CAPITOLO 5 - Cadendo dall'alto di un'illusione | Parte 5

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Quiero invitarte a conocer...

La vida que imaginé...

Cielo si svegliò con queste parole che suonavano nella sua testa, e di conseguenza seppe che doveva scrivere una canzone. Lei sosteneva che le sue migliori canzoni le erano state dettate nei suoi sogni. Quando si trattava di creare, era convinta che gli artisti erano semplicemente strumenti di qualcosa di superiore. Bisognava solo essere aperti.

Afferrò il quaderno che aveva sul comodino e annotò quelle frasi, sperando che la canzone continuasse ad emergere attraverso di essa. Saltò fuori dal letto con gioia; ogni risveglio per Cielo era come un debutto, un giorno nuovo da rappresentare. Quasi come routine, guardò fuori dalla finestra, forse don Indi era vicino al suo balcone.

E stava lì. Ma piangendo. Distrutto, piangendo come un bimbo, come mai l'aveva visto.

Donde no existe el dolor...

Y cabe un río de amor...

Si cambiò il più presto possibile, si lavò il viso e si spazzolò i denti. Mentre correva verso il loft, Justina le urlò che doveva preparare la colazione ai rognosi.

-Lo faccia lei!- urlò Cielo e continuò per la sua strada.

Bussò alla porta, frettolosamente; il suo cuore si agitava, don Indi stava soffrendo e lei sentiva di dover essere lì per lui. Le aprì Mogli; aveva un sorriso forzato, congelato sul volto, ma i suoi occhi erano pieni di lacrime. Dietro, c'era Cristobal, felice, leggendo una lettera, e insieme a lui c'era Nico, servendo cioccolata calda, con lo stesso sorriso forzato sul volto e gli occhi rossi pieni di lacrime. Cielo era sconcertata, qualcosa succedeva, ma non lì.

-E' arrivata una lettera della mamma, Cielo!- esclamò felice Cristobal.

-Che bello!- disse Cielo, chiedendosi perchè non si fosse chiesta prima della madre che Cristobal, senza dubbi, doveva avere.

-Te la leggo?- disse Cristobal.

-Bevi il latte che è già tardi, devi andare a scuola- disse Nicolas.

-Leggimela mentre bevo il latte! Da lì, il resto l'ho già letto!- chiese Cristobal a Cielo.

Cielo guardò Nico, sapeva che c'era qualcosa, ma non riusciva ad indovinare cosa. Prese la lettera, e mentre Cristobal beveva la cioccolata e i toast, la lesse a voce alta, con una certa difficoltà, anche se era migliorata abbastanza durante le sue lezioni particolari con Nico.

"Non c'è miglior rimedio per me sapere che cresci felice e contento insieme a tuo padre e lo zio Mogli. La vita a volte è capricciosa e un po' crudele, e questa volta ha voluto che io e te dobbiamo restare separati, ma voglio che sappi che ti porto sempre nel mio cuore. Sei la mia più grande allegria e la mia più grande illusione. Fai attenzione, e dà retta al tuo papà. Ti voglio tanto, ma tanto bene. Mamma."

Cielo finì la lettera; le parole amorevoli della mamma di Cristobal la commossero e pensò che a Nico era successo la stessa cosa, dato che aveva gli occhi pieni di lacrime. «Sarà ancora molto innamorato di lei», pensò Cielo.

-E' molto felice, per me sta già guarendo- disse Cristobal, emozionato.

-Tempo!- urlò Nicolas -A scuola, andiamo! Mogli, accompagnalo!

-Tristobola prendi cartela!

-Ciao ', ti voglio bene. Ciao Cielo, ti voglio bene.

-Ti amo, figlio- disse Nico, e Cielo percepì che la gola le si era chiusa con un nodo.

-Ciao, cioccolatino, ti voglio molto bene- disse Cielo.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Where stories live. Discover now