Ventiseiesimo Capitolo

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Josh

Non riesco a trovare qualcosa di logico in di grado di poter spiegare quello che Mitch ha appena detto. Perché Lucy non ha molti parenti , quindi se avesse avuto dei cugini l'avrei saputo.

«Sputa il rospo. Chi cazzo sei?», gli chiedo per la seconda volta. Sono sul punto di ucciderlo, ma la sua affermazione non cambia i miei piani anzi, li motiva ancora di più.

Continua a guardare Lucy negli occhi, così la mia voglia di strozzarlo si fa sentire di più. Non me ne fotte nulla se hanno lo stesso sangue, può perfino essere suo nonno che ritorna dall'aldilà, però si ritroverà senza palle.

«Sono.. » , dice, ma non termina la frase. Le mie mani sono appiccicate al colletto della sua polo verde, peccato che io non voglia staccare le mie mani per nessuna ragione.

«Cazzo parla! Ti do dieci secondi di tempo.. Al termine saranno guai», lo invito a parlare con le cattive. Non ho una vita intera! Devo capire bene come comportarmi per proteggerla al meglio.

«Sei mia sorella!», esclama ad un tratto. È tecnicamente impossibile che siano fratelli. Se voleva salvarsi la palle bastava supplicarmi un po', invece di sparare cazzate!

«Se questo è stato il tuo tentativo di salvarti, è fallito proprio come te! », dico puntandogli il dito indice contro il petto. La mia attenzione viene colto dalla mia ragazza, che ha lo sguardo così smarrito e dubbioso. Ci sta pure riflettendo? Ovvio che non è vero!

«Josh.. fallo parlare», dice titubante​. Sono così accecato dai miei pensieri e dalle mie teorie, che mi sono dimenticato di ciò che vuole lei. Lo fa accomodare nel divano, in modo da sedersi accanto a lui. Rivolge un sorriso tirato, come per dirgli che lei gli crede, però è la sola all'interno di questa stanza. Gli sta dando tutta questa fiducia. Per me e Robert può anche morire, la mia spalla destra sembra più sconvolta di me, non sa spiegarsi nulla, le sue frecciatine rivolte a me, ne sono la prova per farmi capire ciò che pensa.

«Per raccontarti tutto devo iniziare dal principio, ovvero ventuno anni fa» , dice iniziando il suo racconto. All'epoca Lucy non era nata, almeno che non voglio parlarci dei suoi genitori. Lei è attentissima ad ogni sua parola, invece io fremo dalla rabbia. Non voglio starlo sentire. Dopo un sospiro continua, «Ventuno anni fa ci fu il matrimonio dei nostri genitori», viene interrotto da lei che lo blocca, per appoggiargli la sua mano sinistra sopra la sua coscia. Che cazzo prende pure a lei? Non ha mai toccato un ragazzo in vita sua, prima di me ovviamente. Adesso che esce allo scoperto questo sconosciuto dicendo di essere suo fratello, inizia a fraternizzare con lui?! Se vuole dirgli di fermarsi basta dirlo con le parole non con i fatti! La mia mano si chiude in un pugno. La voglia di rompere qualcosa è molto forte. Ho pure lo strano presentimento che sarà la sua faccia il mio obbiettivo.

«Stai insinuando che siamo fratelli? È assurdo sono rimasta figlia unica per cinque anni, prima dell'arrivo di Josh. Se solo avessi avuto un fratello l'avrei saputo», continua lei, dopo aver fatto qualche calcolo. Almeno la sua affermazione è intelligente, molto meglio delle sue azioni. Mitch scuote la testa, come se in qualche modo gli venisse difficile spigare ciò che vuole dire.

«E qui che ti sbagli. Ascolta ogni cosa io ti dica e capirai tutto», afferma, per poi continuare la storiella. «Dicevamo.. a giusto il matrimonio. Nostro padre fece la proposta a nostra madre con un bellissimo anello. Costituito da un prezioso diamante e si da il caso che fosse stato fatto con la pietra nera. Tutti i trafficanti all'ora la cercavano, ed erano disposti ad uccidere per averla», fine primo tempo. Il sangue che scorre dentro le mie vene si gela per un istante, che sembra non finire mai. Ovvio che sono capaci di uccidere, pure un gruppo di loro è arrivato a rapire una adolescente, cosa non mancava per far uccidere loro un innocente? Estende la falsa, che stendo ancora a credere. Però, per mia sfortuna inizia ad avere senso. «Una banda di trafficanti scoprì chi aveva questa pietra e volle averla. Il proprietario era nostra madre. Così lei venne attaccata e ferita, nostro padre non volendola perdere la mandò in Canada», parla ancora, creando un filo logico. Sapevo già che Lucy aveva parenti in Canada, ma non sapevo che sua madre fosse vissuta lì, forse nemmeno lei ne era a conoscenza.

UN DISASTRO CHIAMATO AMORE Where stories live. Discover now