e 3 messaggi vocali.
«Avevo il telefono scarico.» Borbotto, allontanandomi e sistemandomi i capelli.
Vedo che Justin è indeciso se abbracciarmi o meno, ma alla fine opta per la seconda scelta. «Come stai? So che hai passato l'esame.»
Faccio spallucce e mi avvicino a Connor, lasciandomi abbracciare solo perchè fa un freddo pazzesco. «Sì.»
«É un bene che siate qui anche voi, possiamo andare a fare un giro.» Si intromette Lattuga, sorridendo allegramente. «Io e Justin stavamo giusto per andare al cinema.»
«Veramente-»
Connor mi interrompe. «Buona idea. Hai sentito che danno Titanic in 3D?»
«Sì! É una forza, ho visto la pubblicità. Ti sembra di stare sulla nave!» Serena lo affianca e cominciano a parlare, andando avanti a lasciando me e Justin seguirli.
«É solo una fottutissima nave.» Borbotto, alzando gli occhi al cielo. «Che affonderà comunque.»
Justin non dice niente e camminiamo in silenzio fino al cinema, riavendo ognuno il proprio compagno della serata.
Entriamo, ci sistemiamo ai nostri posti e, da bravi cittadini che siamo, iniziamo a lanciare i popcorn in testa a quelli seduti davanti a noi, scatenando grugniti e lamenti.
«Ti piace Titanic, piccola?» Connor mi sorride, appoggiandomi la mano sulla coscia.
Come no. Lo adoro. Specialmente la scena dove Rose voleva buttarsi e Jack l'ha fermata.
Molto romantico, molto realistico.
«Da morire.» Sorrido sarcasticamente, tirando fuori il telefono dalla tasca dei jeans.
Controllo il messaggio che mi ha inviato Chad: 'Tua sorella è deliziosa! Fa una torta alle mele che è una meraviglia. Ti aspetto alle 10! ;)'
Cosa cazzo, perchè mia sorella cucina la torta di mele per lui e per me no?!
Sbuffo leggermente e mi stiracchio.
«Ah, Eve, Connor mi ha detto che state ufficialmente insieme!» Annuncia Lattuga, e io salto in avanti, tossendo.
«Sì, ecco, te ne avrei parlato. Vedi, noi... Io... Tu... Lui...» Sono un disastro.
Ride, facendo spallucce. «Tranquilla, a me non importa. Io ho Justin.»
Si allunga verso di lui per dargli un bacio e io mi giro velocemente verso lo schermo, facendo finta di niente.
«Vado in bagno.» Annuncia Connor, alzandosi e passando tra le numerose sedie.
«Anche io dovrei, ora che ci penso.» Serena si alza e imita Connor, per sparire poco dopo dietro le tende.
Cazzo, non l'avranno mica fatto apposta?
Ma che dico, suvvia, il mio ragazzo non mi lascerebbe mai in preda a un altro ragazzo, vero?
Vero?
Oh, porca carota.
Cerco di sembrare rilassata, tranquilla, completamente a mio agio nella situazione imbarazzante che si è creata.
Rilassata.
Tranquilla.
Completamente a mio a-
«Eve?»
Per la sorpresa schiaccio il pacchetto dei popcorn, che finiscono su di me, su Justin, su quelli davanti a noi e perfino su quelli affianco.
Justin mi guarda con un'espressione confusa e divertita allo stesso tempo.
«Che c'è?» Borbotto, facendo finta di niente e posando il pacchetto.
«Non hai risposto alle mie chiamate.» Dice tranquillamente, quasi cercasse di fare una conversazione normale.
No, cazzo, davvero?
Ma cosa mi narri, oh!
«Sì, beh... Ho avuto tanto da studiare. Sai, l'esame, e le verifiche, e... Sì.» Annuisco velocemente.
Guarda lo schermo, non ti girare.
Non ti girare.
«Non avevi tempo neanche per rispondermi ai messaggi?» Chiede, sporgendosi un po' per non disturbare gli altri.
«Ehm... No. Ho dovuto badare a mia nipote, e cucinare, e pulire, e scrivere, e uscire, e fare la doccia, e andare all'ospedale con Chad...»
Oh, Dio mio, dove cazzo sono Serena e Connor?!
Lo sapevo che l'avevano fatto apposta!
«Quindi non mi stai ignorando?»
Che domanda.
«Ovvio che no.» Indico lo schermo. «Guarda, una nave.»
Mi prende la mano e prima che possa anche solo allontanarmi, la stringe. «Ne dovremo parlare.»
«Della nave?» Borbotto, cercando di allentare la sua presa. «Justin, se Serena ti vede tenermi per mano, immagina solo il casino che succederebbe.»
Mi lascia andare. «Ti porto a casa io, stasera.»
«Molto carino da parte tua, ma ho un ragazzo. Con cui sto ufficialmente insieme. E che mi deve riportare a casa.» Faccio una pausa. «Perchè è questo che fanno i ragazzi con le ragazze.»
Sta per ribattere, ma Serena e Connor tornano in tempo e si siedono. «Bagni occupati.» Borbotta Serena, alzando gli occhi al cielo.
Connor sbuffa e tira fuori un popcorn da sotto il culo. «Perchè ci sono popcorn sparsi ovunque?»
«Il tipo dietro di noi ha starnutito.» Dico casualmente, facendo spallucce.

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