8. Athens and Sparta

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Jeremy uscì affannato e con la felpa imbevuta di liquore, ma fortunatamente tutto intero.

Si coprì con un cappotto che aveva rubato e si diresse a passo svelto lontano dalla baia, ai confini del bosco, controllando smaniosamente che nessuno lo stesse seguendo. Non molto tempo dopo, Alex spuntò dalla vegetazione, l'espressione da sono-appena-uscito-vivo-da-una-sparatoria-mortale-wow-che-forza.

I due amici si scambiarono uno sguardo sollevato e poi sospirarono sonoramente, come se si fosse trattato di qualcosa che facevano spesso e anche questa volta fossero riusciti a cavarsela. In realtà non era affatto così, ma a nessuno dei due andava di ricordare l'ovvio.

Dall'esterno si sentiva il trambusto, le grida e gli spari sembravano non cessare, così i ragazzi si allontanarono alla svelta e raggiunsero Betsie. Alex assicurò a Jeremy di aver portato in salvo Taylor e gli spiegò dove l'aveva lasciata.

"Grazie, Alex." disse il biondo, stringendogli il braccio con un sentimento ancora più intenso della gratitudine. "Dobbiamo recuperarla e spostare Betsie da qui, prima che qualcuno chiami la polizia e rischiamo di essere avvistati."

"D'accordo, sali."

"Alex. Piccolo particolare."

Alex sorrise soddisfatto, estraendo qualcosa dalla tasca: "No, caro mio, non le ho perse le chiavi!"

Jeremy alzò un sopracciglio: "Non puoi guidare dentro al bosco."

"Giusto." ribatté l'altro perdendo la sua enfasi.

"Vado io da Taylor." disse il biondo guardandosi alle spalle, verso la vegetazione. Quel muro di legno nero spaventava pure lui e a ogni minuto che passava temeva che a Taylor potesse accadere ogni genere di disavventura. "Sempre che sia ancora dove l'hai lasciata." aggiunse con una punta di agitazione che fece passare per scetticismo.

"Allora tu vai e io porto via Betsie."

"D'accordo. Ricorda di non stazionare in un punto solo, muoviti attorno alla città e tieni gli occhi aperti."

"Tutto chiaro."

"Ci incontriamo più tardi, ti mando un messaggio."

"Ok."

"E grazie di nuovo."

"Prego, Jerry, e..."

I due ragazzi si guardarono un attimo nel buio della notte.

"Cosa?"

"Niente." il moro scosse la testa. "A dopo."

Alex salì nell'auto e la accese rumorosamente. Jeremy, senza esitare nella fiducia per il suo amico, gli diede le spalle e si diresse veloce verso il bosco. Percorse un sentiero non troppo definito, un po' a tentoni, ingannato dal buio. Sentiva i suoi passi contro il terriccio umido e coperto di aghi e, sempre più in lontananza, il trambusto al Diderot. Cercò di orientarsi fino al punto che Alex gli aveva descritto, ma quando lo raggiunse, di Taylor non c'era nemmeno l'ombra.

Il panico lo assalì di nuovo e la testa iniziò a vorticare. Camminò per una ventina di minuti tra gli alberi, chiamando la ragazza ad alta voce e insistentemente, aggrappandosi a quel nome per non disperare. A ogni secondo che passava senza una sua risposta, era certo di averla persa.

Persa, oppure lasciata in balia di qualche ubriaco sfuggito dal pub. O peggio ancora, nelle mani di Richard; ignara di tutto e indifesa come solo Taylor appariva ai suoi occhi. Possibile che fosse scappata? Quella era l'ipotesi migliore. Avrebbe potuto farlo tranquillamente, perché quello non era un bosco fitto, anzi, gli alberi erano molto radi e spogli e si potevano scorgere la baia e il Diderot da qualsiasi punto. Le sarebbe bastato dirigersi in direzione contraria e seguire la luce della luna. L'erba era bassa e il cielo, quella notte, non troppo scuro. Nulla che facesse paura, insomma, tranne il fatto che lei non ci fosse da nessuna parte.

All I want for Christmas is... YOUWhere stories live. Discover now