capitolo 19

1.9K 88 7
                                    

"Camila è la quinta volta che guardi l'orologio, puoi concentrarti sulla coreografia?"

"Si Dinah, scusa"

Passarono cinque minuti, ma l'attenzione di Camila venne nuovamente meno

"Io devo andare"

"Come devi andare?" esclamò la bionda incredula

"Io sono qui e lei è in una stanza al piano di sopra, io non c'ero, non c'ero mai, ma ora ci sono, sono qui"

"Allora vai, corri da lei"

Camila si asciugò velocemente il sudore dal viso e si diresse verso gli ascensori, mai come in quel momento le sembravano tanto lenti e lei non pteva aspettare un istante di più, fece a due a due gli scalini delle due rampe di scale che la separavano dal piano superiore e corse nel corridoio fino ad arrivare davanti a quella porta ancora chiusa, si fermò e si portò le mani alle ginocchia, nel tentativo di riprendere fiato, sentiva il cuore martellarle nel petto, ma ciò non era dovuto allo sforzo fisico che aveva appena compiuto, si sedette su una delle sedie situate vicino alla porta ed iniziò ad aspettare, erano passate ormai due settimane dal rientro di Lauren da Chicago e nessuna delle due aveva più parlato di quella email, in quei giorni Camila aveva riflettuto in modo razionale su tutto ciò che era successo e il fatto di aver compreso quanto male avesse fatto a Lauren durante la loro storia, le aveva lasciato dentro un senso di vuoto, aveva rimesso in discussione tutto, era sempre stata certa di essere il tipo di persona disposta a tutto pur di non fare soffrire chi ama e invece, proprio con la persona più importante della sua vita, aveva fallito, non aveva saputo ascoltarla, sostenerla e amarla nel modo che meritava, aveva continuato a darle dell'egoista quando le loro idee non coincidevano, senza mai realmente capire che, pur di non perderla, Lauren era scesa ad ogni tipo di compromesso e ora che si era resa conto di queste cose, era tardi, oppure no, non lo sapeva, ma sapeva che prima di arrendersi, avrebbe combattuto per la donna che amava, passò ancora un pò di tempo prima che quella porta si aprisse, Lauren uscì e richiuse la porta dietro di se, si scostò da essa e si appoggiò contro la parete chiudendo gli occhi e non accorgendosi della presenza di Camila, che rimase immobile ad osservarla, dopo pochi istanti aprì gli occhi e la vide

"Allora come è andata?"

"Camz, che ci fai qui? Non dovresti essere in sala prove?"

"Si, dovrei, ma sono qui, sono dove vorrei essere, allora come è andata?"

"Ce l'ho fatta, hanno deciso di farmi produrre un album per Marian, hanno ascoltato le cover delle canzoni e le adorano"

"Lo sapevo, non avevo dubbi ma allora perchè hai quella faccia?"

"Perchè non ci credo ancora, ce l'ho fatta Camila" ripetè, posando le sue mani sui fianchi della cubana e scivolando con naturalezza in un tenero abbraccio

"Ne ero sicura, da quanto tempo non ti vedevo sorridere così" aggiunse dolcemente

"È un sogno, ho investito così tanto in questo progetto ed ora ce l'ho fatta, non mi sembra vero"

"Allora dobbiamo festeggiare, stasera ti porto a cena"

"Non credo sia una buona idea uscire insieme"

"Andiamo, è solo una cena, abbiamo mangiato insieme anche altre volte"

"Si, ma eravamo fidanzate"

"Non accetto rifiuti, fatti trovare in salotto alle sette" disse sorridendo

Mancava ancora più di un'ora all'orario dell'appuntamento, Lauren era appena uscita dalla doccia e si era sdraiata sul letto ancora avvolta nell'accappatoio, continuava a fissare il soffitto e non riusciva a smettere di sorridere, si sentiva felice come non lo era da tempo, aveva investito ogni parte di se in quel progetto ed ora tutto il duro lavoro, le rinuncie e le difficoltà affrontate in quei mesi, avevano finalmente dato i frutti sperati, era fiera di se, aveva lavorato sodo ed ottenere un risultato positivo era stata per lei l'ulteriore conferma che avrebbe potuto fare qualunque cosa sapendo di poter contare solo ed esclusivamente sulle proprie forze, dopo essersi preparata si avviò versoil salone, notò che Camila era già la, si fermò davanti alla porta e prima di entrare si prese qualche secondo, sapeva che dopo tutto quello che era successo, non avrebbe dovuto, ma non poteva fare a meno di sentirsi emozionata per quella cena, tantè che aveva passato la mezz'ora precedente davanti all'armadio indecisa su ciò che doveva indossare, fino ad arrivare a far cadere la sua scelta su dei jeans aderenti, una camicia bianca che le cadeva morbida sulla vita ed una giacca nera, quando finalmente entrò, lei era li davanti a lei, sorridente e bellissima, indossava una gonna delle sue e una maglia nera che lasciava intravedere la sua pancia il tutto accompagnato da una giacca di pelle, capelli sciolti e leggermente mossi le accarezzavano le spalle e un velo di trucco la rendeva ancora più bella, Lauren le sorrise e per un istante rimase senza fiato

RestartWhere stories live. Discover now