16.We were so perfect

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"Cosa sapevi?" Chiedo.

Caccia un sospiro. "Che solo io potevo cambiare la situazione in cui ero. Non sarebbe venuto nessuno a portarmi via dalla realtà in cui mi ero rinchiusa. Così ho deciso di farlo da sola."

"E ora stai meglio?" Mi mordo l'interno della guancia e la guardo alzarsi.

Sorride e annuisce, legandosi i capelli in una coda di cavallo. "Sì, molto meglio." Fa una pausa e mi mette la mano sulla spalla. "Questa sera parto, torno a casa. E sai cosa? Non so cosa sia successo tra te e Justin, ma se davvero ci tieni, allora ti consiglio di fare il primo passo e cambiare la situazione. Non deprimerti con la cioccolata." Mi fa l'occhiolino e scende le scale. "Ci vediamo!"

La guardo sparire dietro l'angolo e sospiro, torturandomi le dita. Forse ha ragione: devo cambiare io la situazione, non aspettare qualcuno che lo faccia al posto mio.

Mi infilo le cuffie dell'iPod nelle orecchie e clicco sulla solita canzone, lasciando che le note di Sad, Beautiful, Tragic mi disidentifichino dalla realtà.

Questi dieci minuti con Serena sono stati molto più utili dei tentativi da parte di Jimmy di essere uno psichiatra e dirmi citazioni sull'amore prese da film scadenti.

"Words, how little they mean, when you're a little too late..."

E dei tentativi da parte di Vanessa di trascinarmi in giro per la città, usando la scusa che 'Lo shopping è molto più economico di iTunes per scaricarsi canzoni deprimenti.'

In effetti questi due giorni ho passato le ore a letto a scaricarmi tutte le possibili canzoni di gente che ha avuto il cuore spezzato.

"We had a beautiful, magic love there..."

Mi alzo dal dondolo, prendendo la tazza e rientrando in casa, mettendola nel lavandino e arrivando in camera mia.

"We both wake in lonely beds, different cities..."

Prendo il telefono da sotto il cuscino e compongo il numero di Justin, togliendomi le cuffie dalle orecchie e gettando l'iPod sul comodino.

Tuu.

Forse dovrei staccare. Sono sicura che non mi risponderà oggi come non ha risposto ieri, e l'altro ieri ancora.

Tuu.

Ecco, appunto. Sicuramente sta fissando il telefono con il mio nome sul display, tenendo in mano un fucile.

Tuu.

Ok, devo farmi forza. In fondo non succede niente se non mi risponde. Io parto domani, riprenderò la mia vita piena di club di libri nel cuore di Cannes, visite con la scuola alla Tour Eiffel e shopping nelle botique costose del centro.

Sospiro e stacco la chiamata, sentendo l'ennesimo 'Tuu' perforarmi i timpani.

Forse non puoi sempre cambiare la situazione. A volte devi imparare ad accettarla e ad andare avanti.

Riprendo l'iPod e cambio canzone fino a trovare Come Back, Be Here, sempre di Taylor.

"I told myself 'Don't get attached', but in my mind I play it back..."

La mia vita sta diventando una schifosa ispirazione per Taylor Swift.

Se avessi ancora il telefono di Justin, probabilmente la chiamerei e lei riceverebbe altri tre grammy e un disco di platino.

"I guess you're in New York today, and I don't wanna need you this way..."

"Vuoi stare nella vasca ancora per molto o posso riaverti senza le sembianze di una rana?!" Urla mia sorella dalla mia camera, mentre io mi rilasso comodament nella vasca da bagno e gioco con le bollicine.

Can you keep a secret?Where stories live. Discover now