1.Tre settimane dopo ...

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Sono passate tre settimane da quando Christian ha riacquisito la piena libertà. In tutto questo tempo Sophie non è più andata a scuola, si è isolata da tutti ignorando le telefonate e le visite che spessissimo si preoccupavano di farle. Nemmeno Lucy faceva eccezione: anche lei è stata ignorata. Tanti messaggi, chiamate e visite perse. Agatha, la mamma di Sophie, è tornata a preoccuparsi, dato che non vede più la figlia felice. In realtà lei non lo è mai stata, probabilmente era solo un sedativo quella chiacchierata con Christian, perché dopo pochissimo tempo i demoni sono ritornati in lei. È come un mostro invisibile, che le sta lacerando l’anima e la voglia di vivere. Se ne sta chiusa nella sua cameretta ad osservare il soffitto, piangendo di tanto in tanto, non sapendo come uscirne. Non mangia più come una persona normale, quando la mattina la sua mamma esce per svolgere delle commissioni, scende e si procura cibo e acqua, che le basteranno poi per il resto della giornata. Ha smesso di prendere le pillole, di andare alle sedute. Ha smesso di fare tutto, persino di leggere e di studiare, ma il suo diario è ancora vivo, proprio non riesce ad abbandonarlo. Si alza e lo ripone nel cassetto della scrivania.
È notte fonda ormai, e qualcosa sta per cambiare per sempre. Prepara uno zainetto e dentro ci ripone una lettera, un cambio di vestiti, qualcosa da mangiare, il cellulare spento e una felpa. Si posiziona avanti allo specchio e acconcia i capelli componendo due treccine a spina di pesce, dopo indossa una felpa caldissima e un paio di jeans aderenti che risaltano la sua magrezza. Dall’armadio tira fuori delle scarpette da ginnastica bianche e nere, che lega accuratamente con un doppio nodo, e quando è pronta si mette lo zaino in spalla e salta giù dalla finestra. Corre, corre, corre, ripensando a Paul, alla sua situazione, ai suoi amici, alla scuola, alla famiglia, a suo fratello … quanto lo vorrebbe qui. Mentre pensa ha raggiunto casa di Lucy, con un affanno totale. Aspetta qualche secondo e poi si arrampica, bussa ai vetri della finestra dell’amica, e al terzo tocco la vede alzarsi insonnolita, stupita della sua presenza. Apre la finestra lasciandola entrare, probabilmente immagina che sia solo un sogno, ma in realtà è tutto vero:
“Lucy, vieni con me.” – dice Sophie mentre indossa il cappuccio della sua felpa.
“Dove?” – risponde lei ancora insonnolita.
“In un posto privo di sofferenza.” – continua Sophie.
L’espressione di Lucy non è per niente convinta, e quando Sophie la nota le pone una domanda istintiva:
“Ti fidi di me?”.
“Come potrei non farlo?”.
Le due si osservano intensamente, e Sophie esorta Lucy a vestirsi in fretta. Mentre si prepara, le chiede il perché della sua assenza, delle sue chiamate perse, ma ovviamente riceve una risposta insensata, e Sophie è campionessa di risposte insensate! Allora la ignora e continua a vestirsi; quando toglie la maglietta del pigiama, Sophie la guarda strana, facendo meraviglia persino a se stessa che non ha mai provato sensazioni del genere. Lucy è di spalle e non può vederla, per fortuna. Ormai è pronta, incurante del materiale necessario, scavalca la finestra precedendo l’altra, e sorride soddisfatta:
“E’ molto lontano da qui questo posto?” – chiede Lucy, sfregando le sue mani per il troppo freddo.
“Abbastanza.” – risponde Sophie guardando dritto avanti a lei.
“Allora come lo raggiungeremo?” – chiede ancora Lucy.
“Signorina, tu mi sottovaluti.” – risponde Sophie lasciandosi andare in una risata interminabile che coinvolge anche l’amica.
Per strada ci sono tantissime macchine, Sophie è abilissima alla guida e soprattutto alla guida di macchine che non le appartengono. Con uno stratagemma particolare tutto suo, riesce a metterle in moto e a farle camminare anche senza possedere le chiavi. Rubano un auto nera non molto grande, ma sufficiente per ospitare due persone. Lucy è eccitatissima riguardo il posto speciale in cui Sophie la sta coinvolgendo. Prima di raggiungere la meta, però, faranno varie soste.
“Tutto ciò che dobbiamo procurarci sono: dei sassi, dell’alcol, dei post-it e una penna.” – spiega Sophie.
“A cosa ci serviranno?” – domanda Lucy con un’espressione in volto che riesce a mostrare tutta la sua curiosità e tutto il suo stupore.
“Vedrai Lucy, stanotte ci divertiremo.”
“Si, ma a fare cose cattive. Abbiamo già rubato una macchina …”
“Tranquilla Lucy, sono le ultime che farò. Per favore accendimi una sigaretta.”
“Come le ultime?”
“Voglio mettere la testa a posto e diventare una brava ragazza.”
La sua risata invade tutta la macchina, questa volta, però, senza coinvolgere Lucy.
Vanno alla prima area di sevizio che trovano aperta e fanno rifornimento delle cose di cui hanno bisogno: l’avventura, sta per cominciare!





Il Male DentroWhere stories live. Discover now