9.Ricordi che tornano

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È un pomeriggio di sole che ispira davvero tanta voglia di vivere, Mark preso dalle sue cose si dimentica di far visita a Sophie, esattamente come le aveva promesso. Lei lo chiama e lo invita ad andarla a trovare; inizialmente indeciso se continuare ad aiutare suo padre con i lavori di casa oppure incamminarsi verso quella di Sophie, si convince ad andare da lei, perché si sa che ogni promessa deve essere mantenuta. Sua sorella Hope è partita per New York, per partecipare a un notevole concorso, spera questa volta di farcela. Mark, malgrado sia sua sorella, invece di fare il tifo per lei, prega che non riesca a vincere nessun concorso, perché sa benissimo che lì è sprecata. Dovrebbe studiare e farsi valere, invece preferisce mettersi nuda in televisione aspettando di vincere un concorso per far carriera, cosa che poi durerà davvero poco. Mentre pensa allo spreco di Hope, è arrivato a casa di Sophie. Bussa e dopo qualche secondo la mamma lo apre accogliendolo con piacere in quella casa:


''Sophie è di sopra nella sua camera. Conosci la strada o devo accompagnarti io?''.


''La conosco benissimo. Grazie lo stesso Agatha.''


La mamma fa un sorrisino: è contenta che gli amici vengano a far visita a sua figlia, nonostante Sophie li stia abbastanza trascurando ultimamente. Capisce che quello che loro provano nei suoi confronti è un bene profondissimo. Intanto sta lavando i piatti e canticchiando una canzone dei Beatles, giacché lei è una vera appassionata. Mark la sente e ride, ma senza che nessuno possa notarlo. È davvero strana Agatha, è madre, non più moglie, ma sembra una ragazzina. I capelli biondi, lunghi e mossi le invadono il viso, tant'è che in casa preferisce tenerli fermi con una pinzetta nera. Ha qualche ruga, come tutte le donne della sua età, magra ma con curve che ai giorni nostri nemmeno una ragazzina riuscirebbe ad avere. Insomma, è davvero una mamma moderna, sia nel modo di vestire sia in quello di fare.


Sophie nel frattempo ha riconosciuto Mark, e l'ha aperto saltandogli addosso. È felicissimo nel vederla così bene, chiudono la porta e si siedono sul letto. Chiacchierano insieme, come da qualche tempo non accadeva. Era tanto che non si trovavano da soli a parlare.


''Ti vedo benissimo Sophie.'' - esclama Mark.


''Ti ringrazio Mark. Gli amici servono a questo. Vedo Giusy e penso che lei sia una persona ingenua, persino stupida a volte, eppure quando immagino una vita senza di lei, non ci riesco. Sembra che nulla abbia un senso.''


''E' la stessa cosa che provo io nei confronti di David. Io non la immagino una vita senza di lui.''


'' E' diverso, vi contendete la stessa ragazza, me. Noi invece siamo amiche vere!''


''Chiudi gli occhi, Sophie.''


Lei ubbidisce, senza domandarsi il perché di tale richiesta.


''Tu sei qui con me adesso, in questa stanza, la tua stanza. Accanto a te c'è un ragazzo che ti ama, e tu ... sei stupenda.''


Sophie sorride e Mark comincia a baciarla. A quel gesto d'amore lei a un tratto sembra sconvolta, e si stacca. ''Sento ancora il suo profumo ''- dice lei sconvolta e improvvisamente impaurita, e Mark non sa cosa fare, è molto preoccupato. Nella sua mente lei è consapevole che quelle sono solo allucinazioni. Di fronte c'è il ragazzo che la ama, e lei ... è stupenda. Ricorda le parole di Mark e si lascia andare. Per la prima volta dopo tanti rifiuti, dopo tanti mesi di attesa, il momento è arrivato. Si sfilano i pantaloni a vicenda e si sdraiano entrambi sul letto. I baci sul collo che lui si ostina a darle la fanno eccitare da morire, ma allo stesso tempo si accende il ricordo di quella notte d'estate. Quell'uomo, quel profumo, nella sua mente è ancora lì, in quella stanza. La sta toccando e le sta facendo del male. No, non è lui. Accanto a lei c'è un ragazzo che la ama e lei ... è stupenda. Sono allucinazioni, nulla di ciò che sente è reale, quello è il ragazzo che la ama. Questa volta non è piacevole, nella sua mente ritorna il ricordo, quando la penetra. Non è reale, sono solo allucinazioni, quello è il ragazzo che la ama. Non è convinta, soffre, piange, urla. Mark è spaventato, credeva davvero che a lei potesse piacere tutto ciò, non sa nulla del suo passato, ma una lampadina gli si accende nella mente. Prova a domandarle qualcosa, ma lei nega tutto. Così si alza e si riveste, ma hanno dimenticato la porta aperta. All'improvviso si apre: è John, il papà di Sophie. È venuta a trovarla. Quando vede sua figlia sconvolta, nuda e Mark arrabbiato per ciò che è appena successo, s'infuria con lui e gli tira uno schiaffone.


''Un'altra tua manaccia sul corpo di mia figlia e ti faccio quello che in tutto questo tempo da me non hai mai avuto.'' - dice John con aria minacciosa.


Che cosa avrà voluto dire con quella frase? Mark non risponde al gesto e se ne va di casa senza dire una parola. La loro prima volta insieme, quella che sarebbe dovuta essere speciale per entrambi, è andata in frantumi. E pensa, pensa, mentre per strada cammina a passo svelto. Vorrebbe chiamare David, ma pensa che sia meglio di no, allora pensa a Christian, ma capisce che tutto quello che vuole non è parlare con qualcuno, ma stare solo e riflettere. Se solo potesse recuperare i suoi diari, si sa che Sophie ci scrive tutto. Credeva di conoscerla abbastanza, ma questo pomeriggio ha avuto la conferma di non conoscerla per niente. Allora si dispera, vorrebbe la verità, ma non sa che potrebbe rivelarsi sconvolgente, e soprattutto che tutti gli enigmi si risolveranno presto, lasciandolo col cuore distrutto.




Il Male DentroWhere stories live. Discover now