ᴅᴇᴄɪᴍᴏ ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ

1.1K 134 18
                                    

𝓛𝓾𝓬𝔂

È passata una settimana, dall'ultima volta che Josh abbia messo piede in questa casa. Inizialmente pensavo che non mi facesse differenza la sua presenza qui, però poi ho capito che per me è fondamentale.

Almeno ho avuto Meghan al mio fianco.
Mi è stata vicina, dandomi ottimi consigli per non stare me.
Però la mia pace non dura per molto. Mio padre ha avuto la brillante idea di invitare Josh da noi, per farlo tornare a casa. Soprattutto per scoprire per quale ragione ha voluto andarsene.
Io spero con tutto il cuore che non capisca la vera ragione.
Ho ripetuto mille volte a mio padre, che avevo già fissato impegno con Meghan. Ovviamente una scusa creata sul momento, per non dover mangiare con il mio fratellastro, eppure è stato tutto inutile. Sono obbligata a vederlo, devo fingere e non far percepire la mia sofferenza.
Quindi non mi resta che farmi bella, molti penseranno, che per un pranzo a casa non sia necessario! Però se l'invitato è una persona a cui pensi giorno e notte non puoi non farlo.
Indosso un abito nero lungo fino al ginocchio, invece ai piedi dei stivaletti. Raccolgo i capelli in una morbida treccia, perché voglio mantenere un look quotidiano.
Per completare il tutto metto degli orecchini, che ho ricevuto per il mio compleanno. Sono d'argento, con una piccola pietra verde che li contorna.

Dei bisbigli mi fanno capire che sono già di sotto, senza ombra di dubbio è arrivato Josh. Prima di avanzare, controllo com'è la situazione di sotto, noto che Mary ha organizzato il pranzo nella nostra sala da pranzo e non in cucina, come osa fare di solito. Usiamo la sala da pranzo per le occasioni importanti, come gli eventi di beneficenza organizzati da lei stessa, oppure delle serate con i loro amici intimi. Il soggiorno è impeccabile come sempre, tutto sistemato nei minimi dettagli. Il tavolo di vetro è posizionato al centro della stanza. Arricchito da una tovaglia di color avorio. I piatti di porcellana e i bicchieri di vetro si trovano posizionati sopra il tavolo, in un ordine simmetrico troppo preciso, Mary sembra una maniaca per queste cose.
Josh è seduto nel suo solito posto, invece mio padre si è posizionato da capotavola, ed infine Mary al suo fianco. Io mi accomodo nel mio solito posto, che si trova di fronte a Josh, per un attimo incrocio i suoi occhi blu. Sono come lame taglienti, che vogliono trafiggermi l'anima.
«Ciao», sono le uniche parole che fuoriescono dalle mie labbra. Loro ricambiano con un cenno il mio saluto. Mary si alza per consegnarci una porzione di lasagne, queste sono il piatto preferito di suo figlio. Questo mi da la conferma che il pranzo è in suo onore. Prendo le posate per iniziare a mangiare, ma il mio stomaco sembra essersi chiuso. Il mio volto è basso, è concentrato sulla gustosa pasta che contiene il mio piatto. La fisso per dei buoni cinque minuti.
«Perché non sei tornato a casa?», la domanda di mio padre cattura la mia attenzione.
«In realtà volevo cambiare aria. Stavo pensando di prendere un mio appartamento da dividere con un coinquilino, magari con Robert».
Fa tanto male sentire che vuole andare via, ma fa ancora più male sapere il vero motivo.
«Non mi sembra una buona idea. Dovresti goderti questi ultimi mesi con tua madre. Visto che poi partirai per il college», mio padre ha una buona influenza su di lui, lo tratta come se fosse suo figlio, la stessa cosa vale per me con Mary. Volendo può fargli cambiare idea, perché mio padre sa benissimo di poter manipolare il suo figliastro.
«La penso come Peter. Devi solo aspettare ancora un po'», le dice sua madre.
Non avevo mai riflettuto sul fatto che io e lui, non ci vedremo per molto tempo. Avremo solo le vacanze, infatti saranno le uniche occasioni per incrociarlo. Ho solo questo ultimo anno per godermi la sua compagnia, l'ultimo dove possiamo recuperare il nostro rapporto. Sembra se ne esista ancora uno, però ho vari dubbi.
«Almeno sai in quale college farai domanda?», questo viene chiesto ancora una volta dal suo patrigno. Vuole avere il controllo su tutto. Già dal primo anno di superiori mi ha fatto questa domanda. Alla quale non ho risposto, ma adesso sono decisa. Ma Josh? Non ho mai saputo in quale college desiderasse entrare. So che ama il football, quindi ho sempre pensato a qualche facoltà legata allo sport.
«Volevo provare ad entrare in Economia», questo non lo sapevo, alla fine non lo conosco così bene come pensavo.
È strano essere sicuri di conoscere qualcuno più di se stessi ed infine scoprire di non sapere nulla. È stata soltanto una mia illusione.
Mi sento una povera illusa..
«Sono fiera di te. Vuoi restare sempre in zona?» Qualsiasi facoltà avesse scelto sua madre sarebbe stata comunque orgogliosa. La cosa che mi fa innervosire è, che stanno facendo solo ed esclusivamente domande a lui.
Non sta mica per andarsene domani!
«Alla Belmont», risponde.
La forchetta senza volerlo, mi cade per terra.
Tutti i sei occhi sono fissi su di me.
Quasi come un razzo ritorno composta sulla sedia, dopo essermi abbassata per raccoglierla.
Faccio finta di nulla, ma in realtà dentro di me sto tramando.
«Lucy, ma non è lo stesso college dove hai fatto domanda anche tu?», se n'è accorto pure mio padre. L'attenzione di Josh è su di me. Con molta probabilità ci rivedremo anche al college. Il nostro non sarà un addio, ma un ancora. Questo dove ci porterà? Forse porterò dentro tutto il disagio che sento adesso?
«Davvero andrai lì?», mi chiede sorpreso.
Bevo un sorso d'acqua, prima di scandire bene le parole.
«Si, ma nulla di certo», stringo fra le mani il bicchiere, fino ad appoggiarlo sulle mie labbra e berne un altro sorso. Mando giù un po' d'acqua, come se fosse un mattone.
«Se fosse così, prendiamo un appartamento per entrambi. Non avrete nemmeno il bisogno di vivere nel campus». Non poteva rimanere zitto?
Ditemi che ho sentito male! Non può averlo detto sul serio. Non può pensare di lasciarmi sotto lo stesso tetto con lui. Finiremmo per non rivolgerci la parola. Saremmo solo due estranei, che sono costretti a condividere la stessa casa, peggio di adesso.
«Peter programmando queste cose, metti solo ansia ai ragazzi». Menomale che qualcuno ha colto il mio disagio. Date una medaglia a Mary!
«Scusatemi ragazzi. Parliamo d'altro», dice rivolgendomi un lieve sorriso, ma ormai il danno è stato fatto.

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Where stories live. Discover now