3.L'assenza si fa sentire

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Quando arrivano a destinazione è ormai l'alba, ma sono parecchio assonnate, quindi spengono il motore, abbassano i sedili e si mettono a dormire. Lucy crede davvero che questa sia un'avventura indimenticabile, e lo sarà. Sophie ci mette un po'ad addormentarsi; ha lasciato il suo diario a casa, nel cassetto della scrivania. Guarda la sua amica dormire beatamente, ignara di ciò che succederà nelle prossime ore, ma lei proprio non riesce a non pensare ad altro. Sa che probabilmente starà per fare un gesto egoistico, ma purtroppo non vede altra via d'uscita. Il bosco in cui si trovano è davvero un posto isolato, lontano da tutti e tutto, ma non dai ricordi purtroppo, che spesso insistono per far sì che vengano condotti alla mente e ancora una volta scacciati via. Stanno facendo il possibile per evitare che Sophie riesca a prendere sonno, e dopo molte ore strazianti, chiude gli occhi per lasciarsi cadere nelle braccia di Morfeo.


Quando Lucy la sveglia, sono ormai le undici del mattino; -tutti ormai avranno già notato la nostra assenza, compresi i genitori -, pensa Sophie, che per evitare di ricordare questo all'amica, sorride tirando fuori dal suo zainetto un pacchetto di biscotti ed un paio di succhi di frutta a pera. Certo, non sarà la solita colazione che sono abituate a fare ogni mattino, ma è pur sempre qualcosa. Per mangiare scendono dall'auto, stendendo sul terreno delle buste di plastica trovate in macchina. Lo spazio tra le due è quasi nullo, eppure non si scambiano la minima parola. Un'esclamazione di stupore da parte di Lucy, avviene quando una coccinella cammina sulle buste, invadendo quasi i biscotti, che per fortuna vengono sollevati da Sophie. La osserva attentamente e non fa altro che pensare che affianco ha una ragazza che si stupisce per poco, è felice per una coccinella ed ha una forza enorme.


"Perché hai scelto me per questa tua avventura?" - le chiede Lucy.


"Sei stata tu a scegliere me." - le risponde. Ed è vero. Quella mattina che l'ha vista al parco, l'ha vista soffrire davvero. Una ragazza che aveva bisogno d'aiuto, ma che non ha mai avuto il coraggio di chiederlo, proprio come lei. E le dispiace un casino averla scoperta solo adesso, ma trova comunque positivo il fatto che finalmente, qualcuno la veda per quello che è davvero. Le sue mani, il suo viso, il suo corpo, la sua pelle chiara e quel suo sguardo freddo, la rendono davvero unica. Quando la colazione è finita, si sdraiano e cominciano ad osservare il cielo: le nuvole hanno una forma strana, ed osservarle le fa divertire un mondo. Danno un nome a ciascuna di loro e le associano ad un oggetto o a un animale. Il telefono di Lucy squilla: è Mark. Ma vuole essere lasciata in pace, esattamente come Sophie, non si preoccupa del fatto che altrove possano essere in pensiero per loro. Questa volta vuole essere egoista, essere felice e non pensare agli altri, ma prima a se stessa. Così spegne il cellulare e si concentra sugli alberi e sulla natura che la circonda. Sophie si accende una sigaretta ascoltando attentamente le sue osservazioni, e ascoltando per l'ennesima volta il processo della fotosintesi. Lucy è davvero una grande appassionata della natura, l'altra lo è un po' di meno, ma stare nel suo mezzo le regala davvero un senso di pace. Stanca di parlare di piante e insetti, le due amiche cominciano a confabulare tra loro e Sophie le racconta ciò che per tutto questo tempo ha detto solo a Christian. Lucy, che non ne sapeva nulla, resta senza parole e l'abbraccia forte. Quell'abbraccio viene ricambiato e Sophie le pone una mano sulla pancia, sotto la maglietta. A quel gesto Lucy sobbalza.


"Ti ho raccontato il mio segreto più intimo, adesso voglio che tu mi parli del tuo."


"Te ne ho già parlato."


"Voglio che tu lo faccia ancora."


Le cade il mondo addosso sentendo quelle parole, ma invece di aprire bocca si alza la maglietta:


"Questo è il mio segreto più intimo, Sophie."


Anche il tatuaggio ha marchiato le bruciature, Sophie le tocca e le chiede se sente dolore, ma lei risponde che ormai non fanno male più. Il suo desiderio è quello di baciare ogni singolo centimetro del corpo di Lucy, perché quella ragazza lo merita davvero - sentirsi desiderata, coccolata. Poi si rende conto che quella è una pessima idea, ma l'amica sembra averla letta nel pensiero, si avvicina e le dà un bacio. Lo spazio tra loro evapora, e per un po' ognuna concede le sue tenerezze all'altra. Lucy afferra le treccine di Sophie e le accarezza dolcemente durante il bacio. È questione d'istinto, e nel giro di poco tempo si rendono conto di essersi donate a vicenda, e la cosa non dispiace a nessuna delle due. Sono state bene e si sono sentite amate. In fondo è questo che loro hanno sempre voluto: sentirsi amate. Per Sophie, però, non si tratta di amore vero, ma solo di un momento di sbandamento. Lei non vuole e non può amare Lucy, né tantomeno la ama. Per l'altra invece è diverso; non sente solo attrazione ma prova qualcosa di più che delle semplici voglie. Si promettono a vicenda che quello che è successo tra loro non dovrà ripetersi mai più, e non si ripeterà. Si vestono e vanno in macchina, dove per la gioia di entrambe trovano dei libri sotto il sedile destro. Quella macchina deve appartenere a qualcuno che davvero ama i libri e la buona musica, le cose trovate lo confermano. Ci sono tre romanzi, Sophie ne prende uno tre le mani e lo sfoglia. È da tanto che non lo fa, ha smesso di leggere ormai, e prendere tra le mani il lavoro duro di una persona, la fa riflettere. Questo scrittore se ha pubblicato un libro, lo ha fatto perché probabilmente l'ha sempre desiderato, dopo tanti mesi e di sicuro dopo tanti tentativi,il suo sogno si è realizzato. Che il suo manoscritto sia molto letto o no, l'ha comunque pubblicato, ha comunque coronato il suo desiderio, ovvero quello di lanciare un messaggio a qualcuno. Un messaggio è contenuto in ogni libro, nessuno scrittore scrive per perdere tempo. Lo fa per passione, ed è disposto a metterci l'anima pur di vederlo tra le mani della gente, perché un libro è l'anima stessa di chi lo ha scritto.


Ciò non significa vendere la propria anima, il proprio essere interiore, ma avere un desiderio a tal punto da mettercene un pezzettino. E Sophie, non ha sogni. Questo è quello che non reputa normale per una ragazza della sua età. La sua amica Giusy, la chiama bambinona proprio per questo, perché sogna. E riflette ancora, l'ha sempre giudicata male per questo, invece che prenderlo come un fattore positivo. Dire i propri sogni a qualcuno, è un atto di coraggio, perché se quest'ultimi non riusciranno ad essere realizzati starai male il doppio. Tu perché ti senti delusa di te stessa e gli altri perché magari si aspettavano qualcosa in più, quindi senti di aver deluso anche le altre persone. Per questo Sophie non l'ha mai fatto, anche da piccola che i sogni li aveva. E invece Giusy non ha problemi a parlarne, non ha problemi a dire che le piacerebbe diventare un'insegnante di sostegno, perché aiutare i bambini malati è sempre stato il suo più grande sogno. "La cosa più bella è vederli migliorare almeno un po', vedere che anche se i loro limiti sono più ferrei degli altri, se motivati riescono a fare qualcosa, anche se quel qualcosa può essere quasi un niente per noi sani, per loro è sicuramente un passo da gigante." Ripensando alle parole dell'amica si pone una domanda -quanto coraggio ci vuole ad esprimere i propri sogni? - e soprattutto -quanto coraggio ci vuole ad imbattersi in essi?-. Sì, perché quando cominci a fare qualcosa per realizzarli, ne potrebbe succedere un'altra che ti costringe a rinunciarci per sempre, allora resterai talmente delusa e ti sentirai così morire dentro, che ti chiudi in un angolino e ci rinunci per sempre. Dopo minuti di riflessione giunge ad una sua conclusione, che i sogni sono per le persone forti, perché se dovesse succedere quella maledettissima cosa che ti costringe a rinunciarci, devi essere forte da non mollare e di ricominciare tutto d'accapo, se necessario, ancora una volta.


Nel frattempo a casa la loro mancanza sta facendo allarmare non poco i genitori, che preoccupati scelgono di rivolgersi alle forze dell'ordine. Le mamme di entrambe e il padre di Sophie, chiacchierano a lungo. Spiegano che le loro figlie erano strane da un po' e soprattutto che Sophie sembrava vivere una forte sensazione di inadeguatezza rispetto al resto dei suoi coetanei. Mentre parlano, David bussa la porta della casa di Sophie:


"Le cerchiamo noi, la Polizia non risolverebbe comunque un bel niente."


I genitori sono in disaccordo, pensando che comunque debba essere denunciata la loro scomparsa, e mentre discutono sul da farsi, a pochi metri più avanti c'è una ragazza che potrebbe risolvere il mistero in niente.


Il Male DentroWhere stories live. Discover now