Prologo

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Lucy

12 anni prima

«Papà, ma perché devono venire loro ad abitare a Nashville? Non sarebbe meglio trasferirci noi?», chiedo a mio padre, per conoscere il motivo di questa decisione. Anche se è completamente inutile protestare, perché stanno per arrivare.

«Lucy tranquilla, andrà tutto bene. Arriveranno a momenti, ormai dobbiamo solo aspettare»

Papà ha ragione. Si sente il rumore di una macchina rallentare, allora per curiosità guardo dalla finestra, dove una giovane donna insieme ad un bambino scendono dall'auto. Il bambino deve avere all'incirca la mia stessa età. Da qui sembra molto alto e magro, fin troppo magro.

Mano nella mano con mio padre, ci rechiamo fuori per accoglierli.

La donna si avvicina e mi guarda attentamente. É alta e magra, con lunghi capelli color cioccolato e degli occhi castani. L'unica cosa che noto è che è l'opposto di mia madre.

«Ciao, devi essere Lucy. Io sono Mary. Sono felice di conoscerti finalmente», dice la donna, che diventerà la mia futura madre, abbracciandomi forte.

«Anch'io..»
Sono le uniche due parole che riesco a pronunciare. Invece il bambino resta dietro la donna scrutandomi di nascosto.

«Tu chi sei?», gli domando. Sembra quasi impaurito, forse a causa del cambiamento improvviso che ha subito.

«Mi chiamo Josh», dice, uscendo da dietro le gambe di Mary.

«Piacere Lucy», gli porgo la mano e gli faccio un sorriso a trentadue denti, anche se sono consapevole che la mia vita sta per cambiare.

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Where stories live. Discover now