CAPITOLO 5 - Cadendo dall'alto di un'illusione | Parte 10

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La settimana seguente, Nacho ebbe l'occasione di ascoltare una conversazione che gli risultò molto conveniente per i suoi interessi. Jazmin, esausta dopo un'intera settimana di lavoro nel laboratorio durante la notte e per strada durante il giorno, stufa dei maltrattamenti, urla e minacce, confessò a Tacho la sua decisione di scappare senza perdere tempo.

-Dove andrai?- le chiese Tacho, cercando di nascondere la sua disperazione.

-Non lo so, ragazzino, il più lontano possibile.

-Mi sembra una pazzia che te ne vai da sola- cercò di scoraggiarla -Devi restare qui, troveremo il modo di andare avanti.

-Qui non c'è uscita, Tacho, e lo sai. Devo andare via dalla Fondazione.

-Però, dove andrai e con quali soldi?

-Non lo so, poi vedrò dove prendere i sodi.

-Tu da qui non te ne vai- le ordinò lui.

-Tu non mi dirai cosa devo fare- rispose Jazmin, in fondo contenta della determinazione di Tacho e del suo tono imperativo.

Alcuni metri più dietro, Nacho si deliziava con ciò che aveva sentito. Non era riuscito a sentire quali erano le ragioni che aveva la bella Jazmin per andare via, e nemmeno gli interessavano, però gli venne un'idea per poter, finalmente, ottenere ciò che tanto desiderava da lei.

Aspettò che Tacho andasse via, e una volte rimasta sola, con un atteggiamento molto diverso da quello del milionario arrogante con cui le ha sempre parlato, la affrontò.

-Gitanina, perdonami... ma ti ho appena sentito parlare con Tacho.

-Cos'hai sentito?- si allarmò Jazmin.

-Che vuoi andare via dalla Fondazione. Tranquilla, non dirò nulla... anzi, voglio aiutarti.

-Tu vuoi aiutarmi? E perchè?

-Non sono un tipo cattivo, man...- disse Nacho con un atteggiamento da persona molto buona -Niente, vedo che stai molto male, e non so, direi che posso aiutarti. Non hai soldi per il passaggio, ho sentito.

-Stavo parlando di sciocchezze... Non me ne voglio andare.

-Gitana, lo sai che papà è il proprietario di un'impresa di mezzi interurbani? Dove tu voglia andare, io posso procurarti il passaggio.

Jazmin non pensava due volte alle cose. Voleva andarsene dalla Fondazione dal giorno in cui era tornata, e ora la situazione era peggio che mai. Nacho le aveva offerto aiuto per scappare e non esitò ad accettarlo. Volle evitare addii, e evitare la possibilità di essere dissuasa dai suoi amici. In meno di cinque minuti raccolse i pochi vestiti che aveva, li mise in una busta di carta, conservò i suoi effetti personali in un portafoglio di lana che lei stessa aveva tessuto, ed uscì per incontrarsi con Nacho, che l'aspettava nel giardino sul retro.

Presero un taxi che li accompagnò a casa di lui, con la scusa di aspettare lì suo padre per chiedergli il passaggio. Lui credeva di sapere perfettamente ciò di cui aveva bisogno la gitanina; non era andarsene, non era un passaggio, ma sognare tutto ciò che non aveva.

Era convinto che, portandola a fare un giro, sarebbe riuscito a obnubilarla. Lei era molto diversa dall'altra, dalla Blacky, come lui chiamava Marianella che, a differenza di Jazmin, aveva una specie di orgoglio di classe, si sentiva degna e orgogliosa di essere una povera senza classe. Invece Jazmin no, Jazmin provava vergogna e risentimento per la sua condizione, e sarebbe capace di fare qualunque cosa, credeva Nacho, per poter uscire dal fango in cui era nata.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Where stories live. Discover now