ᴠᴇɴᴛɪꜱᴇᴛᴛᴇꜱɪᴍᴀ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ

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𝓙𝓸𝓼𝓱

«Lo sai si oppure no?», mi chiedi Mitch con un tono molto deciso. Peccato io non riesca a pronunciare le parole adatte. Devo ammettere che ne sono conoscenza da anni, però non ho rivelato la verità a nessuno, non perché avessi paura di Peter, ma soltanto per proteggere mia madre e Lucy. «Come pensavo. Suppongo lei non sappia nulla», continua il suo discorso, dando per scontato mio silenzio.
Sono stato un vigliacco per tutto questo tempo. Mi sono allontanato da lei per vari motivi, sia per i ricatti di Peter, che non aiutavano di certo, anzi erano aumentati quando aveva scoperto ciò che provavo per lei. Per finire tutto in bellezza avevo pure saputo come era morta sua madre, era a causa di ciò che mi sentivo una nullità. Il vero motivo per cui ero avevo iniziato ad evitarla, era perché ne ero innamorato. Avevo paura di questo sentimento così forte, che mai e poi mai avevo provato prima. Pensavo che col tempo si colmasse, eppure mi sbagliavo di grosso.
«Non potevo dirglielo su due piedi.
Per anni ho creduto che sarebbe stato suo padre a dirglielo», gli dico sinceramente. Toccava a Peter farlo, io l'ho soltanto scoperto per sbaglio. Scuote la testa, perché sa pure lui che se glielo dicessi non vorrebbe più saperne di niente e di nessuno. Ha bisogno di noi al suo fianco. O perlomeno di me!
«È meglio se lo sappia da noi. Se loro  arrivassero e glielo riferissero sarebbe più traumatico. Quando scoprirà che ne eri a conoscenza ti odierà», afferma, come se non fosse lo stesso motivo per cui ho sempre avuto paura di perderla.
Se lo venisse a sapere starebbe troppo male, questo dolore potrebbe ucciderla. Preferisco che resti integra e non si sforzi per soffravvire a causa del dolore che non riuscirà ad eliminare.
«C'è altro che vuoi dirmi?», domando, per poterlo allontanare, visto che la mia voglia di starlo a sentire è terminata.
«Arriveranno sicuramente. Per anticiparli dobbiamo andarcene prima del loro arrivo». So già del suo stupido piano. Tra qualche ora se le cose andassero male potrei dire addio a Lucy. Io non posso rinunciare a lei, soprattutto al nostro amore.
«Il piano sarebbe scappare?», chiedo e lui annuisce soltanto.
Secondo me sarebbe uno stupido errore. Lei ha bisogno di rimanere qui, con me e la sua famiglia. Deve continuare a vivere, fare cose che ogni adolescente fa. L'unica soluzione che vedo plausibile sarebbe chiedere aiuto alla polizia, in modo tale che possano arrestare ogni persona coinvolta con ciò.
«Dobbiamo andare al distretto di polizia!», esclamo, perché sono sempre più convinto del mio pensiero.
Scappare farebbe intendere altro, potrebbe peggiorare ulteriormente le cose.

«Non si può chiedere aiuto alla polizia, sapendo che anche essa può essere corrotta».
Penso che una parte della polizia sia in grado di aiutarci. Stare a sentire i suoi piani di merda non è certo la soluzione.
I

l tempo è finito. Il mio cuore ha tanta paura di perderla, perció devo fare di tutto per salvarla. Troverò qualcosa senza la sua collaborazione, finora mi è andata bene anche senza di lui.

𝓛𝓾𝓬𝔂

In così poco tempo la mia vita è cambiata, si è completamente capovolta. Già negli ultimi mesi è iniziata a farmi schifo, invece adesso mi è caduto il mondo addosso. Per anni ho creduto di non avere altri fratelli, però ho un fratello di vent'anni di cui non ero a conoscenza. A quanto pare nemmeno mio padre sapeva di lui.
Per questo ho cercato di convincere Mitch a parlare con mio padre, che dovrebbe anche essere il suo. Lui merita di saperlo, ma non vuole dirlglielo, perché ha paura della sua reazione. Anch'io ero molto dubbiosa del fatto, che lui fosse mio fratello, per questo l'ho sottoposto ad al test del dna.
A quanto pare è risultato positivo, sembra strano, però una parte di me sperava che fosse negativo. Sarebbe stato più facile non aver avuto a che fare con lui. Non riesco ancora a digerire la sua versione dei fatti. Mi sembra surreale, che mia madre l'abbia abbandonato.
Io non sarei in grado di rinunciare a mio figlio. Mitch dice di essere cresciuto dai miei nonni materni, che vivono da anni in Canada.
Da piccola pensavo, che non volessero sapere niente di me, ma non è così.  Vorrebbero conoscermi e sapere come stia, sopratutto dopo la perdita di mia madre.
Lui non è mai stato attaccato da nessun trafficante. Questo perché nessuno sa della sua esistenza. Per molto tempo ha pensato di essere stato abbandonato da entrambi i genitori, poi ha scoperto la verità per caso. Ha trovato delle lettere che nostra madre ha in inviato a lui nel corso del tempo, soltanto che non le aveva mai ricevute. Si è arrabbiato con i nonni ed fuggito via, in cerca di risposte. Dopo varie ricerche scoprí il nome di suo padre. Voleva sapere tutto su egli, così scoprí dei suoi nuovi figli e della sua nuova moglie. Della mamma non c'era più traccia, ed era normale che non sapesse nulla di lei. È morta quattordici anni fa a causa di un incidente stradale, dove lei era la guidatrice. All'epoca mio padre è stato gravemente ferito, mi ricordo delle sue ferite, come il braccio ingessato o il polso destro slogato.
Mi ricordo ancora quando venne da me e mi disse: la mamma non ce l'ha fatta. Il trauma più grande di una bambina di tre anni è perdere la propria madre. Mio padre inizialmente mi è rimasto accanto. Non mi lasciava mai da sola, neanche per un attimo. Dopo più di un anno sono arrivati Mary e Josh, da allora ho riavuto una famiglia. Ero felice che mio padre aveva una nuova moglie, qualcuno che gli stesse accanto, che l'amasse come mia madre amava lui. Eravamo una bella famiglia.
Eravamo. Il presente non conta più. Ho paura e pure tanta. Non lo dico mai, per paura di scoraggiare Josh, ma non posso fare altrimenti nel pensare che possono rapirmi di nuovo. Mitch ha un piano, almeno è così che si ostina a dire. Vuole che partiamo, anche il mio ragazzo si è convinto. Qualsiasi cosa per proteggerti amore mio, mi aveva detto.
Il mio nuovo fratello, mi ha detto di non preoccuparmi. Devo stare calma, perché con un falso errore la vittima non sarò solo io. C'è probabilità che poi si scaglino contro Mary o Josh stesso, qualsiasi cosa pur di avere la perla.
Vorrei maledire il giorno in cui mio padre l'ha data a mia madre. Non gli piaceva un anello normale? Meglio un diamante! Così facendo ha condannato la nostra famiglia alla sofferenza. Ho pensato che i problemi che avrei avuto, fossero dovuti all'amore negato dalla mia famiglia. Invece loro non sospettano nulla, non passiamo mai del tempo insieme, come dovrebbero. Non ricordo più l'ultima volta che mi sono coccolata con lui, in un suo abbraccio. Ce ne saranno altri? Di questo passo dubito di tutto e di tutti.
Mitch non vuole neanche che diciamo a mio padre il pericolo che corriamo. Lui non lo dice, ma è evidente che prova odio verso lui. Odia nostro padre. Dice che lui è uno di loro, e che  doveva pensare bene prima di prendere quella stupida perla, poiché pensa solo agli affari, ho paura che sia vero. Negli ultimi anni mi ha trascurato per il lavoro. Cosa mi garantisce che non si stava occupando di affari, come quello di ventuno anni fa?
Non so più di chi fidarmi. Ho paura che qualcuno mi pugnali alle spalle.

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Where stories live. Discover now