11. Fatal Encounters

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Allyson si svegliò sentendo suonare il suo telefono.

Si sporse sul comodino e lo afferrò per non perdere la chiamata: "Pronto?"

Si mise a sedere tirandosi le lenzuola per coprire il petto nudo, stando attenta a non svegliare Alex, angelicamente addormentato con la bocca socchiusa e una mano sul suo cuscino.

"Ally, sono io. Come stai?"

"Richard!" gioì a bassa voce. "Credevo che non potessi chiamarmi prima di domani."

"Come si fa a stare lontani dalla tua voce?" ridacchiò il fratello.

"Il solito adulatore." Allyson scosse la testa sorridendo. "Come stai?"

"Alla grande, sono di turno a Bourton e mi chiedevo se avessi tempo per passare a prendere il tuo regalo di Natale."

Alex si mosse leggermente, spostando la mano dal cuscino e portandosela accanto al viso. La ragazza scese lentamente dal letto, coprendosi con la prima vestaglia che trovò nei paraggi e uscendo dalla camera. In salotto la luce della vigilia di Natale filtrava attraverso le tende e, scostandole, osservò il paesaggio fuori, imbiancato in una suggestiva giornata di sole.

"Certo che verrei. Molto volentieri, Richie." rispose appoggiandosi al vetro e seguendo con gli occhi i due bambini che si prendevano a palle di neve sulla strada, ricordando quando quei due bambini erano lei e suo fratello, congelati fino all'osso, ma troppo felici di trovarsi nella neve fino alle ginocchia.

"Che ne dici di trovarci al nuovo caffè? Quello che ha appena appena aperto vicino alla stazione."

"Perfetto. Tra una mezz'ora ti raggiungo. Ti devo assolutamente presentare una persona, Richie." squittì, eccitata.

Richard si morse il labbro. Aveva sempre paura di fare conoscenza con persone sbagliate, ma non riusciva a dire di no ad Allyson: "Spero solo che non sia un pezzo di stronzo, oppure sai che faccio presto a spaccargli-"

"Sempre con queste manie da patriarca, Richard!" alzò la voce, in difesa del suo Alex, che di stronzo aveva ben poco: "Vedrai che farete amicizia in quattro e quattr'otto."

"Allora è davvero un ragazzo..."

"A dopo." sbuffò lei scuotendo la testa e chiudendo lo schermo del cellulare con uno scatto. Questo aspetto del carattere di Richard le aveva sempre dato fastidio. Non serviva a nulla fare l'iperprotettivo quando era stato lui il primo ad abbandonarla quando era una ragazzina innamorata del suo fratellone!

Si pentì subito del suo egoistico pensiero. In fondo, lui gliel'aveva sempre detto che sarebbe scappato per vivere la vita che voleva. Che colpa poteva fargliene?

"Ally." Alex entrò in cucina con i capelli neri arruffati e il cuscino ancora stampato in faccia, incurante di indossare solo un paio di boxer.

Per quanto la vista del suo ragazzo a petto nudo la allietasse, Allyson decise di voltargli le spalle e scaldare un buon tè: "Buongiorno, Bella Addormentata. Dormito bene?" gli domandò.

Il ragazzo diede un'occhiata fuori, riavvolgendo il nastro fino alla sera scorsa, quando, dopo aver chiamato Jeremy per tenerlo aggiornato da Bourton, era salito da Allyson, la casa vuota perché i genitori erano partiti qualche giorno verso una località montana.

"Beh, si può dire che ho preferito la parte prima del dormire."

Allyson sorrise, arrossendo: "Effettivamente è piaciuta molto anche a me..."

La raggiunse cingendole la vita e lasciandole un bacio sul collo, mentre lei riempiva le due tazze: "Chi era al telefono?" sussurrò solleticandole l'orecchio.

All I want for Christmas is... YOUWhere stories live. Discover now