ɴᴏɴᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ

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𝓛𝓾𝓬𝔂

«Prendi questo sembra interessante!», la mia amica non fa altro che urlarmi di prendere dei libri come se qualcuno ci guardasse e pensasse che lei sia molto intelligente nel sceglierli. Non ho nulla in contrario, perché io amo i libri. In camera ho una libreria piena di essi, però sono dei romanzi rosa e quelli che mi sta consigliando lei dei romanzi storici. Non sapevo che leggesse queste cose, sinceramente non me lo sarei mai aspettata. Insomma, chi legge questo genere di libri? Persone che superano la trentina giusto? Sono felice che sia qui ad aiutarmi, visto che ci sono degli sconti, quindi non perdo mai l'occasione giusta per fare acquisti, ma voglio rimanere sul mio genere. Come faccio a dirglielo?
Dopo un po' che vede che non l'ascolto per niente, si allontana nel reparto che piace a me. È molto concentrata a leggere delle trame, che sono diverse dal genere di poco fa.
«Di cosa parla?», le domando avvicinandomi a lei notando che la copertina è già molto meglio, rispetto a quelli di prima che erano composti da un sfondo con due cavalli. Mi stupisce sapere che la mia migliore amica abbia cambiato genere letterario, solitamente leggeva quelli gialli, però suggerendomi quelli storici c'è qualcosa che non quadra, ma almeno adesso si sta adeguando alle mie scelte.
«Di quelle storielle sdolcinate che ami leggere», mi dice avendo completamente ragione. Amo leggere i romanzi rosa. Forse perché non avrò mai una storia d'amore tutta mia, o forse perché non esistono storie così, ma le adoro lo stesso.
«Leggo anche dei fantasy!», sbuffa dopo avermi sentita, ma non può avere sempre ragione, deve riconoscere i propri sbagli.
«Allora prendi questo», mi suggerisce. Così seguo la sua mano dove si avvicina per prendere un libro. Esso è posizionato nelvreparto fantasy. La sua mano incontra un ostacolo, ovvero un'altra mano. C'è qualcuno che ha avuto la sua stessa idea.
Curiosa di vedere di chi si tratta, do un'occhiata. Rimango di stucco, perché di fianco a noi c'è il professore Allen.
«Scusi è tutto tuo», dice lui con un tono molto premuroso, spostando la sua mano lontano dal libro.
«Professore tenga è tutto suo! Lucy prenderà qualcos'altro», non mi ha nemmeno chiesto se lo volessi o meno.
Lo guarda come se fosse una star e non un suo insegnate. Questo suo atteggiamento è a dir poco inquietante.
«Insisto tienilo», ripete porgendole il libro, lei sorride soltanto.

Meghan svegliati! Ci sono anch'io!
Lo tolgo dalle sue mani, per poter leggere la trama. Devo ammettere che è molto interessante. Ringrazio anche il professore, perché mi sta cedendo questo libro, infatti prima di uscire dalla libreria decido di acquistarlo.
«Che situazione imbarazzante», dico buttando un sospiro all'uscita.
«Ti sarai sicuramente sbagliata», odio la sua insistenza. Può darmi della stupida e potrei perfino accettarlo, ma cieca mai. Perfino un cieco avrebbe percepito le occhiate che si sono scambiati in quei pochi secondi.
«Quando avrai intenzione di spiegarmi sai dove trovarmi», le faccio sapere.
Non sono certa del loro rapporto, però ho percepito che entrambi nascondino qualcosa, può essere pure una cosa innocente, però qualcosa c'è.
Conoscendo la mia migliore amica, si sarà presa una bella cotta.
Ricordo ancora la prima volta in cui ne prese una, non volle ammetterlo nemmeno a se stessa. Il primo anno delle superiori ha avuto una cotta per Bill. Un giocatore che fa parte della squadra di football, nonché uno degli amici di Josh.
Lei se ne vergognava così tanto che solo dopo due mesi si era confidata con me.
«Le cose non sono come pensi. Fidati di me», afferma.
Mi fido sempre, le vorrei dire, eppure nessuna mia affermazione la porterà a confidarsi.
«Che ne dici di prendere un buon gelato?», le domando, per cambiare argomento mentre ci gustiamo un buon gelato. Le mie proposte sono le migliori.

Il bar del centro commerciale è quasi pieno. Ci mettiamo in fila ad aspettare il nostro turno. É così stracolmo di gente che hanno dovuto creare tre file.
Nell'altra fila c'è una persona a me conosciuta. Robert sta parlando con Josh, ed entrambi attendono il loro turno. Sono sul punto di scappare, per non doverli vedere, ma Robert mi ha già individuata e con il dito indica la mia direzione al migliore amico, che non mi ha ancora vista. È intendo a prendere i due coni gelato, che le sta porgendo la commessa.
«Tocca a noi! Te lo prendo al pistacchio?», mi chiede Meghan, allora annuisco. Distolgo lo sguardo da quei due, meglio non attirare la loro attenzione.
Dopo aver pagato entrambi i gelati, me lo porge.
«Che ne dici di andarcene?», le chiedo, prima che la mia copertura fallisca.
«Che succede?», mi chiede, ma non ho il tempo di risponderle, che due braccia mi avvolgono le spalle.
«Tesoro mio, non mi dai un bacino?», sento la sua voce irritante accanto al mio orecchio. Per fortuna che c'è Robert a mettermi in imbarazzo, ormai è diventato il suo hobby preferito. Non noto Josh al suo fianco, questo è strano, però penso che il motivo per il quale non sia qui, sia proprio io.
«Potresti lasciarmi in pace? Non mi frega della messa in scena. Per me possiamo anche chiuderla qua», dico apertamente, ma resta sorpreso della mia reazione. La penso così, non possiamo mandare avanti con questa storiella solo per una stupida scommessa che hanno creato contro di me. Non resterò dentro un guscio per paura che possa succedere qualcosa. É arrivato il momento di prendere la situazione fra le mani. Se solo mi rivolgeranno un sguardo gli faccio causa ad ognuno di loro. Non seguo più i piani di nessuno, perché nel farlo ho avuto quel bacio con Josh. Se solo non fosse mai accaduto adesso ci parleremmo. Siamo così codardi da non riuscire ad affrontare la situazione, sappiamo soltanto evitarci e le cose non cambieranno mai.
«Stavo solo scherzando. Prendi tutto sul serio!», giustifica esclamando.
Meghan mi guarda stranita, poi mi ricordo di non averle detto nulla. Ci vorrebbe un intero giorno per spiegarle tutto, quando dico tutto intendo anche del bacio. É arrivato il momento di parlare con lei, per dirle la verità, prima che capisca tutto da sola e si arrabbierebbe per non averle raccontato nulla. In fondo potrei persino tenere tutto per me, come sta facendo lei, ma ho troppo bisogno di sfogarmi.
«Scusami Robert, ma io e Meghan dobbiamo parlare».
Le Prendo la mano per terminare il gelato con tranquillità altrove. Infine ho intenzione di andare a casa mia, per dirle ogni cosa.

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora