16.We were so perfect

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"Evelyn!" Strilla ancora.

"Che cazzo vuoi?!" Ormai non posso trovare pace da nessuna parte. Sto in camera e non va bene, sto in sala e non va bene, perchè butto giù anche l'umore di Grace e crescerà con sintomi di depressione.

"Esci, c'è Chaz!"

"Chad, Vanessa! Si chiama Chad!" Sbuffo, uscendo dalla vasca e infilandomi gli abiti puliti addosso, sistemando i capelli in un codino. Esco dal bagno e mi trovo Chaz seduto sul letto.

"Ciao!" Mi sorride, posando il mio iPod sul letto. "Scusa, non pensavo stessi facendo il bagno quando sono arrivato."

"Fa' niente." Dico titubante. "Che ci fai qui?"

"Oh, questo è per te. Justin mi ha detto di dartela perchè è a New-"

Lo interrompo con un cenno della mano. "So benissimo dov'è."

Annuisce leggermente, mordicchiandosi un labbro e porgendomi la lettera. "Beh, questa è tua."

La prendo e la appoggio sulla scrivania, sapendo già che è la lettera che ha scritto Chad.

"Ok, allora io vado. Oh, mi ha detto che ha ancora la tua giacca a casa sua. Te la riporta appena torna. Io non ho le chiavi." Il biondo fa spallucce e si alza dal letto, avviandosi verso l'uscita.

Sospiro e prendo la spazzola, mentre Chaz si ferma sulla soglia.

"Eve?"

"Mhm?" Mugugno.

Fa una piccola pausa, poi parla. "Gli manchi tanto." Dice, poi esce dalla stanza e si chiude la porta alle spalle.

Come no.

"Eve, vieni di sotto!" Urla Vanessa dal piano di sotto.

Brontolo parolacce sottovoce mentre scendo le scale, raggiungendo Jimmy e Vanessa nel salotto.

Grace è a casa di qualche sua amica, a quanto ne so.

Mi siedo accanto a Jimmy e prendo un cuscino dalla poltrona, poggiandolo sulle gambe e fissando la televisione, senza realmente vedere niente.

"É il concerto di Justin a New York." Mi informa mia sorella.

Soffoco con la saliva e Jimmy mi da qualche colpetto sulla schiena. "Ma non va live in TV!" Dico poi.

Vanessa fa spallucce e si gira verso la televisione, mangiucchiando una ciambella.

Cazzo, la voglio anche io.

"Justin ci ha detto di cambiare canale, e questo è quello che abbiamo trovato." Sussurra Jimmy, indicando lo schermo.

"L'ultima canzone per stasera è davvero personale. Parla di una persona a cui..." Justin fa una pausa. "A cui voglio molto bene. Le cose tra di noi non hanno funzionato come avrebbero dovuto, e questo, per quanto possa essere triste, mi ha aiutato a scrivere la canzone. Spero vi piaccia."

Sento la gente gridare il suo nome mentre Justin va al piano; le luci si spengono lasciandolo un solo riflettore ad illuminare sia il cantante che il piano.

"Lately I've been thinking, thinking about what we had, I know it's hard, it was all we knew, yeah..."

Scatto a sedere sul divano e lascio cadere il cuscino per terra, sentendo in lontanzanza la voce di Vanessa che si lamenta della polvere sul tappeto.

"I wish that I could give you what you deserve..."

Che idiota. Si colpevolizza per colpa mia. Anzi, per colpa di Chad! Minchia, giuro che uccido quel riccio di High School Musical.

"Tell me, was it worth it? We were so perfect..."

Sto sdraiata sul letto con un cuscino premuto sul viso: che giornata di merda.

Sento il letto muoversi e riconosco il profumo di mia sorella. Mi passa un braccio intorno alle spalle e sospira.

"Stai bene?"

Che domanda. "Ovvio. Una meraviglia. Non sono mai stata meglio."

"Allora perchè hai un cuscino sulla faccia?" Ridacchia.

"Sto contando i pelucchi." Mugugno, spostandomi il cuscino dal viso e sospirando. "Che devo fare?"

Mia sorella fa spallucce. "Non lo so, Ev. É la vostra relazione. Io la mia l'ho già sistemata tempo fa."

"Sì, ma tu non dovevi partire. Qualsiasi cosa io possa fare, sarà sbagliata." Sospiro, mettendomi a sedere e passandomi una mano tra i capelli.

"Ascolta, so che ti sembra che non ci sia via d'uscita, ma c'è sempre una soluzione." Mia sorella si alza dal letto e si avvia verso l'uscita. "E poi, puoi sempre rimanere a vivere qui. Me l'ha proposto Jimmy." Esce dalla mia camera e il mio telefono suona.

Perfetto: non ho proprio voglia di sentire le lamentele di Chad sul fatto che non gli ho risposto per due giorni interi.

"Non sono in vena di consolarti." Borbotto, premendo il telefono sull'orecchio e affondando il viso nel piumone.

"Zitta e ascoltami." Asserisce lui. "Justin ha cantato una canzone per te questa sera."

"E con questo?" Chiedo confusa.

"Significa che ti ama ancora! Possiamo risolvere tutto, devi solo darmi fiducia."

"Mhm, ricordami come è andata a finire l'ultima volta che è successo?" Ribatto sarcastica, alzando gli occhi al cielo.

Lo sento sbuffare dall'altro capo del telefono. "Andiamo a New York."

Scoppio a ridere. "Sì, aspetta che mi vesto e facciamo una corsa, ok? Smettila di sparare cazzate a quest'ora."

"Sono solo le 10." Fa una pausa con il fiatone. "Comunque ero serio. Andiamo a New York!"

Mi metto a sedere. "No, Chad. Hai già fatto abbastanza casini. Voglio solo farmi una dormita, svegliarmi e partire senza altri problemi. Ci sentiamo."

Stacco la chiamata e poso il telefono, andando a dormire.

Can you keep a secret?Where stories live. Discover now