"Un nuovo inizio per noi! Ti amo"

Anya mi da una gomitata eccitata mentre io trattengo a stento le lacrime. Mark e Ethan sono in auto pronti per la partenza, pronti per offrirci uno spettacolo indimenticabile.
Eric si sposta tra la folla e avvicinandosi mette un braccio attorno alle mie spalle. «Siete pronti?» le auto rombano e la gente urla in risposta alzando le mani al cielo e le bottiglie. «Siete caldi?» continua Eric.
Altri rombi altre urla. «Allora fateci divertire! Pronti, partenza, via!»
La ragazza abbassa la bandiera e le auto sfrecciano davanti. La folla si sposta a guardare. Anch'io corro a vedere con un sorriso stampato in faccia e una forte emozione dentro mentre non smetto di fissare l'auto nera che sfreccia in netto vantaggio sulle altre. Drifta, gira pericolosamente.
Ethan mostra la sua bravura, il suo entusiasmo. Mostra la sua voglia di vincere, quel senso di competizione unico che non lo abbandonerà mai.
Sono in parte orgogliosa mentre assisto con il fiato sospeso.
Ethan taglia il traguardo sgommando e creando il segno dell'infinito sull'asfalto proprio sotto alla scritta. La folla è in delirio. Di punto in bianco le sirene. Tutti scappano. Rido. Non posso crederci. C'è stata davvero una soffiata?
Tolgo i tacchi per non cadere o farmi travolgere. Cerco con gli occhi le mie amiche già in salvo e sorridenti. Anya mi saluta pure con un bacio volante. E pensare che l'incontro con Ethan è stato proprio per colpa sua. Le voglio bene però perché mi ha fatto conoscere mio marito.
L'auto nera si ferma e la portiera si spalanca. «Ti serve un passaggio?»
Sorrido mentre le sirene si sentono vicine. Mi fiondo dentro l'auto agitata ed emozionata.
«Metti la cintura piccola!» Ethan mi sorride.
Mi sporgo baciando la sua guancia prima di sistemarmi sul sedile inserendo la cintura. Dalle casse di diffonde "Unstoppable" di Sia. Non ho più paura della velocità, delle auto o di rivivere quel brutto incidente. Tutto passa. Tutto viene sostituito dai ricordi positivi. Sta a noi avere la forza di andare avanti. Io l'ho fatto grazie all'uomo che ho accanto in questa strana avventura.
«Amico seminalo!» tuona dallo schermo Seth ridendo. «Ciao Emma!»
«Ciao Seth! Cammille dorme?»
«No! Sono sveglia e in attesa! Fategli il culo!» ride.
Ethan cambia marcia. Mi è mancato questo suo modo. Questa sua sicurezza.
«Divertitevi!» Seth e Camille ridacchiano prima di staccare.
I lampeggianti ci rincorrono mentre driftiamo per le stradine di Vancouver. Il mio stomaco ad un certo punto si contrae. Sento salire una strana nausea. Proprio come la prima volta penso sorridendo cercando di trattenermi e toccando il mio braccialetto.
«A cosa pensi?» bacia la mia mano prima di cambiare nuovamente marcia aumentando la velocità.
«Che è come la prima volta solo un po' più divertente», arrossisco tenendo a freno la nausea.
Scuote la testa pizzicandomi una guancia. Lo guardo male e scoppia a ridere. Una risata che mi riscalda il cuore e mi fa innamorare maggiormente di lui. Lui che è il mio tutto. Lui che è la mia famiglia e la mia casa adesso.
Le sirene si allontanano. Mi rilasso mentre Ethan guida tranquillo fino a quando non ci fermiamo davanti un fastfood. Ordiniamo patatine e bibita. Mentre non è in auto però sento proprio il bisogno di uscire e vomitare.
Liberata mi sento meglio. La vista delle buste però mi provoca un altro conato.
Ethan passa una mano sulla mia schiena nuda. «Passato?» domanda credendo che sia stato per il suo modo di guidare.
Respiro lentamente mettendo in bocca una mentina. «Guidi male!» dico spingendolo con la spalla.
Sorride. «Io guido male? La prima volta non ti sei lamentata perché ti ho salvato quel meraviglioso sedere che ti ritrovi. Anzi, se ricordo bene poi volevi tornare a casa in taxi.»
Lo abbraccio. «E tu non me lo ha permesso.» Appoggio la guancia contro il suo petto inspirando il suo profumo.
«Come avrei potuto? Eri impaurita e anche curiosa...» mi prende in giro.
Oscilliamo sotto un cielo pieno di stelle. «Oggi ho provato sensazioni uniche che non dimenticherò mai! Sono felice. Felice di averti accanto. Grazie amore! Ti amo!»
Solleva il mio viso. «Grazie a te perché hai reso tutto questo possibile. Ti amo piccola!»
Ci baciamo. Schiudo le labbra e la sua lingua tocca la mia in una danza sensuale. Gli getto le braccia al collo mentre mi solleva per i glutei spingendomi contro l'auto. Ansima e io con lui accaldata e senza fiato.
«Non posso crederci», dice. «Sei mia moglie!» torna a baciarmi. Mi sistema sul paraurti aprendo le mie cosce per sistemarsi in mezzo. Il vestitino mostra le autoreggenti e le sue mani stringono la pelle mentre i suoi denti tirano le mie labbra. Mugolo e lui si eccita.
«Vorrei tanto prenderti qua ma dobbiamo mangiare e poi tornare a casa così potrò averti tutta per me!»
Il suo tono di voce mi fa rabbrividire. Sorrido scendendo dal paraurti. Potrebbe anche avere una brutta sorpresa arrivati a casa. Forse devo lasciare passare questo giorno e dirglielo domani. Ma come faccio? Non posso. Non posso mentire. Non la prima notte di nozze.
Ci fermiamo a mangiare nel mio posto preferito proprio sopra la città. Le luci sono tante, il cielo è di un blu scuro tempestato di stelle luminose. La calma in questo punto è meravigliosamente rilassante.
Divoro la mia confezione di patatine sotto lo sguardo attento e sorridente di Ethan che forse non mi ha mai visto mangiare così. Sono nervosa e forse... lascio in sospeso il pensiero. Devo dirglielo.
«Senti...» diciamo all'unisono.
Rido. «Prima tu»

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