Capitolo 6

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Camila era al settimo cielo, avrebbe cenato con Lauren e questo significava che avrebbero passato ancora delle ore insieme da sole, quella stessa mattina, non avrebbe mai creduto possibile tutto ciò. Per intere settimane aveva cercato di ignorarla per il suo bene e Lauren, dal canto suo, non aveva mai interferito nella sua scelta anzi, era sempre stata molto attenta a non superare il limite, sicuramente se non fossero state costrette a stare nella stessa stanza per ore, probabilmente adesso non sarebbero qui e le cose starebbero andando avanti come prima, in quella stanza era successo molto di più dello stare insieme per ore, Camila si era buttata nel vuoto decidendo di far tornare Lauren nella sua vita, cosi a piccoli passi, senza fretta, questa volta non c'era la sensazione di bisogno che provava verso di lei, c'era semplicemente la voglia di non chiudere fuori dalla propria vita la persona con cui aveva condiviso praticamente tutto, la persona che non sarebbe mai potuta rimanerne fuori. Ora si sentiva come se si fosse tolta un peso dallo stomaco, quel breve scambio di parole, quelle risate che avevano condiviso, le avevano fatto capire che decidere di fare quel salto, era stata la scelta giusta, aveva quasi paura di pensarlo, ma in quel momento, con lei accanto e con la consapevolezza di stare facendo passi concreti per rimettere insieme i pezzi, si sentiva felice.

"Ho cosi tanta fame che il propietario stasera mi supplicherà di andare via"

Camila era entusiasta e felice, si sentiva come una bambina, appena arrivarono al locale e fu indicato loro il posto, si buttarono sui cuscini morbidi e iniziarono ad aspettare l'arrivo del cameriere per ordinare, quando la cena finì iniziarono a dirigersi a piedi verso i bus

"Mamma mia non respiro più"

"Non respiri? Camila hai appena fatto entrare in crisi il Giappone per quanto hai mangiato" disse Lauren prima di scoppiare a ridere, il suono della sua risata ruppe il silenzio di quella strada e Camila ne venne contagiata, rimasero per un pò in silenzio finchè l cubana non lanciò una proposta

"Senti so che non dovrei chiedertelo e ti giuro che in tutto questo non c'è un secondo fine, come ti ho già detto mi manchi anche come amica e io insomma" 

"Ehi Camila respira, tranquilla, dimmi"

"È solo che voglio andare al mare"

"E quindi? Era cosi difficile chiederlo senza rischiare di farti venire un infarto?"

"Pensavo che ti avrebbe dato fastidio, sai la cena, il mare, sembra come se fosse un primo appuntamento ed è strano visto che avevamo detto solo lavoro"

"Si, ma abbiamo anche detto le parole 'piccoli passi' e 'amiche' non c'è nulla di male credo"

"Questo era un modo per friendzonarmi?"

"No, era un modo per dirti si, andiamo in spiaggia"

Le due si diressero verso il mare, appena arrivarono Camila si tolse le scarpe e iniziò a camminare verso la riva, Lauren la seguì e nel giro di pochi minuti si ritrovarono sedute, senza preoccuparsi del fatto che dal quel momento in poi avrebbero bagnato tutti i vestiti, entrambe iniziarono a giocare con l'acqua in silenzio, avevano pensato che venire qui sarebbe stata una bella idea, un bel modo di riprendere un rapporto anche se solo amichevole, ma non avevano tenuto conto dei ricordi che quel luogo avrebbe riportato nella mente di entrambe, fu Lauren a rompere il silenzio questa volta

"Volevo chiederti scusa"

"Come?"

"Per tutto quello che hai passato e stai passando a causa mia, non era mia intenzione, sai che vederti soffrire è sempre stata la cosa che più ho odiato al mondo"

"Non devi scusarti Lo, hai fatto quello che sentivi di fare ed è giusto cosi"

"Non ho fatto quello che sentivo, perché se così fosse al momento avrei già le tue labbra fra le mie, è solo che mi ero resa conto del casino in cui ci eravamo cacciate, non mi era neanche più permesso sedermi accanto a te perché sennò la gente pensava chissà cosa"

RestartWhere stories live. Discover now