CAPITOLO 3 - L'invasione di Angeles | Parte 2

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Tutti dormivano nei loro letti, eccetto Marianella, dato che era abituata a svegliarsi alle sette di mattina nell'altro istituto ed era già da due ore sveglia. Era una fredda mattina, ma attraverso le finestre si intravedeva un caldo sole autunnale. Marianella si intrattenne a guardare i milioni di particelle che galleggiavano nell'aria alla luce del sole. E allora vide entrare Cielo, così sorridente. La vide aprire la porta cercando di non far rumore, ma con la sua solita goffaggine urtò il gradino ed era sul punto di cadere. Fece tanto baccano da svegliare Jazmin e Alelì. Cielo non vide Mar, a cui una risata spontanea le illuminò il viso. Alelì si sorprese, e molto, nel vedere entrare Cielo.

-La ballerina!- esclamò vedendola -Che ci fai qui?

-Risulta che per quelle cose strane che offre la vita, sarò la cameriera della Fondazione. Ciao, sono Cielo- le disse a Jazmin con dolcezza e le diede un bacio. Né Jazmin, né nessun altro dei ragazzi erano abituati a quelle dimostrazioni d'affetto.

-Io sono Jazmin.

-Che nome bellissimo! Così bello come te!- esclamò Cielo con sincerità. E poi guardò Marianella e le disse -E come si chiama questa bellezza che si nasconde sotto questi capelli arruffati?

Era una battuta che non era destinata ad offenderla, ma piuttosto il contrario. Ma Marianella si offese, non le piaceva che parlavano dei suoi capelli, né del suo aspetto, né di lei.

-Si chiama Marianella, ed è nuova- rispose Alelì davanti al silenzio dell'altra.

Cielo capì che la sua osservazione le aveva dato fastidio, e capì che in un futuro dovrà avere più tatto con lei. Non cercò di scusarsi, perché sapeva che quello l'avrebbe solo fatta arrabbiare di più; in cambio, decise di dimostrarle che lei sarebbe stata sua amica e aiutante.

-Ed è vero che dietro a questo coso ci sono dei ragazzi belli?- disse segnalando la porta scorrevole che separava entrambe le stanze.

-Sì, ma le ragazze non possono entrare!- l'avvertì, tardi, Alelì.

Cielo aveva aperto la porta scorrevole e si stava dirigendo verso la camera dei ragazzi. Le tre ragazze sbirciarono nella stanza e osservarono, divertite, la reazione dei ragazzi nel vedere Cielo che entrò come una farfalla ed andò direttamente verso le finestre, parlando a voce alta per svegliarli.

-Senza dubbi questa è la stanza dei ragazzi, piedi sporchi!- commentò mentre apriva la finestra.
Quello che ottenne fu che Rama, Tacho e Lleca si svegliarono assorti.
-Allora, o fate passare un po' più di aria, o vi lavate i piedi!- e fece un occhiolino alle ragazze che se la ridevano, divertite, dall'altro lato.

-Tu chi sei?- disse Tacho, che non riusciva a smettere di guardare quella bellissima donna vestita da cameriera.

-Io sono Cielo- rispose lei.

Riconsiderando l'altezza dove si era alzata la gonna, la abbassò fino alle ginocchia di nuovo e parlò rapidamente, cercando di stabilire da subito quale fosse stato il codice di relazione tra loro.

-Mi occuperò di pulire questa stanza, di lavare i vestiti, e di cucinarvi. Quindi spero che siate attenti e che almeno, se avete i piedi sporchi, laviate da soli i propri calzini.

Le ragazze erano affascinate sempre di più da quella bionda esplosiva che in pochi secondi ventilò la stanza e raccolse i vestiti sparsi.

Fu istantaneo, tutti l'amarono dal primo momento. E poco importò l'orribile colazione che aveva preparato loro, il pane tostato bruciato, il tè con il latte che sembrava e sapeva di acqua sporca. Erano molto sorpresi della sua apparizione, soprattutto quelli che vivevano lì da sempre, che sapevano perfettamente che Bartolomeo mai avrebbe portato un estraneo a vivere con loro, e molto meno contratterebbe qualcuno per lavare i loro vestiti e preparare loro il pranzo.

Casi Angeles - La Isla de Eudamon [ITALIANO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora